Teatro, Va in scena a — 04/12/2014 at 20:25

In capo al mondo, in viaggio con Walter Bonatti al Teatro Tordinona di Roma

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ROMA- Il Td IX | Teatro Tordinona Centro di drammaturgia contemporanea, ospita lo spettacolo della compagnia lombarda Teatro InvitoIn capo al mondo – in viaggio con Walter Bonatti”, dal 10 al 14 dicembre ore 20.45 domenica alle ore 18). Il progetto è stato seguito e impreziosito dalla collaborazione di Rossana Podestà, compagna trentennale di Walter Bonatti, scomparso il 10 dicembre 2013. Lo scopo dell’avventura è trovare l’uomo, così avrebbe detto Walter Bonatti. Uno dei più grandi alpinisti di sempre, l’ultimo grande esploratore. Ci ha lasciato da poco e noi vogliamo ricordarlo raccontando la sua vita, ma soprattutto la filosofia di un personaggio unico e speciale, che ha cercato di superare i propri limiti, come non solo il campione ma ogni uomo dovrebbe fare.

Roma

In capo al mondo è uno spettacolo che regala il fascino dell’avventura e delle conquiste, le esplorazioni nella natura selvaggia. Ma è soprattutto un omaggio alla montagna, che noi, vissuti ai piedi del Resegone e della Grigna, non si può non amare.La narrazione  accompagna alla musica dal vivo, proiezioni di immagini spettacolari ci immergono nelle imprese di Bonatti. Un attore e un musicista  guidano nella più coraggiosa delle spedizioni: la realizzazione dei sogni di un uomo libero. Scrive Luca Radaelli, autore e interprete del testo: “Lecco, la città dove sono nato, è una delle capitali mondiali dell’alpinismo. A Lecco tutti vanno in montagna, parlano di montagna. Io amo la montagna, ma ho scelto di occuparmi di teatro. Qual è il nesso?” Carlo Mauri alpinista lecchese: “L’avventura, l’amore e l’arte sono le tre cose che ti fanno battere il cuore. L’incontro con Walter Bonatti è avvenuto, non a caso, in una sala teatrale in una serata a lui dedicata: incontravo un eroe del nostro tempo. Che cos’è un eroe? Chi conduce una vita esemplare, e quale vita è più esemplare di quella di Bonatti? Ma dietro ogni vita ci sono mille contraddizioni, così ho voluto scavare per capire. Per trovare l’uomo, come avrebbe detto lui. Racconterò l’epoca degli alpinisti pionieri, priva di grandi sponsor e di grandi mezzi tecnologici. Racconterò le grandi scalate del Dru, del Cervino, del Gasherbrum IV, i successi internazionali così come le sconfitte: la tragedia del Monte Bianco, e quella sfiorata del K2. Il passaggio dall’esplorazione in verticale a quella in orizzontale, nel vasto mondo.

La celebrità, l’amore, la morte. Dietro Walter Bonatti non ci sono solo le leggendarie imprese alpinistiche né le celebri esplorazioni condotte per Epoca: dietro Bonatti c’è una filosofia di vita. C’è la volontà di arrivare alla meta senza compromessi, in un confronto leale con la Natura. C’è la curiosità, la voglia di conoscere, quella che condusse Ulisse oltre le colonne d’Ercole. C’è l’umiltà di confrontarsi con culture diverse dalla nostra, magari da noi considerate arretrate e invece più sagge perché in armonia con gli elementi naturali. C’è un grande senso della giustizia, quello che portò Bonatti a lottare per cinquant’anni, ostinatamente, per ristabilire la verità sulla spedizione del K2. Perché sono gli uomini a incrinare l’armonia del mondo, con le invidie, le falsità, gli opportunismi. L’ideale di Bonatti è invece un ideale di purezza. Così, ripercorrendo la vita di un uomo, noi compiamo una riflessione sulla vita di ogni uomo. Ognuno di noi, anche se non arriverà a compiere le imprese di Bonatti, si dovrà confrontare con le proprie sfide, con i propri traguardi, dovrà scegliere tra la purezza e il compromesso, tra la giustizia e l’opportunismo. Ognuno di noi dovrà ricordare che non si è fatti “per viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.

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