Spettacoli — 06/02/2019 at 10:31

Ceneri International Visual Theatre Plexus Polaire per la prina volta in Italia al Teatro di Rifredi

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RUMOR(S)CENA – CENERI – TEATRO DI RIFREDI – FIRENZE – Va in scena da venerdì 8 a domenica 10 febbraio al Teatro di Rifredi lo spettacolo Ceneri (Cendres) dell’International Visual Theatre Plexus Polaire (Francia / Norvegia) in prima assoluta per l’Italia. Regia di Yngvild Aspeli, collaborazione alla regia Paola Rizza. Attori marionettisti Viktor Lukawski, Aitor Sanz Juanes/Alice Chéné e Andreu Martinez Costa. Marionette Polina Borisova, Sébastien Puech, Yngvild Aspeli, Carole Allemand, Sophie Coëffic. Costumi Sylvia Denais , scenografia Charlotte Maurel, Gunhild Mathea Olaussen, suono Guro Skumsnes Moe in collaborazione con Ane Marthe Sørlien Holen, luci Xavier Lescat (creazione originale David Farine) | video David Lejard-Ruffet

Ispirato al romanzo “Prima del fuoco“ (editore Marsilio 2014) dello scrittore Gaute Heivoll, “Ceneri” (Cendres) è la terza creazione della compagnia franco-norvegese Plexus Polaire. Fondata nel 2008 dall’artista norvegese Yngvild Aspeli, Plexus Polaire mette in scena un forte teatro visivo con attori in carne e ossa, marionette a grandezza d’uomo, piccoli burattini, oggetti in miniatura, proiezioni. Un teatro di grande fascino che da subito ha conquistato un vasto successo internazionale.

 

Ceneri©Claire Leroux

Norvegia anni ‘70: piccoli villaggi e foreste sono devastati dal fuoco appiccato da un giovane piromane figlio di un pompiere. Ai giorni nostri uno scrittore che ha perso l’ispirazione, bambino all’epoca dei fatti, decide di scrivere un libro su quegli episodi. Da qui nasce l’incontro/scontro di due storie che si intrecciano e di due intimità torturate, una dal fuoco, l’altra dall’alcol. Due esseri tragicamente ordinari che scricchiolano sotto gli assalti dei loro demoni. L’alcol e il fuoco sono le due bestie che divorano il cuore dei due protagonisti, incapaci di resistere alle loro pulsioni; un male oscuro rappresentato in scena dalle inquietanti apparizioni di un enorme lupo dagli occhi di fuoco. Completamente immerso nelle atmosfere tipiche della letteratura nordica, l’universo di “Ceneri” tuttavia non sprofonda mai nel buio totale, perché è spesso solcato da improvvisi lampi di tenerezza e poesia. Uno spettacolo che non lascia indifferenti per la bellezza delle immagini e per la forza del racconto.

 

Ceneri©Kristin Aafløy Opdan

spettacolo consigliato dai 14 anni

Yngvild Aspeli, che si è formata alla Scuola Internazionale “Jacques Lecoq” e alla Scuola Nazionale delle Arti della Marionetta di Charleville-Mézières, sviluppa un universo visivo dove le piace mescolare dolcezza e crudeltà. Attraverso le immagini, i suoni e i gesti, l’immaginario e la materia, Yngvild Aspeli dà vita ai sentimenti più nascosti: “Le storie presentate non possono essere raccontate senza i pupazzi. Io spesso scelgo di lavorare con pupazzi che sono un sosia o una riproduzione di un essere umano visto che cerco di sviluppare la relazione tra il pupazzo e l’attore-burattinaio, sfruttando la confusione creata dal fatto che non sappiamo più quale dei due manipola l’altro. Il fatto che il burattino – che è un oggetto morto – a volte sembri più vivo dell’attore che si mette al servizio di questo altro corpo, coinvolge diverse problematiche: temi fisici, psicologici e sociali. In questo spazio che nasce fra questi due livelli di presenza, appare la giusta distanza. Il distacco, prodotto dal pupazzo, dà una libertà che ci consente di andare oltre, di affrontare elementi più violenti o più intimi, specifici della natura umana, senza attraversare il confine dello spiacevole o del provocatorio. Cosi, ponendo l’umanità al cuore della mia ricerca, propongo agli spettatori un approccio di “auto-osservazione”.
Oltre che da Yngvild Aspeli, la compagnia Plexus Polaire è composta da sei artisti associati: l’attore-burattinaio Pierre Tual, l’attrice-burattinaia e costruttrice Polina Borisova, il musicista Guro Skumsnes Moe che compone i materiali sonori di tutte le creazioni. Il team creativo mescola diverse nazionalità e tutti gli spettacoli sono creati tra Francia e Norvegia. Il desiderio è quello di sviluppare scambi artistici e utilizzare il teatro di figura come veicolo della creazione, oltre i confini della lingua e della cultura.

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