Dittico della fame è uno spettacolo diviso in due; due spettacoli in uno: il lato A ed il lato B. Due temi connessi e speculari l’uno all’altro. Il doppio lato della medaglia. Acciaio, plastica, video, fotografie. Uno spettacolo sulla fame come ricerca ossessiva di qualcosa, qualcuno. Un’indagine tragica-comica della realtà contemporanea attraverso la lente del surreale. Lo dice la Compagnia Ilinx che lo propone al Teatro Portland di Trento venerdì 9 dicembre alle 21, nell’ambito della rassegna di Teatro Civile “Materiale non conforme”. Visione e parole di Cristiano Sormani Valli. Creazione di Nicolas Ceruti, Maria Rosa Criniti, Luca Marchiori, Mara Marini, Cristiano Sormani Valli. Azione di Nicolas Ceruti, Maria Rosa Criniti, Luca Marchiori, Mara Marini. Ricerca fotografica e fotografie di Alessandra Di Consoli.Video, audio di Barbara Ferrari, Nicolas Ceruti, Thomas Peresi. Scene e luci di Nicolas Ceruti, Luca Marchiori.
“Cicche” è un provino. Immaginato? Reale? A questo provino partecipa una donna. Una donna che ha come caratteristica quella di nutrirsi solamente di chewingum. Non più giovane, non più magra, non più bella. Che sfiorisce giorno dopo giorno. Che tenta di tornare ad essere quello che non è più.
Una donna alla ricerca di una bellezza esteriore che non muoia. Che non sparisca ingoiata dal tempo. Una donna che farebbe di tutto per poter lavorare col “Direttore”, l’uomo che ama, ammira e adora. Una donna che dialoga con la sorella morta. Suo alter ego-coscienza razionale, contraria e complementare. Un discorso in forma grottesca sull’anoressia, sulla ricerca d’una bellezza omologata, di uno status sociale apparentemente appagante. Uno spettacolo sulla negazione della Fame, sulla trasformazione della Fame: da naturale a metafora della spasmodica ricerca d’annullamento del tempo e del successo. Il tutto caratterizzato da un linguaggio e da una “maschera” del personaggio grotteschi. Comicità della forma, tragedia nella sostanza.
Mostro è un concerto immaginifico per voce e musica elettronica. Mostro è un lavoro sulla preda e sul predatore. Sulla fame, sulla timidezza, sulla relazione sensuale-sessuale. Sulla seduzione. Sulla fascinazione. Sulla mancanza d’amore. Mostro parla di un uomo che non è mai stato veramente amato. Timido ed introverso. Mostro parla di uno scienziato. Di un topo da laboratorio trasformato dagli eventi e dalle scelte, in una cavia.
Mostro parla di un uomo che sperimenta su di sé un siero che da’ la possibilità di sedurre qualsiasi essere umano. Mostro parla del sesso trasformato in ossessione. Dell’incapacità di conquista vera. Di manipolazione. Di mancanza di relazione. Parla di una lenta trasformazione da uomo in essere bestiale. Mostro parla di fame intesa come degenerazione della pulsione sessuale, pulsione e funzione necessaria ed essenziale nella vita, che si presenta invece qui nella sua forma più buia e famelica.
La visione di Dittico della fame è consigliato ad un pubblico adulto
Prenotazioni 0461/924470 – organizzazione@arditodesio.org
info@teatroportland.it