RUMORSCENA – I MISERABILI – FRANCO BRANCIAROLI – TEATRO DUSE (Bologna) – Al teatro Eleonora Duse di Bologna è andato in scena “ I Miserabili” diretto dal regista Franco Però nel riadattamento teatrale dello scrittore e critico teatrale, Luca Doninelli, il quale rispettando molto il testo e il carattere originale dell’opera letteraria ne fa uno spettacolo sobrio. La monumentale opera letteraria di Victor Hugo è stata traslata con il minimalismo scenografico a cui ormai da tempo gli spettacoli teatrali ci hanno abituato, mai questa scelta poteva essere più appropriata come in questo caso. I pannelli di Domenico Franchi, tutti grigi, contribuiscono a trasmettere l’atmosfera di quell’epoca, così come i costumi rimandano ad un tempo intriso di povertà e contraddizioni. Il dinamismo dell’azione è garantito dall’intreccio del racconto indiretto, in grado di richiamare astrattamente le molte azioni importanti che non vengono recitate. Il dramma degli ultimi è raccontato dalla recitazione molto classica e misurata degli interpreti, primo tra tutti Franco Branciaroli nel definire il suo personaggio «uno strano santo, una figura angelico-faustiana. Il ritratto di un’umanità che forse deve ancora venire». Il suo Jean Valjean è immenso, dipinto a tinte forti, taciturno, dalla incredibile forza misericordiosa, grave e monumentale nei movimenti e nell’aspetto. La cadenza delle pause della sua interpretazione è contemporaneamente introspettiva e descrittiva. Il romanzo di Victor Hugo ci mette di fronte alla continua lotta tra il bene e il male, contrappone la giustizia terrena alla giustizia divina. Questo continuo contrasto è interpretato magistralmente da uno straordinario Francesco Migliaccio nei panni del commissario di polizia Javert: acerrimo nemico di Jean Valjean, la sua recitazione fa percepire quasi fisicamente la personalità complessa e tormentata, il risentimento e la negatività del personaggio. Gli altri attori non hanno sempre saputo mantenere il livello indicato da questi due grandi istrioni: si percepisce, a tratti, la minore precisione tecnica, controbilanciata però da una chiara componente passionale, come nell’interpretazione di Riccardo Maranzana (Thénardier) e soprattutto nell’intensa prova di Valentina Violo (Eponine), che, intrisa di passionalità, risalta soprattutto affiancata alla candida interpretazione di Ester Galazzi nei panni di Cosette. Un’interpretazione del teatro che non si preoccupa solo di offrire agli spettatori intrattenimento, ma un’eccellente prova artistica , rendendo un classico fruibile al grande pubblico, senza snaturarne i valori, fa riflettere anche sul nostro tempo. Una pièce di quasi tre ore in gradi di dimostrare la qualità che ci si aspetta da un classico.
Visto al teatro Eleonora Duse di Bologna il 21 febbraio 2020