«Non sono nata per condividere l’odio, ma l’amore»
Oὔτοι συνέχθειν,ἀλλὰ συμφιλεῖν ἔφυν.
Sofocle, Antigone
CAGLIARI – Va in scena “Antigone” e altre storie dal 2 al 7 novembre al Teatro Si’ e Boi di Selargius (Cagliari) per la prima edizione del Festival di teatro e cultura non-violenta. S’intitola “Love Sharing” – quasi a voler riaffermare un principio universale di fratellanza, un innato sentimento di reciproco affetto e compassione che unisce e rende liberi ed eguali, pur nella singolarità di ognuno, donne e uomini – il I° Festival di Teatro e Cultura Non-violenta firmato Theandric, in programma dal 2 al 7 novembre 2015 al Teatro Si ‘e Boi di Selargius. Un denso cartellone – 14 spettacoli in 6 giorni, tra recite serali, eventi a misura di bambini e matinées per le scuole, una Festa Swing per il gran finale e una mostra “a tema” che accoglierà i visitatori nel foyer – in cui le istanze di un teatro d’impegno civile s’intrecciano ai principi della cultura della non-violenza. L’arte – specchio e strumento di interpretazione del mondo – si fa portatrice di una pacifica rivoluzione, di uno stile di vita e un approccio alle questioni complesse e scottanti del presente che privilegia la risoluzione dei conflitti attraverso il dialogo e il confronto, rinnegando ogni forma di oppressione, distruzione ed umiliazione, e favorendo il cambiamento della società senza cadere nella spirale disumanizzante della violenza.
“Antigone” – nata per amare – «simbolo della ribellione civile» come sottolinea la regista, attrice e dramaturg Maria Virginia Siriu, è fulcro e figura emblematica del progetto: la mise en scène del dramma sofocleo, di straordinaria modernità nella definizione dei caratteri e tragica attualità per contrapposizione tra lo stato e il cittadino, tra i valori etici e morali e il rispetto di una legge percepita come ingiusta, attinge ad una molteplicità di registri linguistici. “Antigone on Antigone” di Theandric – presentato allo Phoenix Theatre di Swindon, vicino a Londra, e al Festival di Edimburgo – mescola il greco antico e il sardo, lingua madre dell’interprete, all’italiano (e all’inglese) quasi a contrapporre, o sovrapporre, differenti aree semantiche, passando dall’icastica e ritmata lingua della poesia alle note dell’infanzia (e quindi dei pensieri intimi e segreti, delle private emozioni, della tenerezza) a una nuova koiné, capace di ampliare il raggio della comunicazione e della comprensione, di rendere il pubblico testimone e partecipe della vicenda.
Una pièce “corale” in cui lo spettatore è chiamato a condividere le emozioni, “l’amore” di Antigone, i suoi dubbi e le sue paure, e la visione speculare di Ismene, la sorella più fragile, meno determinata, pronta ad assumere il ruolo tradizionale di sposa e madre – in fondo l’unica della stirpe di Edipo che sfuggirà a un destino di morte – a fronte della rabbia di Creonte, l’uomo tutto d’un pezzo, ostile o forse timoroso del potere di una donna, di quella forza indomita che mette in pericolo, e in ridicolo, la sua precaria autorità.
Con “Antigone on Antigone” (lunedì 2 novembre alle 20.30) il Festival di Theandric entra nel vivo, dopo l’inaugurazione con “La festa dei colori” di Abraxa Teatro ( lunedì 2 novembre e in replica mercoledì 4 novembre alle 16.30) nel parco centrale di Si ‘e Boi, che vede protagonisti Massimo Grippa, Simone D’Alterio, Ilaria Cenci, Simona Vitale e Paolo Grippa, diretti da Emilio Genazzini, nei panni di austeri e solenni giganti e strampalati musicisti, per un’allegra e coinvolgente performance di street theatre fra suoni e visioni. In cartellone – per i giovanissimi – anche la storia de “Il lupo e l’agnello” nella versione di Francesco Enna (liberamente ispirata alle favole di Esopo, Fedro e La Fontaine), nella mise en scène de La Botte e il Cilindro, per la regia di Pier Paolo Conconi, con Stefano Chessa, Luisella Conti e Nadia Imperio, tra animali parlanti, proiezione di umanissimi vizi e virtù, in un mix di teatro d’ombre, pupazzi e racconti (martedì 3 novembre ore 16.30/ mercoledì 4 novembre ore 10.30). Il Teatro Instabile di Paulilatino propone invece (venerdì 6 novembre alle 10.30) “Il PizzaGioco” di e con Wilson Andres Gutierrez e Marzia Nurchi, per la regia di Aldo Sicurella, tra clowneries e numeri circensi, in cui la preparazione del piatto ormai immancabile nella dieta mediterranea si trasforma in momento ludico, in uno spazio di divertita e contagiosa, artistica “follia”.
“Love Sharing” accende i riflettori sull’attualità: ogni sera, prima dello spettacolo, la parola ad un ospite che porterà una testimonianza e condividerà un’esperienza legata alla cultura non violenta (tra le associazioni invitate, Save the Children, Banca Etica, Rete Nonviolenza Sardegna, Linea di Faglia, i promotori della Manifestazione regionale contro l’esercitazione militare Trident). Tra gli eventi del Festival “La lotteria del sogno” del Teatro di Nascosto / Hidden Theatre con drammaturgia e regia di Annet Henneman: in scena un gruppo di attori provenienti da Iraq, Palestina, Egitto, Siria, Kurdistan, Olanda, UK, Danimarca, Italia e Germania, che «condivideranno vere storie sulla vita in territori di conflitto, guerra, occupazione, oppressione». Frammenti di realtà – tratti dalle storie degli stessi protagonisti – trasfigurati e inseriti in un’unica partitura per dar vita a uno spettacolo corale, una pièce-evento nata per restituire una voce a chi non ha voce, e narrare la gioia e il dolore, l’amarezza e la disperazione di chi ha conosciuto l’incubo e l’orrore di un conflitto armato, le deportazioni e le discriminazioni, la perdita dei propri cari, l’incertezza quotidiana, la fame, il freddo, la paura.
Il teatro-reportage supera i confini della finzione, diventa testimonianza, diario delle vittime, mostra il vero volto, feroce e implacabile, di uno scontro bellico i cui bersagli sono spesso cittadini inermi, anziani, donne e bambini, coloro che non hanno voluto, o potuto fuggire – e i superstiti che percorrono le vie del mondo portando con sé l’immagine indelebile delle macerie.
Viaggio nella memoria – alla ricerca delle radici della lingua e della cultua sarda – con due pièces di matrice letteraria (entrambe produzioni del festival ) : “Tessiduras de Paghe”, il recital di e con Maria Virginia Siriu (ispirato al saggio omonimo a cura di di Elisa Nivola e Maria Erminia Satta) in cui i versi di Paola Alcioni, Francesco Ignazio Mannu e Franco Fresi si intrecciano al canto del Tenore Murales di Orgosolo e alle musiche originali di Andrea Congia, per raccontare di antichi riti di pacificazione nell’Isola; e “Addia” dall’omonimo romanzo a quattro mani di Paola Alcioni e Antonimaria Pala (Premio Deledda 2008), ancora con la voce narrante di Maria Virginia Siriu e le note della chitarra di Andrea Congia, tra storie d’inquisizione e presunta stregoneria, e l’idea nascente di un indipendentismo sardo, tra autonomia politica e libertà di pensiero.
Sabato 7 novembre dalle 20.30 “Iliade Opera Rock” ideata e eseguita dai Vade (Michele Demontis – voce e chitarra ritmica, Marco Secci – batteria, Alessandro Dettori – basso, e Andrea Pisano – chitarra solista) e prodotta dall Ente Concerti “Città di Iglesias”, sulla falsariga del poema omerico che descrive «l’ira funesta del Pelide Achille» e la fine della guerra di Troia, e (a partire dalle 22) con la Festa Swing tra suggestioni dell’America negli Anni Venti e Trenta e coreografie spettacolari, per un incontro “danzante” tra artisti e pubblico.
Iinformazioni 070 2040717 – 3274552742
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