RUMOR(S)CENA – GENOVA – Circo e Teatro, giocoleria e drammaturgia, la fisicità del gesto e l’estetica del significante, movimento coreutico e parola suggerita e suggestiva, invenzione figurativa e ricerca di interiorità; che l’apprezzamento e la fama ormai internazionale dei Gandini Juggling fosse pienamente meritata lo avevamo intuito, ora, in questo purtroppo rapido passaggio per Genova grazie a Circumnavigando Festival e al suo visionario direttore Boris Vecchio, ne abbiamo solo una ulteriore e piena conferma.
Smashed, questo il suo titolo, è infatti uno spettacolo che si può definire, senza smentite, totale, semplice ed insieme complesso senza essere complicato, giocato sembra sull’apparenza, sul colore e sul suono che esondano e circondano, eppure profondo e stratificato, che usa i mille linguaggi che l’arte attribuisce al corpo e alla sua presenza in movimento e li amalgama in una narrazione sempre straordinariamente coerente a sé stessa e a noi spettatori, cui la musica e la scenografia sonora danno un indubbio contributo.
L’opera del giocoliere, che è in un certo senso unico ma come distribuito nei molti corpi che occupano e organizzano la scena, diventa così la grammatica base di una trama drammaturgica che si compie, sempre nuova, davanti ai nostri occhi, mentre i loro movimenti reiterati e ipnotici compongono una sintassi narrativa di forte lirismo, capace di mostrarci squarci di intimità e tranche de vie con la purezza di uno sguardo che è ingenuo in quanto acuto e profondo, ovvero è acuto e profondo in quanto ingenuo come un fanciullo.
“Omnia munda mundis”, qualcosa cioè che sembriamo aver dimenticato e che questi strani artisti multiformi e mimetici riescono a riportare in scena e a mostrarlo anche ad occhi fin troppo abituati, anzi assuefatti, ad un epoca con poca luce. Omaggio all’opera di Pina Baush, lo spettacolo riesce a suggerirne le singolari modalità di occupazione e creazione dello spazio scenico, modalità riproposte fedelmente ma non pedissequamente, anzi con vivace e indubbia originalità, nei movimenti coreutici che, riportando alla nostra mente la sua famosa “parata”, accompagnano, quasi esprimessero una melodia propria, il ritmo delle rutilanti giocolerie.
I Gandini così si mostrano come quello che sono, artisti nel senso pieno di una parola che unisce arte e artigianato, la costruzione concreta con la riflessione mentale e spirituale, ma lo sono anche in quella maniera così profondamente sincera e rara che unisce alla bravura e all’eccellenza del creare, la modestia del fare, qualità apprezzata oggi da pochi. Anche per questo il loro spettacolo è capace, come il vero teatro, di dialogare con tutti, a prescindere da età o ceto, dalla storia o dalla geografia di ciascuno.
Così alla fine, mentre ancora risuonavano gli applausi di un teatro Ivo Chiesa pieno in ogni ordine di posti come non era accaduto spesso quest’anno, eccoli rientrare per ripulire il palcoscenico dei resti colorati della loro esibizione, dialogando con i molti bambini e i molti ragazzi presenti. Produzione GANDINI JUGGLING. Regia Sean Gandini. Interpreti: Michael Antony Bell, Sean Gandini, Tedros Girmaye, Doreen Grossmann, Kim Huynh, Antoni Klemm, Sakari Männistö, Chris Pattfield, Owen Reynolds, Ben Richter, Carlos Romero Martin, Iñaki Sastre, Niels Siedel, Arron Sparks, Malte Steinmetz, José Triguero Delgado, Jon Udry, Kati Ylä-Hokkala, Cecilia Zucchetti. Lighting designer Mark Jonathan. Assistente alla regia Kati Ylä-Hokkala.
Nell’ambito di “Circumanvigando Festival”, Festival Internazionale di Circo Teatro. Genova XXI Edizione. Ospite del Teatro Nazionale di Genova il 29 dicembre. Un vero, meritato successo.