musica e concerti — 05/12/2017 at 00:31

Una musica indefinibile e imprevedibile: Don Byron/Aruan Ortiz duo

di
Share

FERRARA – Si sono esibiti al Torrione jazz club di Ferrara il clarinettista e sassofonista Don Byron e il pianista Aruán Ortiz si sono esibiti in un progetto a due molto particolare: da una parte Don Byron, uno dei più originali e innovativi musicisti afroamericani del jazz contemporaneo, capace di ridefinire ogni genere, dai più vari stili di jazz al klezmer, dal blues alla musica improvvisata e creativa, dall’altra Aruán Ortiz, un pianista cubano di estrazione classica che si considera “una persona curiosa che ama la musica” e definisce le sue composizioni come strutture architettoniche di suoni, che includono la musica classica contemporanea, i ritmi afro-cubani e l’improvvisazione come materiale primario per le sue creazioni. Personaggio schivo e imprevedibile, sempre fuori da ogni schema, Don Byron con questo suo nuovo progetto ha confermato di essere in grado di affrontare qualsiasi terreno artistico, avventurandosi senza sfigurare in ambienti di musica cameristica e sperimentale, prima di ritornare alle classiche improvvisazioni free-jazz. Nella serata si sono alternate tematiche musicali molto variegate e complesse, a tratti dissonanti, a tratti in perfetto stile contrappuntistico, che sono sfociati in intensi momenti lirici, grazie alla prodigiosa capacità tecnica dei due. Nei momenti di musica contemporanea, Aruán Ortiz ha disegnato intricate traiettorie quasi percussive, a cui Byron si è associato suonando una piccola tastiera computerizzata; il lato più squisitamente jazz del concerto ha prediletto un post-bop ricco di calore espressivo, con Byron che si è diviso tra clarinetto, il suo strumento preferito, e sassofono tenore.

 

In questo duo non c’è un band leader, i due artisti dialogano continuamente sullo stesso piano, anche durante gli assolo, che sono in realtà momenti in cui i temi musicali passano dall’ uno all’altro senza prevalenze. Nella alternanza dei brani, quando Byron imbocca il clarinetto prevalgono le tematiche contemporanee e cameristiche, mentre quando impugna il sassofono viene fuori tutto il suo feeling e l’intenso lirismo , quasi struggente, proponendo anche un classicissimo pezzo blues. Una musica che vive di complessi intrecci e sorprese, con cristalline strutture che si dissolvono bruscamente prima di riaffiorare. Una magia da gustare assolutamente dal vivo, dove i due offrono tutta la loro passione, al dì là dei tecnicismi.

 

Visto il 30 novembre 2017 al Torrione jazz club di Ferrara

Share

Comments are closed.