RUMOR(S)CENA – FERRARA – Ovazioni per lo spettacolo “Private Callas”, della Compagnia Artemis Danza, andato in scena in prima assoluta, al Teatro Comunale Abbado di Ferrara, nell’ambito del progetto CorpiViolati. Un ritorno della coreografa Monica Casadei nella sua città d’origine, ove ha originato le basi della sua formazione culturale ed artistica, per poi forgiarsi all’estero a Londra e Parigi , ed espandere la sua proficua produzione internazionale, partita in Francia nel 1997. L’ideazione, scene, costumi, luci e coreografia sono di Monica Casadei, la quale tesse con rispettosa struttura e cifra stilistica che la contraddistingue, la mimesi per un omaggio alla “Divina” Maria Callas, nel centenario dalla sua nascita, senza imitare, ma come secondo il significato etimologico del termine per Aristotele, nel rispetto dell’essenza delle cose, o come nel linguaggio della critica letteraria, nel rapporto di analogia tra la realtà e la corrispondente rappresentazione artistica.
La dualità del rapporto tra l’artista Callas e il marito potente imprenditore Onassis, si regge sulla diagonale degli opposti, ove il focus si alterna sulle prepotenze ed indifferenza dell’uomo Aristotele e le fragilità della donna Maria, in un equilibrato rapporto di movimento scenico narrativo che ripercorre i momenti più salienti della vita dell’artista e il concetto di corpi violati, che si perpetua in ogni dove, senza tempo a scapito delle donne nella realtà del quotidiano, qui evocato con il medium attivo dei passi a due, assoli della danza e monologhi di mani che raccontano storie parallele in cui ri-conoscersi.
Potente, lo sdoppiamento, il clonare l’uomo Onassis, quale elemento di repulsione e pulsione, per fare comunicare tutte le sfumature emotive della donna Callas, che trova spazio nel profondo di ogni anima capace di dialogare con la parte femminina che è in ogni uno di noi. Il dualismo del bene e del male, il bianco e nero, il rosso, con lo stesso minimalismo orientale, in cui i gesti e i movimenti apprendono dall’aikido, per fendere come una sciabola il prolungamento del corpo nello spazio, qui si rappresentano bene nella scelta dei costumi, delle luci e scenografia, rendendo corpi stessi gli abiti da sposa di scena appesi in un tableau di luce, come nella sfilata in platea e proscenio dei danz-attori, nella riuscita della semantica e significante di quell’azione scenica e drammaturgica a passo di danza nel rispetto della scrittura in movimento dell’autrice.
Coinvolgente la voce iconica e struggente di Maria Callas, che cuce la colonna sonora con il sound design e le creazioni video di Fabio Fiandrini, la collaborazione sartoriale di Elena Nunziata, le acconciature e make-up di Cinzia Costantino e Nicola Fasulo, e la direzione tecnica di Alberto Salmaso. Settanta minuti tutti d’un fiato, con una menzione speciale ai bravi protagonisti ballerini della Compagnia: Samuele Arisci, Michelle Atoe, Marek Brafa Misicoro, Monica Castorina, Arianna Cunsolo, Sally Demonte, Alfonso Donnarumma, Desy Falletta, Chiara Falzone, Sofia Gentiluomo, Sophie Ghamlouche, Costanza Leporatti, Enrico Luly, Mattia Molini, Christian Pellino, Salvatore Sciancalepore. Assistenti ripetitrici: Alessandra Pizza e Teresa Morisano.
A cui si aggiunge, come si addice ad una corposa rappresentazione lirica, anche la partecipazione corale di altri elementi in alcune parti sceniche, con gli allievi di Gruppo Teatro Danza e Jazz Studio Dance di Ferrara. Produzione Compagnia Artemis Danza. Coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Ferrara. Con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Emilia Romagna, Assessorato alla Cultura e Paesaggio del Comune di Parma.
Monica Casadei del suo meraviglioso progetto di Private Callas, quanto di Maria c’è in Monica e quanto invece della Callas c’è nella Casadei, sono due distinte o… ?
“ Penso che abbiamo tutti una Maria e tutti una Callas. Nel mio caso sento una Maria, molto, molto intensamente, e nello stesso tempo c’è uno splendore della Callas “divina”, dal quale anche io sono sedotta, ma Maria rimane sempre la base, per raccontare la rabbia, la solitudine e la forza che lei sprigiona poiché è anche atavica, ancestrale ed eterna nel bene e nel male”.
A cento anni dalla nascita, anche il Cinema le rende omaggio. In anteprima alla Festa del Cinema di Roma e nelle sale italiane, in data 5-6-7-8 novembre, il Film Callas-Parigi 1958, completamente restaurato a colori in 4K Dolby Atmos. L’indimenticabile debutto di Maria Callas all’Opera Garnier di Parigi,voce emblematica dell’opera del XX° secolo, aprì il concerto con l’interpretazione di “Casta diva” dalla Norma di Bellini che l’avrebbe resa immortale, seguita dall’angosciosa scena del “Miserere” dal Trovatore verdiano. Il culmine giunse nella seconda parte con il secondo atto della Tosca di Puccini, una storia feroce, in bilico tra molestie sessuali e violenza fisica e psicologica. La forza drammatica si espresse in un susseguirsi da libretto di momenti musicalmente straordinari, tra cui la celeberrima aria “Vissi d’Arte”. Trionfale con oltre venti minuti di applausi, Maria Callas, si aggiudicò il titolo di “Divina”, come grande interprete di opera lirica. Nella sua Arte, la recitazione era importante tanto quanto la dimensione tecnica vocale. La coreografa Monica Casadei, tiene conto di questo retaggio corposo e prezioso dell’artista Callas, tessendo la trama per un identikit ricco dei colori della personalità di una donna, portavoce di corpi violati.