Chi fa teatro — 05/11/2021 at 17:29

Le leggi della gravità… scorrono troppo lente

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RUMOR(S)CENA – ROMA – Al Teatro Quirino-Vittorio Gassman di Roma è andato in scena il nuovo spettacolo di Gabriele Lavia, Le leggi della gravità, atto unico tratto dal romanzo Les lois de la gravité di Jean Teulé.
L’intera vicenda è ambientata in una stazione di polizia. Il fondale è sommerso di scatoloni e a sinistra della scena, sotto la luce fioca di due lampadari, l’ufficio del tenente Gille Pontoise interpretato da Gabriele Lavia. È una notte piovosa in una cittadina della Normandia quando una donna, interpretata da Federica de Martino, bussa alla questura per costituirsi colpevole dell’omicidio di suo marito avvenuto dieci anni prima. L’intero tempo scenico è scandito dal rumore del treno della stazione adiacente e da un orologio a muro che ricorda la messa in scena di un altro spettacolo di Lavia, L’uomo dal fiore in bocca. Un’ora prima dello scoccare della mezzanotte e cioè prima che il caso di suicidio cada in prescrizione la donna chiede di essere arrestata ma il tenente fa di tutto per dissuaderla al punto da giustificare il possibile omicidio con la legge dell’attrazione che attira tutti verso il basso. Gille Pontoise, nella caratterizzazione di Gabriele Lavia, è un uomo zoppo e logorato dal lavoro tanto da sfogare la propria lassezza contro un poliziotto novello in servizio, interpretato da Enrico Torzillo, con rimproveri e sberleffe.

Lo spettacolo scorre lento sugli sproloqui del tenente sui propri scheletri e la narrazione della donna sul marito violento. È la rappresentazione di “un uomo ed una donna che prendono coscienza delle loro cadute” come si legge nelle note di regia. L’estenuante duello tra il tenente e la donna è caratterizzato dall’interpretazione serrata degli attori che sembrano non lasciare spazio a cambi di scena o esplosioni emotive e dove nessuno è capace di ammettere il proprio fallimento.

Visto al Teatro Quirino-Vittorio Gassman di Roma il 2 novembre 2021

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