SARZANA (La Spezia) – La rassegna di teatro NIN estate (4 -11 Giugno 2017) si svolge nella Fortezza Firmafede di Sarzana e il direttore artistico è Giovanni Berretta. Il tema scelto per la settima edizione è “Open Mind tenere la mente aperta verso l’altro, il diverso e la propria creatività”. Organizzata dalla Compagnia Ordinesparso propone una settimana di spettacoli di teatro, esibizioni, installazioni e performance e si inaugura con 4XNovecento – Studio per un monologo a quattro voci, tratto da Novecento di Alessandro Baricco. In scena Masha Soustina, Sonia Acanfora, Massimo Albano, Davide Notarantonio che firma anche la regia. Ogni sera il programma prevede due spettacoli uno portato in scena da Ordinesparso e il secondo da una Compagnia ospite, “Empatia”, un intermezzo di circa 10 minuti, un percorso di installazioni e diverse mostre in vari punti della Fortezza.
Il direttore artistico Giovanni Berretta spiega quali sono state le linee guida che lo hanno ispirato.
Si parla di crisi del settimo anno, NIN| Estate è appunto alla sua settima edizione. Quali sono le sensazioni provate nell’organizzarla?
«Come sempre noi cerchiamo di andare oltre le frasi fatte, se veramente esiste una crisi del settimo anno di certo non ha toccato noi e di conseguenza la rassegna. Andare contro questi luoghi comuni non è una novità per noi: a teatro dicono non porti bene usare il viola e noi abbiamo fatto del viola il nostro colore rappresentativo. Si parla tanto che la gente non va a teatro ma i nostri laboratori e le nostre rassegne hanno sempre visto una grande partecipazione. Il nostro segreto è anche questo, sfidare i preconcetti ci dà la forza di mostrare il meglio di noi, di lavorare con più entusiasmo».
Ogni anno la rassegna presenta sempre delle novità senza mai ripetere una formula vincente. Avete sempre cercato di trovare modalità innovative per stimolare l’esperienza dello spettatore. Sarà così anche quest’anno?
«Noi crediamo che il festival non debba essere solo un contenitore delle performance degli artisti, ma anche un organismo vivo in grado di donare, ad artisti e spettatori, energia e vita. Il valore del festival è maggiore al risultato complessivo delle performance e degli artisti che lo compongono, solo così possiamo veramente offrire agli spettatori un’esperienza del tutto nuova.
Per fare questo credo che sia anche fondamentale l’aiuto di Stefano Lanzardo, Nicola Tognoni ed Emiliano Bagnato, i quali si occuperanno di creare l’atmosfera di tutto il festival. Stanno preparando un lavoro molto interessante sul tema del labirinto e del Minotauro. Sono certo che il loro contributo ci darà grande forza.»
La rassegna come si svolge?
«Ogni sera si inizia alle 21 e si potrà assistere a: due spettacoli di circa 30-40 minuti e tra il primo e il secondo ci sarà da un intermezzo di 10 minuti chiamato “Empatia”, accompagnato da mostre e installazioni che abbiamo situato in vari punti della Fortezza.»
Un programma che richiede uno sforzo organizzativo notevole
«La forza arriva tutta quanta dalla nostra Compagnia Ordinesparso. È stato un anno di crescita esponenziale per tutti noi, non solo artistica ma anche organizzativa. Se presentiamo ogni sera così tante performance è perché siamo riusciti a unire spettacoli ospiti affiancati da nostre produzioni. Ho chiesto alla Compagnia un grosso sforzo all’inizio dell’anno e loro hanno risposto donandomi più di quanto mi aspettassi. Una rassegna del genere richiede un grande sforzo, ma se mi fermo e penso al modo in cui la stiamo realizzando sorrido penando che ci aspetta un futuro ancora più ricco e significativo di momenti come questo. La Compagnia però non è la nostra unica risorsa: tutto questo non sarebbe possibile senza l’aiuto fondamentale che ci viene viene offerto dal Liceo Parentucelli di Sarzana. I ragazzi del liceo hanno uno spazio molto importante nella rassegna, non solo con le loro performance e gestire il flusso degli spettatori
Ho pensato che fosse un modo per ripagare l’impegno che il Liceo ha sempre dimostrato nei nostri confronti per merito del dirigente scolastico Vilma Petricone. Il mio ringraziamento va anche al Sindaco di Sarzana Alessio Cavarra che ci sostiene con molta determinazione.»
Il tema scelto per questa edizione di NIN è Open Mind. Di che si tratta?
«Vogliamo lanciare un messaggio che non abbia alcuna pretesa ma che ci rappresenti il modo in cui facciamo teatro e il modo in cui viviamo. Open Mind significa tenere la mente aperta verso l’altro, il diverso ma anche verso di noi e la nostra creatività che ci aiuta a dare una direzione precisa a tutto il nostro lavoro e per questo abbiamo ideato questo pensiero: Abbiamo sognato terre lontane, futuri impossibili, mete irraggiungibili. Ma quale sentimento più grande se non il nostro coraggio di amare, combattere, crescere, ci ha portati fino qui?”
Alcuni nomi degli artisti ospiti?
« I ragazzi dei Campi Creativi di Torino, la Compagnia Brick,lo spettacolo di Alessandra Dell’Atti e Francesco Gabrielli, l’associazione teatrale Guarnieri di Lucca diretti dalla regista Miriam Iacopi. Artisti locali come Angela Teodorowsky e il Teatro Alchemico e Toni Gabrini.»
“Odisseo – le viscere del viaggio” è una vostra produzione che riproponete anche in questa rassegna, dopo il successo ottenuto in precedenza.
«Chiudiamo il NIN con il nostro spettacolo itinerante. Odisseo è, proprio come la rassegna, uno sforzo collettivo della Compagnia, la testimonianza della nostra continua crescita a cui tengo molto anche nel dimostrarla pubblicamente cercando sempre nuove sfide creative. Le nuove regie che abbiamo realizzate sono tutte di membri della Compagnia. Nicola Albertarelli, Nicola Pinelli, Cristian Zinfolino, Davide Notarantonio e Alessandro Beghini, il quale a soli 22 anni ha curato la regia del nostro laboratorio teatrale insieme a Simone Durante».