All’Auditorium Parco della Musica di Roma, nella sala Teatro Studio, la sala normalmente dedicata, per dimensioni, al jazz dai nomi non blasonati o progetti internazionali ancora non troppo conosciuti dal largo pubblico, è stato eseguito La Custodia del Fuoco. Il progetto vede l’incontro del Majaria Trio, gruppo nato nel 2010, dalle esperienze multiformi ed internazionali dei suoi componenti, per unire alla musica mediterranea e di estrazione popolare alle pulsazioni electric-jazz, funk, dub, con Eleonora Bordonaro, cantante siciliana il cui interesse spazia dal jazz, alla musica popolare, a quella da film (le collaborazioni in questo senso sono numerose e prestigiose). Eleonora è di casa all’Auditorium collaborando spesso con la PMJO (Parco della Musica Jazz Orchestra) diretta da Maurizio Giammarco.
Iniziano Primiano Di Biase alla fisarmonica e Lucrezio de Seta alla batteria con un’occhiata rapida e complice, subito raggiunti da Alessandro Patti che attacca al basso elettrico: le atmosfere e l’interplay sono raffinatamente jazz. Appare Eleonora con un vestito rosso alla Jessica Rabbit; lo sguardo e le movenze delle sottili mani, molto meno addomesticati dell’abito, riportano alla voce che chiara, forte, senza vezzi, porta al centro il testo, il contenuto, l’amara, ironica, seducente poesia siciliana. È proprio lei, Eleonora, che, presentando il lavoro con il trio, anche registrato e pubblicato in un curato cd, dichiara che alto e basso si devono confondere. Nelle mani del pubblico il programma di sala con i testi in siciliano; peccato per chi non si destreggia molto con il bel dialetto.
I pezzi si alternano da ritmi militari che melodicamente vengono trasformati dal sapiente tocco di Primiano, ora al piano, a dolci ninna-nanne ritmate dal contrabbasso di Alessandro, da una canzone dedicata alla pillola contraccettiva, una dal testo erotico del poeta Ignazio Buttitta, ad un canto responsoriale dei pescatori nelle tonnare: alto e basso si confondono. Eleonora tiene la mano lungo il volto come per concentrare l’emozione nella voce, brilla il bracciale colorato mentre la sua voce si stempera nella musica. Tra amori disperati, sapienti soli dei tre bravi strumentisti, ed energici canti, nati per incitare il lavoro, l’equilibrio drammaturgico è ottimo e il pubblico risponde battendo il ritmo. Ci si immerge e ci si sostiene facilmente sul tessuto musicale e i minuti volano: il pubblico esce allegro e leggero grazie a questa capacità di mischiare con naturalezza alto e basso, tradizione e modernità, poesia e fuoco. Forse per una parte degli ascoltatori è anche grazie all’abbandono che, necessariamente, bisogna operare quando la comprensione delle singole parole non ci sorregge.
Majara Trio & Eleonora Bordonaro
La custodia del fuoco (www.headacheproduction.com)
Eleonora Bordonaro voce
Primiano Di Biase piano, sintetizzatore, fisarmonica ed effetti
Alessandro Patti basso elettrico e contrabbasso
Lucrezio de Seta batteria e percussioni
Una produzione Fondazione Musica per Roma
Visto all’Auditorium Parco della Musica a Roma il 15 Maggio 2013