MILANO
Teatro alla Scala
Madama Butterfly Dopo Turandot e La fanciulla del West il direttore musicale Riccardo Chailly prosegue nel percorso di rilettura critica delle opere di Puccini proponendo Madama Butterfly nella prima versione, presentata alla Scala nel 1904, riscoprendo, rispetto alle varianti successive, una Butterfly ancora più audace nel disegno drammaturgico. L’opera inaugura la stagione del Teatro alla Scala. La regia è di Alvis Hermanis che firma anche le scene con Leila Fteita. Cio-Cio-San Maria José Siri (nella foto), Bryan Hymel è Pinkerton, Suzuki è Annalisa Stroppa, Carlos Alvarez è Sharpless. Coro e Orchestra del Teatro alla Scala. Il 4 la “prima” per i giovani (dal 7/12 all’8/1/2017)
BERLINO
Die Schaubühne
FEAR Regia di Falk Richter. In una società globalizzata e percorsa dalla paura di tutto ciò che è diverso, che cosa significano oggi la famiglia, il luogo d’origine, i rapporti tra un uomo e una donna? Da un lato assistiamo ad un rigurgito di conservatorismo, dall’altro ad una ridefinizione individuale di generi sessuali, cultura, religione. In un linguaggio tra performance, coreografia, musica classica e elettronica, in scena ci sono Bernardo Arias Porras, Denis Kuhnert, Lise Risom Olsen, Kay Bartholomäus Schulze, Alina Stiegler, Tilman Strauß, Frank Willens, Jakob Yaw (fino all’11/12)
GENOVA
Teatro della Tosse e spazi Luzzati
Resistere e creare Torna Wim Vandekeybus con In spite of wishing and wanting revival per la compagnia belga Ultima Vez. Lo spettacolo indaga il maschile portando in scena 10 danzatori che si interrogano su desiderio e passione; intreccia danza e cinema e la musica di David Byrne. Lo precede il collettivo cosmopolita con sede ad Atene Rotlessroot che porta in scena Europium sulla situazione sociopolitica in Occidente. In contemporanea, Killing Desdemona e SonnetsDance, di Michela Lucenti per Balletto Civile. Infine, Francesca Zaccaria presenta in anteprima Carnet erotico cartoline del piacere realizzate come racconti brevi per immagini buffe, feroci, intime, come se nessuno guardasse (fino all’11/12)
COPENAGHEN
Det Kgl.Teater
Edipo e Antigone La regista Elisa Kragerup con la nuova Compagnia del Royal Danish Theatre mette in scena allo Skuespilhuset la saga della famiglia reale di Tebe unendo le due tragedie di Sofocle. Il filo conduttore del mito familiare è la ricerca o al contrario l’opposizione al potere, perseguite sempre con arroganza, incarnate rispettivamente da Edipo che scopre di aver messo al mondo quattro creature con la propria madre, e della figlia Antigone, l’attrice Maria Rossing (nella foto) che vuol salvare il cadavere del fratello Polinice contro le leggi dello Stato rappresentate da Creonte (fino al 14/12)
LUGANO
Teatro Foce
Elektra Opera del 1903 di Hugo Von Hofmannsthal. La regia di Andrea Novicov riattualizza il mito, mettendo in scena i personaggi in un contesto contemporaneo. Spiega: “In un’epoca in cui scordiamo il più rapidamente possibile per far posto a nuove informazioni da scordare subito, ha ragione Crisotemide a volersi sposare, fare dei figli, oppure ha ragione Elettra a ostinarsi a lottare contro l’oblio? C’è qualcosa di eroico nell’ostinazione di Elettra a non dimenticare, a lottare affinché le responsabilità della madre – dei padri in generale – non vengano dimenticate. E’ la stessa ostinazione della generazione dei giovani, oggi”(dall’8 al 10/12)
MILANO
Teatro Elfo Puccini
La favola nera di Dickens Piccolo capolavoro scritto da Charles Dickens a 31 anni, Racconto di Natale, è letto da Ferdinando Bruni in forma di one man show, in un’atmosfera sospesa tra sogno e allucinazione, accompagnato dalle proiezioni di una moderna lanterna magica. Protagonista l’avaro e violento Scrooge e gli spiriti del Natale. La storia appare semplice nella sua ossatura, ingenua perfino, leggibile come una delle tante fiabe dickensiane, dove le forze negative risultano alla fine sconfitte. Ma la figura di Scrooge si presenta al lettore in tutta la sua violenza ideologica, in tutta la sua chiusura a qualsiasi stimolo sentimentale (fino all’11/12)
ROMA
Teatro dell’Opera
Rigoletto Nel ruolo del titolo verdiano, il baritono parmense Luca Salsi, reduce dal recente successo nel Nabucco alle Terme di Caracalla. Dice Salsi: “È un’opera che ha una forza drammatica impressionante, in ogni sua singola nota. Occorre sottolinearla con colori, dinamiche e agogica che sono previste dalla partitura e non possono non essere rispettate.” E del suo personaggio: “La chiave di tutto è la maledizione! Perché Rigoletto, in fondo, è un uomo cattivo che, alla fine paga col sangue del suo sangue tutto il male che ha fatto”. Al fianco di Luca Salsi sono impegnati Lisette Oropesa (Gilda), Piero Pretti (Il Duca di Mantova) ed Erika Beretti (Maddalena) (il 4, 7, 10/12)
claudia.provvedini@gmail.com
