A Rumor(s)cena è capitato di imbattersi in un giovane ricercatore laureato greco che da tempo è dedito allo studio della cultura italiana e in particolare a quella teatrale italiana. E l’interesse si sofferma su un suo saggio dedicato alla fortuna delle opere di Eduardo De Filippo rappresentate nei maggiori teatro della Grecia, che lo ha fatto conoscere in Italia dove ha soggiornato e studiato. In una città che ama alla pari della sua natale: Napoli. Un ponte ideale con Patrasso, dove attualmente vive, ma con un occhio di riguardo a ciò che accade nel panorama teatrale italiano, seguendolo da vero esperto. La sua curiosità intellettuale lo ha portato anche a dedicarsi ad autori italiani contemporanei come Oriana Fallaci e Roberto Saviano, di cui è stato il traduttore per le opere rappresentate nel suo Paese. L’intervista che segue svela la sua originale ricerca e cosa prova per l’Italia.
Nel raccontarsi si descrive in questo modo: «Chi sono…Vengo dalla mia vita e vado verso la mia vita. Ci sono momenti in cui la vita regala attimi di bellezza inattesa.Non posso scendere a compromessi e non posso rinunciare a tutto quello che ho per una strada sicura. Preferisco il rumore del mare! Ho preso la nave dal porto di Patrasso, mi sono seduto sul bordo, ho guardato l’infinito respirando il suo profumo e cosi sono arrivato in Italia…»
La prima domanda: chi è Georgios Katsantonis ?
«Sono nato in Grecia e ho 26 anni. Mi sono laureato in Studi Teatrali presso l’ Università degli studi di Patrasso- Dipartimento degli studi Umanistici e Sociali. In seguito sono stato ammesso al corso di Master di II livello in “Letteratura, scrittura e critica teatrale” afferente alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, dove ho conseguito il master e mi sono laureato con la votazione di 110 e lode. Mi piace scrivere , mi piace leggere, far scorrere gli occhi sulle parole scritte, perché sono belle anche solo da guardare, come se fossero geroglifici.»
Perché ha scelto l’ Italia per i suoi studi e Napoli in particolare?
«In Italia ho fatto un viaggio quattro anni fa mentre seguivo corsi di lingua e cultura italiana e mi sono innamorato del vostro paese dove mi sento sempre un viaggiatore che ogni giorno sto esplorando qualcosa di nuovo. È il mio destino. Mi pongo spesso anch’io questa domanda. Le racconto una cosa molto interessante: Napoli mi affascinava molto nel senso che era una destinazione vista dalle fotografie quasi proibita, a causa sempre dello snobismo che esiste per il sud Italia con il quale non sono assolutamente d’accordo. Il Sud ha una bellezza naturale e architettonica indescrivibile. Napoli è un palcoscenico vivo, dove si rappresentano scenari magici, esattamente come le opere di Eduardo De Filippo. Non è una città italiana né Europea, ma ha una forza universale. E’ una città che riesce ad esorcizzare i fantasmi della miseria sull’aroma del caffè, sul panorama del Vesuvio, e vedi questa bellezza quasi come una tavolozza di un pittore intento a ritrarre un paesaggio pittoresco e ti senti toccato a tutte le pieghe dell’ anima. Per questo amo Napoli per le sue mille sfaccettature che non ti annoiano mai».
Parla come se la Grecia e Italia fossero due patrie allo stesso tempo…
«Si per me sono due patrie, non posso fare a meno, in Italia mi sento a casa. Diciamo che vivo come un poeta vagante, trascorro la mia vita in viaggio. Sono felice e grato dalla vita per potermi permettere di respirare l’ arte e la cultura italiana. L’ Italia è un paese bellissimo, ogni luogo ogni pietra sono carichi di simboli e di ricordi, pervasi di storia. La Grecia ha il mare, una bellezza naturale intoccabile e delle montagne raggiungere alla cima delle quali diviene un percorso rituale».
Le ha curato un’edizione critica in italiano che studia le regie di commedie di Eduardo De Filippo rappresentate sui palcoscenici greci. Il motivo di questa scelta?
«Ho curato e ho pubblicato l’ edizione critica del teatro di Eduardo in Grecia: “Le opere di Eduardo De Filippo sul palcoscenico greco’’, tratta dalla mia tesi in letteratura teatrale italiana presentata nel 2013 alla Federico II, edito da Ilmiolibro.it, richiedibile in tutte le librerie Feltrinelli. Ho realizzato questo progetto per investire come ricercatore nella valenza della letteratura teatrale italiana. La tesi è stata accolta molto bene dalla commissione esaminatrice per l’ originalità e la ricerca su un argomento che nessuno aveva mai analizzato (non c’ era nemmeno una fonte bibliografica su questo argomento) per questo ho deciso la pubblicazione in forma cartacea Volevo il libro che arrivasse a più persone possibili. Ηο scelto la Community Ilmiolibro.it non perché non ho trovato una casa editrice; sarebbe facile comunque visto che le case editrici pubblicano libri da buttare via ma grazie al marketing riescono ad avere successo. Nel mio caso non c’ era il bisogno del successo o del guadagno ma sentivo il dovere di studioso di letteratura teatrale italiana di presentare per la prima volta uno scritto sulla fortuna di Eduardo De Filippo in Grecia.
A questo punto vorrei chiarire una cosa per chi dubita di quello che ho fatto. Νon sono bramoso di fama ma ogni mia attivita è finalizzata alla conoscenza di se stesso. Ritengo che questo libro sia un passo in avanti nella mia carriera universitaria. E sono molto contento per le persone che hanno appoggiato il mio libro d’ esordio, disposte senza sapere chi sono, a darmi il loro sostegno. Napoli è un luogo molto privilegiato in cui si sono mossi in un arco di tempo personaggi e movimenti significativi nell’ambito della letteratura teatrale . È una città che riesce ad avere una tradizione tutt’oggi viva che supera i confini italiani. E’ inevitabile che chi studia teatro rimanga affascinato dallo splendore del teatro tradizionale napoletano».
È anche l’ideatore di uno spettacolo su Oriana Fallaci in Grecia, Ci parla di questo progetto com’è nato questo progetto?
«Oriana Fallaci è indiscutibilmente la giornalista italiana più famosa del ventesimo secolo.In Grecia viene stimata non solo per la sua attività professionale quanto per il suo contributo alla caduta dei colonnelli in quanto legata sentimentalmente con Alexandros Panagoulis (che venne perseguitato, torturato e imprigionato a lungo, a causa del suo fallito attentato contro il dittatore Georgios Papadopoulos) cui dedicò il capolavoro L’ Uomo. Sono ideatore dello spettacolo “Lettera a un bambino’’ , un adattamento sulla scena dell’ omonimo romanzo. Un libro che ha commosso e appassionato il mondo per la prima volta viene rappresentato in forma teatrale . “Avevi capito, Oriana, tanti anni prima, che la morale e la scienza non si possono dividere. Almeno di fronte alla dignità di sé.”Questo era il concetto del libro che mi ha ha spinto a concepire l’ idea su questo testo, una nuova proposta di drammaturgia».
Come mai ha scelto di occuparsi a prescindere dell’ attività artistica anche della traduzione letteraria?
«La traduzione fa parte integrante del lavoro del ricercatore scientifico. Uno studioso di storia e particolarmente di storia teatrale bisogna parlare lingue straniere almeno di avere un’alta capacità di comprensione. Per scrivere la monografia su Eduardo ho tradotto dal greco all’italiano tutti i documenti e i giudizi critici documenti e giudizi critici che sono conservati sugli archivi dei teatri greci».
E anche la traduzione della versione teatrale di Gomorra di Roberto Saviano e Mario Gelardi
«Si tratta di un libro che ha avuto un successo enorme in Grecia. Questo momento sto traducendo anche il Cilindro di Eduardo De Filippo e La famiglia cristiana di Fortunato Calvino. Mario Gelardi e Fortunato Calvino erano miei professori nel laboratorio della scrittura teatrale al corso del master alla Federico II. Mi fa molto piacere il fatto che tanti scrittori drammaturghi e non solo di Napoli , mi vengono incontro con l’ intenzione di far oltrepassare alle opere il confine cosi fitto italiano».
Torniamo al suo libro , ci parli di questo suo percorso nel mondo di Eduardo
«Fare ricerca sulle opere di Eduardo mi ha fatto crescere non solo al livello professionale ma anche a livello personale. Il teatro di Eduardo è una battaglia viva contro al vicolo cieco egocentrico. Il lavoro svolto pone come obiettivo la registrazione della teatrografia delle messinscena e della loro ricezione, tramite lo studio e la traduzione in italiano di documenti e giudizi critici inediti sul piano storiografico. Il corpo della ricerca si snoda su tre assi portanti: Teatro d’ Arte di Karolos Koun, Teatro Nazionale Greco (Atene) e Teatro Nazionale della Grecia del Nord (Salonicco). La ricerca si conclude con la postfazione scritta dal traduttore di Filumena Marturano, Errikos Belies il quale, spiega la funzione linguistica rispetto alle peculiarità lessicali, le macchie caratteristiche napoletane e le battute parentetiche che mentre non possono avere risonanza espressiva in greco acquistano una motivazione esclusivamente teatrale. La parte più consistente di questo lavoro porta in luce nuovi elementi sul piano della ricostruzione critica, le scelte fatte e i motivi del successo. L’analisi chiarifica la ragione dell’ interesse dei registi greci verso la figura di Eduardo De Filippo rivelando un intensa osmosi culturale».
Quali sono le opere più rappresentate sul palco ellenico?
«Filumena Marturano definita il suo capolavoro , Questi Fantasmi, un altro testo simbolo, Napoli Milionaria, Le voci di dentro, Il sindaco del Rione Sanità, Sabato, Domenica e Lunedì e Gli esami non finiscono mai. Vale la pena sottolineare un nome significativo per la fortuna di Eduardo in Grecia, Karolos Koun potrebbe essere considerato l’artefice del radicamento del teatro napoletano nella cultura greca. Il suo teatro e il topos dove nascono i primi contatti con il teatro eduardiano e l’ incontro della cultura teatrale ellenica con quella napoletana.Dopo il lancio di Eduardo De Filippo da Karolos Koun e il suo teatro evocato Teatro d’ arte –italianizzato- (teatro -technis), prosegue una serie di rappresentazioni delle opere di De Filippo.»
Qual’è il riscontro delle sue opere in Grecia?
« Al di là di ogni strumentalizzazione ideologica dal debutto in Grecia del teatro di De Filippo nel ‘48, l’autore ottiene il consenso del pubblico e della critica. Il lettore che legge la monografia arricchita di documenti con accluse alcune preziose note di registi per il drammaturgo italiano, si rende conto che il percorso di Eduardo De Filippo in Grecia sia stato molto privilegiato, la drammaturgia eduardiana è presentata nei teatri che hanno svolto un ruolo di bussola a livello internazionale: Tennessee Williams o Arthur Miller furono introdotti ad Atene al Teatro d’ Arte di Karolos Koun, in contemporanea con le loro prime a New York e molto prima di Londra o di Parigi, metropoli del teatro contemporaneo per eccellenza, mentre nel Teatro Nazionale greco ebbe il suo esordio Katina Paxinou e Melina Mercouri lasciano tracce indelebili al Teatro Nazionale della Grecia del Nord. La scenografia per gli spettacoli eduardiani è firmata spesso da artisti rinomati come Yannis Tsarouchis e Dimitris Mytaras.
I registi che hanno puntato sulle sue opere sono importanti, personaggi che hanno portato unο scalino in più al teatro ellenico. Gli attori vengono stimati da tutti per la loro competenza interpretativa. Eduardo rimane sempre nella coscienza del teatro greco un filosofo della realtà, un maestro del pensiero tragico-comico, che ha il compito di sviluppare “la più alta coscienza del mondo e della vita’’, rinunciando alla visione dogmatica e metafisica della vita consacrata alla trasformazione dei costumi sociali».
“Le opere di Eduardo De Filippo sul palcoscenico greco’’
di Georgios Katsantonis
Ilmiolibro.it (Feltrinelli Editore)