“A voi tutti che in futuro reciterete Mistero Buffo, cambiate il contenuto: rendetelo attuale, aggiornatelo, al minuto” Ecco il passaggio di consegne fra il venticinquenne Vladimir Majakovskij ed i sessanta ragazzi che il 4 aprile hanno portato in scena “Eresia della felicità”, riempiendo di energia e luce il Teatro Goldoni di Venezia. Giunta a compimento dell’esperienza teatrale della non-scuola, cominciata mesi fa in varie scuole superiori e medie della provincia di Venezia, l’”Eresia della felicità” di Marco Martinelli si ispira infatti a questa favola sul diluvio che sommerge l’umanità. L’opera del grande poeta russo viene evocata, infinitamente variata, resa cara ai giovani interpreti e presentata infine al pubblico in questo cantiere a quinte aperte dove ragazzi diversi per età, provenienza sociale, linguistica o culturale si confrontano, creano e crescono. Una creazione gioiosamente in fieri, dunque, solenne gioco di un’Arte gridata con onestà e libertà, lo spettacolo afferma la sua “eretica” scelta di condivisione. E la “felicità dell’essere in molti” sul palcoscenico coinvolge nella sua ebbrezza anche i “molti” della platea. Grida, scherzi, salti fino alla catarsi di un intenso finale dove la vivacità solare dei ragazzi scopre la potenza del coro e le parole diventano versi taglienti, lucenti, gettati sul pubblico commosso in una gioiosa babele dove la diversità è ricchezza, l’esecuzione è ascolto reciproco, la poesia è la rivoluzione possibile. Alla fine ci rimane nel cuore veramente molto di questi ragazzi splendidamente invadenti, delle loro magliette sgargianti color del sole, dei loro giochi scanzonati e liberi, del loro impegno. Perché è proprio questa “l’ Arte nuova che può tirare fuori la repubblica dal fango”.
Grande evento prodotto da Euterpe Venezia- Fondazione di Venezia, Giovani a Teatro 2011-2012, Teatro delle Albe\Ravenna Teatro.