PARIGI
Odéon Théâtre de l’Europe
Soudain l’été dernier “Improvvisamente l’estate scorsa” di Tennessee Williams, regia di Stéphane Braunschweig. Un poeta, Sébastien Venable, è morto all’estero. Sulla sua fine circolano sospetti confusi. La madre, Violette, con cui per la prima volta non ha trascorso l’estate, è pronta a tutto, compreso il fatto di far internare la cugina Catherine che è stata la sola testimone del dramma. La lotta tra le due donne è senza esclusione di colpi. La pièce ha colpito il regista Braunschweig “per il modo in cui la realtà si rivela sotto le apparenze del più terrificante dei fantasmi”. Il regista esplora così per la prima volta le zone torride del mondo di Tennessee (dal 10/3 al 14/4)
UDINE
Teatro S. Giorgio
Amore Oltre il tempo. La regia è di Francesco Sframeli anche in scena con Spiro Scimone, che ne è ancora una volta l’autore, e con Gianluca Cesale e Giulia Weber. Quattro figure si muovono tra le tombe in un tempo sospeso, forse nel loro ultimo giorno di vita. Si tengono dialoghi quotidiani e surreali, con ritmi serrati che scandiscono relazioni, richieste fisiche, necessità, al confine tra verità e tragedia del quotidiano. Spiro Scimone prosegue la sua linea drammaturgica ai bordi dell’umanità, all’interno di non luoghi dove i personaggi non hanno mai nome. Sono come fuori dal tempo, ma l’Amore è una condizione estrema e forse eterna, oltre il tempo (l’11/3)
ROMA
Teatro Argentina
Mura Ideato e diretto da Riccardo Caporossi con Vincenzo Preziosa. Teatrante-artigiano, protagonista della ricerca italiana, Riccardo Caporossi ricrea un quadro visivo, una “scatola teatrale” completa e autonoma con circa 50 mattoni che vanno a comporre un muro, dietro il quale c’è una superficie su cui si proiettano ombre che si concretizzano in forme: mani, scarpe, cappelli, scale, bottiglie, cannocchiali, bastoni, ombrelli. Mura smantella quelle barriere che ancora oggi sono motivo di divisioni, quelle cortine immateriali e invisibili fatte di odio, paura, mancanza di immaginazione, e quelle costruzioni mentali e costrizioni sociali che rendono prigionieri e separano gli uomini per razza, religione, cultura e ricchezze (dall’8/3 all’1/4)
TORINO
Teatro Carignano
Sogno d’autunno Di Jon Fosse. Con Giovanna Mezzogiorno, Michele di Mauro, Milvia Marigliano, Nicola Pannelli, Teresa Saponangelo. Regia di Valerio Binasco. Nella pièce, tra le ultime regie di Patrice Chéreau in una sala del Louvre, è un cimitero lo sfondo dell’incontro tra l’Uomo, sposato con figli, e la Donna, che rivelano un misterioso comune vissuto. Frammenti di vita si incrociano ma in quegli istanti si muovono spettri di vecchi nomi, case antiche, amori lontani e genitori in attesa di sepoltura. Parabola che confonde vita e morte, passato e presente, felicità e infelicità, Sogno d’autunno ha un linguaggio provocatorio, solenne e poetico che scava nei buchi neri dell’esistenza traendone un’eco inquietante (fino al 12/3)
PADOVA
Auditorium Pollini
Orchestra di Padova e del Veneto Il violoncellista canadese Gary Hoffman, dirige Daniel Huppert, nel Concerto per violoncello e orchestra (1850) di Robert Schumann (1810-1856), considerato tra i più importanti dell’800, e le eleganti Variazioni su un tema rococò per violoncello e orchestra, op. 33 di Cajkovskij. L’Orchestra OPV eseguirà Melodien (1971) di György Ligeti e la Sinfonia n. 38 “Praga” di Mozart. Il 16, il giovane figlio d’arte Michael Barenboim, diretto da Marco Angius nel Concerto per violino e orchestra n. 1 (1923) di Prokof’ev, scrittura audace, brillante. In prima assoluta: Lexikon III (pannelli III e IV: esattezza e visibilità), commissionato dall’OPV a Ivan Fedele. E Sinfonia n. 4 di Schumann ritoccata da Mahler (il 9; il 16/3)
ROMA
Teatro Ambra Jovinelli
Due Una storia sul tema della convivenza e le relative paure, scritta da Miniero e Smeriglia e interpretata da Raoul Bova e Chiara Francini, regia dello stesso Luca Miniero. Mentre Marco monta il letto nella stanza ancora vuota, Paola si chiede come sarà lui tra 20 anni. Inizia così un carosello di figure passate e forse future: : genitori, amanti, figli, amici che come in tutte le coppie turberanno la loro serenità. I vari personaggi evocati sono mpersonati dai due con l’aiuto di sagome. Alla fine quella iniziale stanza vuota sarà popolata da tante figure. “Non sempre ci accorgiamo che in due siamo molti di più” e anche montare un letto tra tanta gente non è così facile (dal 9 al 26/3)
LUGANO
Lac
Ifigenia, liberata Schiacciata dal volere paterno, contagiata dalla follia del popolo, Ifigenia sembra non uscire da un destino senza speranza in cui solo il sangue di un innocente può placare la violenza. Le parole di Atena che chiudono l’Orestea, delegando agli uomini la responsabilità attraverso leggi condivise, non hanno ancora portato ad una soluzione. La regia di Carmelo Rifici affonda nel mito: Ifigenia è l’inizio dell’indagine proposta allo spettatore, chiamando Eraclito, Omero, Eschilo, Sofocle, Euripide, René Girard, Antico e Nuovo Testamento a fornire riflessioni sulla vera protagonista del lavoro: la violenza dell’uomo come realtà inestirpabile e mistero senza fine. Nel cast: Giovanni Crippa, Tindaro Granata, Giorgia Senesi (il 10 e 11/3)