RUMORS(C)ENA – Secondo studio sulla cancellazione: progetto -regia di Alessandro Paschitto e Giulia Sangiorgio
senza Daniele Abbado, Abbondanza / Bertoni, Berardi / Casolari, Elena Bucci, Marco Cacciola, Biagio Caravano, Paolo Coletta, Compagnia del Sole, Andrea Cosentino, Michelangelo Dalisi, Alessandra D’Elia, Oscar De Summa, Federica Fracassi, Giovanni Franzoni , Frosini / Timpano, Davide Giglio, Licia Lanera, Roberto Latini, Teresa Ludovico, Marco Manchisi, Paolo Mazzarelli, Lino Musella, Valentina Picello, Marta Pizzigallo, Armando Punzo, Rezzamastrella, Federica Rosellini, Leonarda Saffi, Giuseppe Sartori, Vito Signorile, Marco Sgrosso, Sotterraneo, Massimo Verdastro, Vico Quarto Mazzini, Matilde Vigna, Giuliana Vigogna.
Organizzazione Theatron 2.0; con il sostegno di L’ultimo nastro di Krapp, l’Asilo – Ex Asilo Filangieri. Si ringraziano Cesare Benedetti, Giulia Cermelli, Chiara Cucca, Silvia Milani, Riccardo Olivier, Massimiliano Speziani
l progetto è online oggi domenica 1 novembre- data non casuale, vigilia della Festa dei Morti – alle ore 18:00 sui canali social di Theatron 2.0 e L’ultimo nastro di Krapp.
LITURA s. f. [dal lat. litura, der. di linĕre «ungere, spalmare», part. pass. litus]. – Termine con cui i Romani indicavano la cancellazione dello scritto (su tavolette di cera rispalmando, su iscrizioni tombali con scalpello etc). Nel linguaggio dei filologi: cancellatura su codici.
Nella prima fase del progetto LITURA, una camera riprendeva in diretta streaming uno spazio teatrale vuoto (il teatro dell’ex Asilo Filangieri) durante la quarantena. Un contatore segnava da quanti giorni, ore, minuti e secondi quello spazio fosse rimasto vuoto. Dopo 85 giorni, 7 ore, 54 minuti e 17 secondi una figura umana è lentamente entrata nell’inquadratura per riappropriarsi dello spazio: l’Asilo ha riaperto le porte ai lavoratori, la diretta è terminata. Al momento di voltarsi, tuttavia, questa figura umana ha rivelato un’anomalia: il volto cancellato da uno specchio circolare. Forse non è tutto come prima. L’epilogo del primo studio di LITURA diventa ora prologo del secondo. Una maratona in streaming prevista per il 1 novembre 2020, a partire dalle ore 18:00, sarà trasmessa sui canali Facebook di Theatron 2.0, L’Ultimo nastro di Krapp e degli altri partner del progetto: oltre 40 artisti simbolo della scena italiana contemporanea saranno ripresi al centro di spazi scenici deserti. Essi volgeranno le spalle alla camera, passandosi il testimone di questa staffetta virtuale. Ciascuno, riconoscibile attraverso il nome in sovrimpressione, rifiuterà di mostrarsi. Solo l’ultimo performer della catena si volterà. E, di nuovo, non ci sarà niente da vedere: uno specchio circolare renderà inaccessibile l’immagine del volto. Questi avanzerà poi verso la camera col volto censurato, finché lo specchio censore non ne occuperà l’intera inquadratura.
Messo di fronte allo specchio, lo spettatore virtuale non vedrà il proprio riflesso, ma l’immagine di un obiettivo, l’occhio meccanico in cui si era inconsapevolmente riversato. Si riconoscerà per quel che è diventato: non più membro di una comunità realmente presente, che si guarda negli occhi, ma macchina alienata che fissa la sua immagine riflessa. L’interrogativo, politico e poetico: cosa può il teatro in questo particolare momento? Due cenni di risposta, biforcazione tutta da corroborare: da un lato, negare l’equazione “presenza reale = immagine virtuale”, dall’altro, far cortocircuitare il mezzo ospite, privandolo del suo elemento essenziale: la cosa da vedere. In un momento in cui i lavoratori dello spettacolo dal vivo, già gravati da uno stato di crisi permanente, si vedono penalizzati come mai prima d’ora, la necessità di rispondere sul piano del linguaggio, ancor prima che su quello della contestazione, si fa urgente più che mai. Questo secondo studio sul concetto di cancellazione, di negazione dello sguardo, non a caso lanciato alla vigilia della Festa dei Morti, vuole intendersi come ipotesi di ricerca destinata a durare anche e soprattutto una volta ritornati alla presenza piena. Se il teatro – tra tutte le nostalgie di questo tempo sospeso – è il grande assente, vale forse la pena portare quest’assenza fino in fondo, perché ritorni a essere nostalgia di qualche cosa, anziché dimenticanza.
Sul percorso di lavoro
La natura del lavoro ha uno statuto emergenziale. Gli artisti contattati hanno realizzato i loro contributi con i mezzi a disposizione, spesso di fortuna: cellulari, vecchie fotocamere, quanto fosse a portata in tempo di pandemia e hanno raggiunto spazi accessibili alle condizioni del momento. I singoli video della maratona hanno diverse definizioni, diverse inquadrature, diverse tipologie di spazio scenico, come pure diverse sono le realtà circostanti che invadono il campo da un punto di vista visivo e acustico. L’imperferzione formale si fa racconto anch’essa. Chi ha bisogno di salvarsi ama la zattera, non può aspettare il varo dello yacht. L’opera è pensata per quelle stesse piattaforme su cui si sono susseguite, durante il tempo sospeso del lockdown, le cascate di contenuti multimediali, senza però alcuna ambizione da HD.
Si muore sfocati, per cancellazione progressiva, nella dimenticanza dei più.
SECONDO STUDIO
Teaser
PRIMO STUDIO
Progetto
https://docs.google.com/document/d/1DHStlIV5hyuL1syx9grnh5w-50CTMvpKTC68vXr8rhs/edit?usp=sharing
Teasers
Rassegna integrale:
https://drive.google.com/file/d/1wr13Oz9QDnd7GFRHXIJLPvCsJ8oELY0X/view?usp=sharing
Siamo Giulia Sangiorgio e Alessandro Paschitto, due allievi del corso di regia della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi e ultimamente, come molti, abbiamo sentito la necessità di porci una domanda: cosa può il teatro in questo delicato momento? Ne è nato il progetto LITURA – Studi sulla cancellazione. Nel primo studio, che ha non-debuttato il primo maggio, si è deciso di lanciare anche noi una diretta in streaming, ma di un teatro vuoto (l’ex-Asilo Filangieri di Napoli), ripreso h24, durante tutta la quarantena, con un contatore in sovrimpressione a segnalare da quanti giorni, ore, minuti e secondi fosse vuoto. Abbiamo programmato, insieme a Theatron 2.0 e a L’ultimo nastro di Krapp, un secondo capitolo: una maratona online in cui artisti simbolo della scena teatrale nazionale, al centro di spazi scenici deserti, si neghino allo sguardo, volgendo le spalle alla camera.
Il progetto è online oggi domenica 1 novembre- data non casuale, vigilia della Festa dei Morti – alle ore 18:00 sui canali social di Theatron 2.0 e L’ultimo nastro di Krapp.