Teatro, Va in scena a — 03/10/2011 at 11:31

L’Odin Teatret racconta la difficoltà di vivere “La Vita cronica”

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Il Festival Contemporanea del Teatro Metastasio di Prato pone il suo sigillo all’edizione 2011 con l’evento conclusivo più caratterizzante che compone il programma ideato da Edoardo Donatini, direttore artistico, con il passaggio del “testimone”. Da martedì 4 a sabato 8 ottobre arriva l’Odin Teatret con La Vita cronica di Eugenio Barba, che andrà in scena in prima nazionale al Teatro Fabbricone, il quale è anche il primo titolo della nuova stagione del Teatro Stabile della Toscana, firmata da Paolo Magelli. Uno spettacolo realizzato dal Nordisk Teaterlaboratorium/OdinTeatret, una compagnia teatrale multiculturale fondata da Eugenio Barba ad Oslo, in Norvegia nel 1964, successivamente trasferita ad Holstebro in Danimarca. L’Odin Teatret opera nel campo della ricerca teatrale con una particolare attenzione alle diverse culture, dove l’arte e il teatro sono strumenti specifici di studio e analisi. Il loro motto è: “Imparare ad imparare”, Gli attori dell’Odin hanno una formazione che deriva anche da viaggi per conoscere le diverse realtà antropologiche.

La Vita cronica si svolge contemporaneamente in Danimarca e in altri paesi d’Europa nel 2031, dopo la terza guerra civile. Individui e gruppi con retroterra diversi si ritrovano insieme e si scontrano pressati da guerre, disoccupazione, emigrazione. Un ragazzo approda dall’America Latina in cerca di suo padre scomparso. “Smettila di cercare tuo padre”, gli sussurrano mentre lo accompagnano di porta in porta. Non è l’innocenza né la conoscenza a salvare il ragazzo. Sarà l’ignoranza a fargli scoprire la sua porta. Tra lo sconcerto di noi tutti che non crediamo all’incredibile: che una vittima valga, da sola, più di ogni valore. Più di Dio.

 

 

 

Sulla scena compaiono una Madonna Nera, la vedova di un combattente basco, una rifugiata cecena, una casalinga rumena, un avvocato danese, un musicista rock delle isole Faroe, un ragazzo colombiano che cerca suo padre scomparso in Europa, una violinista di strada italiana, due mercenari. Ruoli interpretati da Kai Bredholt, Roberta Carreri, Jan Ferslev, Elena Floris, Donald Kitt, Tage Larsen, Sofia Monsalve, Fausto Pro, Iben Nagel Rasmussen, Julia Varley. La locandina dello spettacolo che ha inizio alle 21, riporta i nomi del drammaturgo Thomas Bredsdorff, i testi di Ursula Andkjær Olsen e Odin Teatret, il consigliere letterario Nando Taviani, disegno luci Odin Teatret, consulente luci Jesper Kongshaug, lo spazio scenico dell’Odin Teatret con la consulenza di  Jan de Neergaard, Antonella Diana, musiche a cura dell’Odin Teatret, costumi di Odin Teatret, Jan de Neergaard, direttore tecnico Fausto Pro, assistenti alla regia Raúl Iaiza, Pierangelo Pompa, Ana Woolf.

Regia e drammaturgia Eugenio Barba

Una produzione Nordisk Teaterlaboratorium (Holstebro), Teatro de La Abadía (Madrid), The Grotowski Institute(Wroclaw).

Dedicato a Natalia Estemirova e Anna Politkovskaya, scrittrici russe in difesa dei diritti umani, assassinate da sicari anonimi nel 2006 e 2009 per la loro opposizione al conflitto ceceno.

 

Gli incontri e dimostrazioni di lavoro con l’Odin Teatret

Giovedì 6 ottobre Teatro Magnolfi, ore 17.30
Teatro. Necessità interiore e urgenza sociale
Incontro con Eugenio Barba, coordinato da Gianfranco Capitta, critico teatrale dell’Unità.
ingresso libero

Venerdì 7 ottobre

Teatro Magnolfi, ore 18.00
presentazione del libro di Marco De Marinis, dedicato a Eugenio Barba e all’Odin Teatret
“Il Teatro dell’Altro”, La Casa Usher 2011
Saranno presenti l’autore ed Eugenio Barba

Sabato 8 ottobre

Dimostrazione del lavoro con gli attori dell’Odin Teatret a cura di Eugenio Barba

Teatro Magnolfi, ore 11.00-13.00

ingresso ad invito

 

 

 

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