Recensioni — 04/01/2024 at 17:19

“Ti racconto Anna mia”, omaggio ad Anna Magnani

di
Share

RUMOR(S)CENA – LA SPEZIA – Che cos’è un’attrice prima di diventare star, diva, mito? É una creatura di carne e sangue che mette il proprio corpo – l’attore, soprattutto di teatro, è innanzitutto fisicità – sul palcoscenico, fingendosi altro. Un palcoscenico che, a differenza dei media immateriale (a cominciare dal cinema) è “soprattutto odore”.

Ti racconto Anna mia”, monologo tratto da “Raccontare Nannarella” di Mario Moretti, messo in scena e adattato dalla figlia dell’autore, Mila Moretti, e ottimamente interpretato da Katia La Galante, ha debuttato alla Spezia il 15 dicembre scorso al Teatro Palmaria. La pièce è innanzitutto un tributo al teatro, sogno lucido e menzogna veritiera, un tributo che trova il suo fuoco nella figura di Anna Magnani.

Definire “Ti racconto Anna mia” come un omaggio alla Magnani nel cinquantesimo anniversario della morte sarebbe oltremodo riduttivo; si tratta certamente di un atto d’amore verso un’attrice che ha incarnato più di ogni altra una stagione indimenticabile del cinema italiano, ma è anche la messa in scena del dramma profondo dell’attore che vuol essere il suo personaggio e che mai lo è pienamente. È un confronto con il mito (la Magnani) da parte di un’interprete che fin dal prologo si sminuisce (“un’attrice di provincia” dice di sé stessa fin dalle primissime battute) e si rifiuta con caparbietà di imitare quel personaggio che sente così profondamente altro (ma cos’è appunto il lavoro dell’attore se non misurarsi con questa alterità?). 

Eppure nonostante o forse proprio in forza di questa radicale impossibilità, Anna Magnani emerge attraverso la voce e il corpo di questa “attrice di provincia” che si presenta sul palco ostentando una camminata “alla Magnani” e avvertendone immediatamente l’inutilità (“ma che ne so poi io di come camminava la Magnani? Io cammino come cammino io”), indossando tacchi che la fanno subito inciampare e che scaglia lontano, continuando per tutto lo spettacolo a posizionare su uno specchio manifesti di celebri film; uno specchio nel quale non vede mai la propria immagine ma sempre riverberi del mito che sta inseguendo. L’attrice in scena diventa sì la Magnani, ma solo a tratti, quasi casualmente o per gioco, mentre spesso se ne smarca assumendo la funzione di una voce narrante, a volte inquisitoria e ostile, a volte umanamente partecipe.

La versione di Mila Moretti ha asciugato il testo originale del padre, e anche nella regia ha privilegiato una sobrietà scenica che condensa tutta la debordante vitalità del personaggio in quadri fulminei, rapidissimi schizzi biografici che tratteggiano la vicenda artistica e umana di una memorabile artista del Novecento. L’interpretazione di Katia La Galante coglie alla perfezione questa indicazione registica, entrando e uscendo di continuo dai diversi ruoli che lo spettacolo le richiede, ora attrice vanamente impegnata nella mimesi del suo idolo, ora ironica e distaccata biografa, ora Magnani stessa colta nei suoi momenti di esaltazione di rabbia, di tristezza.

Prossime tappe già fissate della tournée di “Ti racconto Anna mia” a Bugliasco (TO) il 12 e 13 Gennaio 2024 al Teatro Blu e il 19 a Roma, al Teatro Petrolini.

Share

Comments are closed.