Il Cimd, centro internazionale di movimento e danza di Milano diretto da Franca Ferrari, sta avviando in questi mesi una serie di iniziative che hanno l’obiettivo di creare degli spazi per giovani danzatori emergenti e avviarli nel mondo del professionismo, attraverso una serie di perfomance assemblate sotto il titolo “Binario 6”, a cura dei partecipanti del corso di perfezionamento in danza contemporanea. Una decina le giovani danzatrici che si sono esibite l’altra sera davanti ad un pubblico attento di addetti ai lavori e non. La prima è stata la bolzanina Stefania Bertola che, reduce da Israele dove è stata per sei mesi a studiare danza con la Kibbutz Contemporary Dance Company, ha presentato “Clustal” tratto dalla perfomance “Flyling letters”.
Come ha spiegato la stessa giovane artista la perfomance nasce dal concetto di Cabbalà, parte della tradizione esoterica ebraica e vuole esprimere la contraddizione tra tradizione religiosa e modernità della società ebraica. Esperienza questa vissuta in prima persona dalla stessa coreografa. La danzatrice, rannicchiata sul pavimento, racchiusa in se stessa, cerca inizialmente di alzare lo sguardo, di aprirsi all’esterno, ma appare impaurita, come se sfuggisse a qualcosa o a qualcuno. Alzandosi in piedi i movimenti diventano più energici, acquistano velocità, per poi tornare all’immobilità.
“Ho cercato di esprimere la paura del singolo individuo – ha detto – nei confronti della modernità e della velocità dei cambiamenti che ci circondano nella vita”.
Di tutt’altra atmosfera, molto più intimista e centrato su una ricerca tutta personale del movimento la perfomance di Laura Pirrotti intitolata “Classici in caduta”, basata sulla concentrazione di ricercare un movimento libero dagli schemi e soprattutto autentico, liberato da una forma fine a se stessa e priva di significato. Lucia Sanna Bissani ha invece presentato la performance (Con)(Ri)tratto nata, come ha spiegato la stessa giovane, da un lavoro su una mostra dedicata a ritratti che una pittrice ha fatto alle persone che hanno segnato la sua vita. “Ho cercato di mantenermi neutrale e vivere piuttosto una mia esperienza legata alla danza – ha detto la giovane danzatrice – e a quello che un ritratto trasmette. Da un ritratto codificato, freddo e ufficiale ad un autoritratto senza limiti per esprimersi e imparare a conoscersi”.
La giovane appare inizialmente ferma, è solo la faccia a muoversi facendo delle smorfie. Poi ogni parte del corpo sembra prendere vita, il collo, le mani, le gambe, il bacino fino ad arrivare alle dita dei piedi. Un’altra danzatrice ogni tanto entra ed esce dalla scena segnalando le parti del corpo che una alla volta cominciano a prendere vita seguendo a tratti la melodia o il ritmo da una incombente musica barocca dalla quale entra ed esce la danzatrice. Di forte impatto anche l’improvvisazione che ha chiuso la serata, durante la quale dieci danzatrici hanno dato vita ad una perfomance basata sul reciproco ascolto e sull’input dato da ognuna di loro, attraverso continui cambi di movimento seguiti da momenti di totale immobilità. Oltre alle perfomance rappresentative del tipo di ricerca condotto all’interno del Centro dal quale sono passati alcuni dei nomi più significativi nel panorama della scena di danza contemporanea come Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, Roberto Castello, Dominique Dupuy, Brigitte Hyon, , Marie Paule Marthe, Sohanta De Oliveira, Keikko Sainthoran, che hanno portato la loro esperienza comunicandola agli allievi, il Cimd Compagnia Cadeaux Mainòl-Franca Ferrari di Milano, sta avviando un nuovo progetto intitolato D.ARTE che prevede la realizzazione di una nuova produzione di danza contemporanea alla quale potranno partecipare attraverso audizione, danzatori con una solida preparazione in danza contemporanea e di età non superiore ai 32 anni. per una nuova produzione e per una collaborazione pluriennale.
Si richiedono ottima preparazione in danza contemporanea, esperienza d’improvvisazione e di creazione coreografica. E’ altrettanto importante: il desiderio di partecipare a un processo di creazione originale con una ricerca sulla corporeità e la partecipazione allo sviluppo della Compagnia. L’audizione sarà sotto forma di laboratorio.
Primo periodo di prove 26 dicembre 2011-8 gennaio 2012. Secondo periodo di prove tra gennaio e febbraio con calendario da definire. Debutto dello spettacolo da febbraio 2012 a Milano è prevista una programmazione annuale nel 2012 Prove e spettacoli saranno retribuiti. Il Cimd nasce a Milano nel 1981, anni della grande riscoperta del corpo e Franca Ferrari ha appena concluso i suoi studi con Rosalia Chladek, emblematica figura della danza moderna, grande pedagoga e creatrice di una tecnica precisa e obiettiva che rispetta la natura del corpo umano. E’ in questo contesto culturale che si alimenta il desiderio di dare vita non a una semplice palestra, ma a uno studio: uno spazio protetto dove sperimentare il corpo in movimento nella sua espressione più alta: la danza. Nel 1985 c’è l’incontro con Dominique Dupuy. inizia una nuova fase di studio della danza contemporanea, un nuovo impulso al lavoro. nel 1993 nasce la collaborazione con l’istituto RIDC di Parigi e il CIMD prepara gli allievi italiani al diploma di stato francese fino al 2003. Da allora si prosegue la Formazione professionale in modo indipendente con un corso biennale. dal 2008 nasce una nuova Formazione che si svolge nei week end per soddisfare le molteplici richieste che giungono da altre città.
Nel 2008 si apre una nuova fase più attenta allo spettacolo: Il CIMD diventa spazio performativo attrezzato per chi frequenta i corsi di Formazione. questo spazio ospita anche i lavori della Compagnia Cadeaux Mainòl e di altri coreografi. Nascono infatti interessanti collaborazioni con altre scuole e coreografi, per alimentare uno scambio continuo sul pensiero pedagogico della danza contemporanea.