Stanze, la rassegna nata la scorsa primavera a Milano per diffondere in modo capillare il teatro attraverso spettacoli ospitati negli appartamenti, riprende e completa in autunno la sua programmazione. Sono previste sette repliche in tutto, ogni lunedì sera, fino al 12 novembre. Stanze è un progetto ideato e realizzato da Alberica Archinto e Rossella Tansini, con il sostegno di Teatro Alkaest, myword.it e l’amichevole assistenza di Renato Palazzi.
Voci da “Innamorate dello spavento” – Eva di Massimo Sgorbani, con Federica Fracassi diretta da Renzo Martinelli apre la stagione autunnale (1 e 8 ottobre 2012, ore 21) (Teatro i). Il secondo appuntamento vede la partecipazione dei Marcido Marcidorjs mentre la chiusura della rassegna è affidata a un’altra prima assoluta, Prodigioso delirio, ispirato al caso clinico di Daniel Paul Schreber studiato da Sigmund Freud, messo in scena da Lorenzo Loris e interpretato da Mario Sala. Nel consueto spirito della rassegna che, pur avendo come principale obiettivo quello di “reclutare” nuovo pubblico per il teatro, non trascura, anzi mette l’accento sulle proposte inedite, siano esse allestimenti compiuti, studi o performance che potrebbero un giorno arrivare sui palcoscenici veri e propri e nella convinzione che la ricerca di un pubblico nuovo richieda anche l’impiego di nuovi mezzi.
E’ in questo quadro ad esempio che assume un’importanza particolare la figura del padrone di casa che svolge allo stesso tempo due funzioni: quella del “direttore di teatro” che accoglie gli attori e mette per un giorno a disposizione le sue “stanze”, e quella più consueta di ospite, cui spetta il compito di accogliere gli spettatori e di preparare la cena per tutti al termine della rappresentazione.
Il momento conviviale resta infatti, anche verificato “sul campo”, un altro aspetto fondamentale di Stanze: i partecipanti hanno la possibilità di conoscere davvero le idee, la storia e la poetica degli attori che hanno appena visto in scena, cosa che normalmente non avviene nei teatri “ufficiali”.
Il programma dal 1 ottobre al 12 novembre 2012
1 e 8 ottobre 2012, ore 21
Voci da “Innamorate dello spavento”
Eva
di Massimo Sgorbani
con Federica Fracassi
a cura di Renzo Martinelli
Teatro i
Tra il 29 aprile e il 1 maggio del 1945, nel bunker sotterraneo del Palazzo della Cancelleria di Berlino, alcuni dei principali rappresentanti del partito nazionalsocialista si suicidano. Si consuma così un’enorme tragedia e, nello stesso tempo, la tragedia stessa, nella sua impossibilità a compiersi.
In questo progetto curato da Renzo Martinelli, Federica Fracassi dà corpo al caleidoscopio di voci catturate da Massimo Sgorbani, voci di alcune donne che precipitano inarrestabili verso questo evento, innamorate di Hitler, fedeli al loro amore fino all’ultimo istante. Nel gioco delle voci femminee, la bestia si veste di tratti umani e l’ideale mostra il suo volto ferino. C’è fedeltà e c’è amore, ma insieme all’amore c’è sempre la paura. Paura della punizione, paura dell’abbandono, paura dello strapotere dell’amato, paura della propria fragilità di amanti, paura che l’amore finisca, paura che l’amore si realizzi. O magari paura dell’amore stesso. Innamorate dello spavento.
15 e 22 ottobre 2012, ore 21
Non io, Marcido in Beckett’s love
di Samuel Beckett
con Maria Luisa Abate
regia di Marco Isidori
Non io è uno dei tre monologhi – gli altri due sono Quella volta e Dondolo – che originariamente faceva parte di un unico spettacolo intitolato Trio party. Protagonista del testo che Samuel Beckett ha scritto nella maturità (1972) è una enorme bocca rossa impegnata in un colloquio con se stessa, come se prendesse coscienza della propria esistenza dopo un lunghissimo silenzio. Un banco di prova, una sfida a cui difficilmente una grande attrice si sottrae.
29 ottobre, 5 e 12 novembre 2012, ore 21
Prodigioso delirio
ispirato allo studio di Sigmund Freud sul caso clinico del dottor Schreber
con Mario Sala
regia di Lorenzo Loris
prima rappresentazione assoluta
Daniel Paul Schreber, presidente della Corte d’Appello di Dresda, figlio di un illustre educatore dalle idee ferocemente rigide, ebbe nel 1893, a cinquantun anni, una grave crisi nervosa ed entrò nella clinica psichiatrica di Lipsia. La crisi aveva avuto inizio quando un giorno, nel dormiveglia, il presidente Schreber si era trovato a pensare “che dovesse essere davvero molto bello trasformarsi in una donna che soggiace alla copula”. A partire da questo momento si sviluppò in lui un prodigioso delirio da cui nacque il desiderio di trasmettere i suoi pensieri attraverso la scrittura delle sue memorie. Della eccezionale importanza del testo di Schreber si accorsero Jung e soprattutto Freud che a partire da quest’opera formulò la teoria sulla paranoia.
Trasformando questo “caso” in materia teatrale, il regista ha puntato sulla possibile e totale identificazione del pubblico nella vicenda: come se, raccolto in una stanza, riuscisse davvero a trovarsi segregato, come il paziente, in una delle celle della clinica universitaria per malattie nervose.
Siete venuti qui per fare del teatro, ma ora
dovete dirci: a che cosa serve?
Bertolt Brecht, Discorso agli attori-operai danesi
sull’arte della osservazione
informazioni
331 4129098
stanze@teatroalkaest.it
www.teatroalkaest.org/stanze/index.php
si accede agli spettacoli solo su prenotazione e fino a esaurimento dei posti disponibili gli indirizzi delle case dove si svolgono gli spettacoli vengonocomunicati esclusivamente per telefono l’ingresso è gratuito con tessera associativa di € 5,00 che consente l’accesso a tutte le rappresentazioni del 2012