Esiste un luogo storico a Gualtieri, in provincia di Reggio Emilia che prende nome dal borgo: il Teatro Gualtieri, sorto all’interno del monumentale complesso di palazzo Bentivoglio, una fortezza – palazzo eretto tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600 per volere di Cornelio Bentivoglio e di suo figlio Ippolito. La storia di questo teatro è documentata in un bel volume dal titolo “Il Teatro Sociale di Gualtieri 2009-2010”che rievoca la sua nascita quando fu chiamato Teatro Principe nel 1775 e successivamente Teatro Sociale nel 1905. Nei capitoli successivi è documentata la sua storia, dal suo abbandono fino alla riapertura, la vendita del teatro. L’epoca moderna con il “teatro rovesciato” e “per altri versi un teatro flessibile”. Il termine “Teatro Rovesciato” sta ad intendere un ribaltamento dello spazio teatrale che abitualmente assegna al palco, il luogo dove si esibiscono gli artisti, e la platea e i palchi dove siedono gli spettatori. Nel saggio nel capitolo dedicato al “Teatro Oggi” a cura di Riccardo Paterlini, si legge che «la platea convenzionalmente adibita al pubblico diviene ad un tratto palcoscenico per attori e musicisti e nel luogo dove un tempo vi era il palcoscenico sono catapultati improvvisamente gli spettatori. È un rovesciamento fisico e concettuale allo stesso tempo. La struttura a palchetti del teatro si trasforma istantaneamente in una sorta di scena fissa come era nei primi teatri del Cinquecento, dal Teatro Olimpico di Vicenza del Palladio al Teatro di Sabbioneta. Siamo di fronte ad una rifunzionalizzazione eterodossa e dissacrante del teatro all’italiana mossa da un’idea altra del fare teatro».
Il volume raccoglie anche la documentazione delle stagioni teatrali 2009-2010 corredata da immagini fotografiche relative agli spettacoli ospitati nella suggestiva cornice del teatro, privo di palcoscenico ma in grado di ospitare il pubblico nelle file dei palchi che si sono conservati. Il sisma che ha recentemente colpito l’Emilia ha reso inagibili molti teatri storici, alcuni gravemente lesionati, delle provincie di Modena, Bologna e Ferrara. Un grave danno anche per l’identità culturale della società e per la stessa popolazione, in conseguenza delle gravi lesioni del patrimonio dei beni culturali. Tra questi figura anche il Teatro Sociale di Gualtieri, che a causa dei recenti eventi sismici è stato dichiarato sfollato così come l’intero Palazzo Bentivoglio, transennato per il timore di crolli. Nonostante questo è in fase di elaborazione una rassegna teatrale estiva “d’emergenza”. Il cinquecentesco Palazzo Bentivoglio, all’interno del quale si trova il Teatro Sociale di Gualtieri, non è stato risparmiato.
Da una prima indagine sembra che le strutture del teatro non siano state compromesse dal sussulto, ma sarà necessaria una più attenta lettura dei danni per garantire la sua effettiva sicurezza. Più preoccupanti invece risultano essere le lesioni al Salone dei Giganti nel quale si sono aperte crepe importanti: forse anche dal punto di vista statico. Crepe che peraltro hanno coinvolto l’inestimabile ciclo di affreschi della Gerusalemme Liberata attribuito alla scuola di Sisto da Badalocchio. L’ Amministrazione Comunale ha disposto l’inagibilità dell’intero Palazzo che oltre il Teatro Sociale ospita il Museo Ligabue, la Collezione Tirelli, la Biblioteca Comunale, la Pro Loco e il Bar Teatro.
La chiusura rappresenta un’enorme ferita per Gualtieri, colpita nel cuore della sua vita sociale e culturale. L’Associazione Teatro Sociale di Gualtieri sta lavorando alacremente per poter portare avanti la rassegna estiva all’esterno del teatro stesso, in Piazza Bentivoglio. Il concerto inaugurale della rassegna estiva, A day in another World, in cui si esibisce Ezio Bosso, di giovedì 7 giugno alle ore 21.30, è confermato. Ezio Bosso suonerà a titolo totalmente gratuito e dedicherà il concerto a Palazzo Bentivoglio e al Teatro Sociale.
Il pensiero degli organizzatori è rivolto anche alle popolazioni colpite dal sisma, dal nord di Modena agli abitanti del territorio ferrarese e mantovano, e sul territorio reggiano agli abitanti di Reggiolo, Rolo, Guastalla, Correggio, Luzzara. La solidarietà va anche a Luigi e Marina gestori del Bar Teatro, che a Gualteri in questa situazione di emergenza sono certamente i più duramente colpiti.
Un ringraziamento particolare va all’ Amministrazione Comunale, e al sindaco Massimiliano Maestri, all’assessore alla cultura Livia Bianchi, per il sostegno e la collaborazione. Ai dipendenti comunali Luca, Nadia, Domizio, Paola, Annamaria, Simona. Ai volontari della Protezione Civile, in particolare a “Bobo”, per la preziosissima collaborazione. Ai vigili del fuoco del Comando di Guastalla che ci hanno permesso di recuperare il materiale presente in teatro. A Paolo Landini, ad Odoardo e Arnaldo Vergnani che ci hanno gentilmente concesso l’utilizzo dei rispettivi spazi su Piazza Bentivoglio. Al Circolo Arci di Santa Vittoria nelle persone di Massimo Donelli e Luca Torelli che si sono resi disponibili a prestarci il palcoscenico.
Il ringraziamento va anche ai volontari che hanno aiutato a portare avanti il cantiere di ristrutturazione della platea in legno del teatro. Il Cantiere Aperto ora sospeso per l’inagibilità del teatro, era stato possibile grazie alla partecipazione di molti volontari che avevano aderito all’appello dell’Associazione Teatro di Gualtieri: Diego Rosa Rita Casarini, Massimo Gianotti, Andrea (cognome non reperito), Guido Carpi, Fabrizio Cornia, Attilio Albicini, Giovanni Giacomelli, Davide Vecchi, Giovanni Lembo, Claudio Sandonà, Flavia Piscitelli, Maurizio Mori, Pietro Badiali, Viola Cherchi, Anna Righi, Giulia Galaverni, Quirino Davolio, Elena Tedeschi, Angelica Orlandini, Francesco Bigliardi, Marco Sissa, Luca Pelli, Giancarlo Davoli. Dell’ Associazione fanno parte Riccardo Paterlini, Lorenzo Chiesi, Federico Monica, Davide Davoli, Andrea Acerbi, Rita Conti, Silvia Tirelli, Anna Grazzi, Nicolò Cecchella, Giorgia Maria Maria Liguori.
Nel catalogo delle Edizioni Teatro Sociale di Gualtieri si legge che «l’Associazione Teatro Sociale di Gualtieri è nata l’11 marzo 2009 per portare a termine la riapertura del teatro di cui essa porta il nome. La storia della riapertura del teatro comincia nella primavera del 2006, quando un gruppo di giovani varca per la prima volta i cancelli che chiudono il perenne cantiere che occupa l’edificio. Manca il palcoscenico ma è evidente che questa mancanza rende il luogo ancor più interessante. L’Associazione Teatro Sociale di Gualtieri, formalmente istituita solo tre anni dopo, in realtà nasce esattamente in questo istante.»
L’entusiasmo e la passione di questa associazione non verrà meno anche ora, in un momento così difficile per una terra ricca di storia e di tradizioni, sicuri che il lavoro fatto fin qui per ridare vita al Teatro Gualtieri, riprenderà appena le condizioni di sicurezza e stabilità dell’intero edificio, lo potranno consentire. L’importante è tenere alta l’attenzione su tutto il patrimonio storico-culturale delle provincie emiliane, colpite dal terremoto, alla pari di quelle che sono le aziende economiche, agro alimentari e industriali. Con il sisma è venuta meno la possibilità di usufruire dei teatri storici e la cancellazione di manifestazione e rassegne culturali, pensate per questi spazi. L’effetto negativo si ripercuote anche su chi lavora nel settore della cultura, già sottoposto a riduzioni di finanziamenti. Un operatore dello spettacolo che perde il lavoro è nelle stesse condizioni di un operaio di una fabbrica che viene licenziato o si è visto togliere il proprio posto di lavoro a causa del sisma che ha prodotto devastazione e sofferenza.
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