MESSINA – Un’esperienza che incontra lo straniero, il migrante, arrivato via mare in Sicilia. Giovani vite alla ricerca di un futuro che dia loro una speranza di vita accettabile. In cerca di un porto che li accolga e li faccia tornare a sentirsi esseri umani integrati. Tutto questo accade a Messina, dove il teatro è la porta d’accesso per entrare a far parte di una comunità ed essere accolti. Va in scena da giovedì 6 al 15 novembre alla Sala Laudamo del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, “Vento da Sud Est” nell’ambito del “Progetto Parola Pasolini”, diretto da Angelo Campolo, il primo dei tre spettacoli del nuovo progetto teatrale della compagnia “Daf Teatro dell’Esatta Fantasia”, dedicato all’opera di Pier Paolo Pasolini. In scena un gruppo di quattro giovani migranti provenienti dal Mali (ospitati dal centro “Ahmed” di Messina e da sette giovani under 30. Un’esperienza che vuole raccontare storie di vita, il passato ed il presente tramite una ricerca che prende spunto da Teorema di Pasolini, nell’anno del 40° anniversario della sua morte, un testo che indaga sul rapporto con l’Altro, quale estraneo, ospite, diverso. Il laboratorio, ideato e guidato dall’attore Angelo Campolo, è inserito nel progetto teatrale “Laudamo in Città” 2015/16, in collaborazione con il Teatro Vittorio Emanuele di Messina.
Angelo Campolo spiega come « i ragazzi del Mali stanno compiendo grandi passi avanti nella pronuncia, nell’ascolto e nel vivere un’esperienza teatrale che li sta avvicinando ad un mondo a loro completamente sconosciuto. La cosa emozionante è vedere un’evoluzione incredibile in termini di impegno, presenza, ma anche di presa di coscienza più ampia di ciò che gli sta intorno. Nei primi incontri regnava un silenzio micidiale insieme a tanta, giustificatissima, diffidenza. Poi si sono lasciati andare e a quel punto ho capito che non andava fatta nessuna distinzione tra il gruppo degli italiani e quello degli africani. Dovevamo iniziare a lavorare tutti insieme. Questo, credo sia stato una passaggio decisivo per loro.
Il regista pone anche un interrogativo: «Dove sei Pierpaolo? “Sono pieno di una domanda a cui non so rispondere”. Chiudevi con queste parole il tuo romanzo “Teorema”, mezzo secolo fa. Quella domanda oggi è un gigantesco groviglio che pesa sul nostro futuro. Corrosi dall’ammirazione, dall’odio e dall’invidia nei tuoi confronti per il coraggio che avevi nell’impattare con la vita con disperata vitalità, assumendoti in prima persona tutti i rischi che comporta una scelta del genere. Un coraggio che sembra scomparso, impossibile addirittura da immaginare per chi è strutturalmente educato a tenersi a debita distanza dal fare esperienza diretta delle cose. Preferiamo “archiviare” e poi, all’occorrenza, “condividere”. Lontani dal pericolo, dal rischio, in attesa che le acque si calmino e qualcosa, magari, torni come prima. Chissà. Fuori, intanto, c’è un ospite “biblico” che bussa alla nostra porta. Spinto da motivazioni che, al momento, sembrano non riguardarci. Non è più l’ospite bello, biondo e provocante del tuo “Teorema”, venuto a “dimostrare” come il ceto borghese sia incapace di comprendere il verbo “sacro”. I nostri ospiti sono tanti e vengono dall’inferno, non dal paradiso. Proprio come tu avevi predetto.
Non sappiamo dire chi siano davvero, né possiamo impararlo dalla televisione. Parleranno l’italiano che hanno imparato con abnegazione e impegno in soli due mesi da quando sono sbarcati. Parleranno con la lingua del teatro fatta di musica, corpo e ritmo, che ho avuto il privilegio di insegnare loro, “ospiti” del nostro laboratorio. Gli italiani, invece, anche sulla scena, si terranno alla larga dal tuo verbo, troveranno rifugio tra i fantasmi di Mary Poppins, la più zuccherosa tra le fiabe occidentali che racconti dell’arrivo di un ospite inatteso, spinto dal vento.»
drammaturgia: Simone Corso e Angelo Campolo
movimenti coreografici: Sara Lanza
scene e costumi: Giulia Drogo
musiche: Giovanni Puliafito
luci: Gianni Grasso
ufficio organizzazione e produzione: Mariagrazia Coco
consulente del progetto: Gaetano Majolino
con: Glory Aibgedion , Patrizia Ajello, Luca D’Arrigo,
Michele Falica, Claudia Laganà, Giuliano Romeo, Antonio Vitarelli
e i giovani migranti del centro accoglienza Ahmed
Mamoudou Camara, Moussa Yaya Diawara, Ousmane Dembele,
Jean Goita e l’aiuto amichevole di Fasasi Sunday
info e prenotazioni 3477303396,
laudamo@associazionedaf.it
Sala Laudamo Teatro Vittorio Emanuele Messina
6, 7, 8 / 13, 14, 15 novembre 2015
Venerdì, sabato ore 21:00 – domenica ore 17:30