A Teatri di Vita di Bologna va in scena il 4 e 5 novembre alle 21, Cara Medea, ovvero l’Europa martoriata. Francesca Ballico interpreta Antonio Tarantino. “Una donna straniera, infanticida, eroina perversa di una società corrotta”: così rinasce Medea nelle parole di Antonio Tarantino e nell’interpretazione di Francesca Ballico, impegnata in una prova d’attrice a Teatri di Vita. Lo spettacolo scritto dal drammaturgo più originale del teatro italiano contemporaneo, strappa la madre assassina dalla mitologia greca e la sbatte violentemente nel cuore di un’Europa martoriata, quella che va dai lager nazisti alle guerre balcaniche, fino all’interminabile esodo di romeni e albanesi ai confini italiani.
Antonio Tarantino, dopo aver visto questa versione, ha scritto: “Corrisponde esattamente alla mia intuizione drammaturgica originaria: dove il personaggio del mito viene precipitato in un inferno di irreali realtà post belliche, in un mondo che s’insegue vanamente alla ricerca di un senso di sé che forse non ha mai avuto prima ancora di averlo smarrito. Interpretata con grande intensità da Francesca Ballico”.
Fulminante e coinvolgente monologo del 2004, Cara Medea trasferisce il classico mito della infanticida ai giorni nostri, facendole indossare i panni di una straniera che viaggia attraverso le guerre e le migrazioni. Dai Balcani al Caucaso lo spettacolo crea una macedonia linguistica che tritura le parole di una Medea calpestata dalla storia, brutalizzata, che uccide quasi d’impulso. Nella semplicità naturale degli abusi, filtrano migrazioni che si mescolano nel tempo e nella geografia dell’umiliazione dei massacri. Dalle parole faticate di chi è sempre straniero, ad un corpo intruso e inopportuno, Medea incarna chi vive agli angoli delle strade delle nostre città così come chi si trova a vivere la condizione di immigrato.
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