Cinema, Culture — 03/04/2014 at 13:16

Le immagini di un regista italiano a Istanbul. Salvatore Bitonti tra Teatro e Cinema

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INSTANBUL – Negli spazi espositivi della Facoltà di Belle Arti Dogus University di Istanbul verrà inaugurata l’8 aprile fino al 19, un’ampia retrospettiva dedicata al lavoro del regista teatrale e cinematografico Salvatore Bitonti oggi direttore di una delle più prestigiose Accademie di Belle Arti italiane, quella Albertina di Torino.

La mostra fotografica: “Teatro e cinema, il lavoro di un regista nelle immagini di scena” racconta il percorso teatrale di Salvatore Bitonti, regista ma anche docente di teatro e cinema, organizzatore di festival, in un arco temporale che va dai primi anni ottanta ( ha esordito come regista professionista nel 1985, a 24 anni) fino al 2010. E’ una raccolta fotografica che espone in modo cronologico una quarantina di scatti, spesso realizzati dai maggiori fotografi di scena italiani, che hanno saputo interpretare pienamente la molteplicità dei significati di questi realizzazioni sceniche, tra tradizione e ricerca, sapendo spesso restituire le raffinate e rarefatte atmosfere che hanno animato queste messinscene, vera e propria cifra stilistica del regista.

Sono presenti immagini di spettacoli incentrati sul “teatro di poesia”, come “Giovanna D’Arco” di Maria Luisa Spaziani, per il Festival di Todi del 1992, interpretata da un indimenticata Rosa di Lucia, in una messinscena inframezzata da proiezioni di sequenze de “La passion di Jean D’Arc” di Dreyer; o rielaborazioni teatrali da sceneggiature e film di successo come “Sesso, bugie e videotapes” di Steven Soderbergh, portato in scena nella stagione 1995/96 con una lieve e delicata Antonella Interlenghi nel ruolo che fu sullo schermo di Andy Mc Dowell.

Scopriamo poi nell’ambito delle regie di autori classici un’ inedita “Signorina Julie” dal volto volitivo e deciso di Mita Medici, in una versione realizzata nei primi anni duemila. Ritroviamo la stessa Mita Medici poi protagonista anche nei testi di Ritsos, come in “Fedra”, presentata sia come monologo teatrale sulle scene e poi come base d’ispirazione di un breve film d’arte; interamente girato a Stromboli il mediometraggio ha avuto molti molti riconoscimenti in Italia e all’estero. Ed ancora il personaggio di“Orlando” di Virginia Woolf, riscritto dallo stesso regista in versi liberi e presentato nel 1997. E poi molti altri spettacoli da Racine, Moliere, Goethe, Celine, Anouhil, Durenmatt, con mostri sacri del teatro di ieri come Raf Vallone e Paola Borboni.

Completano la mostra, in proiezione continua, i suoi due brevi film d’arte, il già citato “Fedra” del 2006 ed“Elena” girato nella Reggia di Racconigi, del 2008, che vede la partecipazione di Franco Nero, lavori ispirati entrambi ai miti greci in chiave contemporanea.

 

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