Va in scena in prima nazionale al Teatro Comunale di Bolzano giovedì 7 novembre 2013, “La brocca rotta” di Heinrich von Kleist, nuova produzione del Teatro Stabile di Bolzano. La regia è di Marco Bernardi e la traduzione di Cesare Lievi. In scena Paolo Bonacelli, Patrizia Milani, Carlo Simoni, Karoline Comarella, Valentina Morini, Maurizio Ranieri, Giovanna Rossi, Riccardo Sinibaldi, Roberto Tesconi, Irene Villa, Riccardo Zini. Le scene sono di Gisbert Jaekel, i costumi di Roberto Banci, e le luci di Lorenzo Carlucci. “La brocca rotta” rappresenta un ideale ponte culturale tra tradizione teatrale italiana e tedesca. La commedia nasce da una scommessa, da un gioco e poche volte un’opera d’arte ha portato così evidenti, anche al suo interno, i segni del gioco e della scommessa. In Svizzera nel 1802 Kleist e i suoi amici Wieland e Zschokke decisero di trarre una commedia, una satira e un racconto, ispirati da un’incisione di Le Veau intitolata appunto La brocca rotta, appesa nella stanza dove si trovavano abitualmente. Wieland rinunciò all’esecuzione del suo progetto, Zschokke mise insieme un mediocre racconto, mentre Kleist, leggendo con acume ispirato le fisionomie e i gesti di quella piccola gente in ambiente fiammingo-olandese, ne trasse la più bella e sostanziosa commedia di tutto il teatro tedesco. Commedia esilarante ma che l’autore non ci vedesse solo un’occasione di riso disimpegnato risulta evidente a chiunque conosca la radicale tragicità e problematicità dell’opera di Kleist.
Il fulcro della Brocca rotta è il personaggio di Adamo, con le sue infinite risorse di mentitore Adamo, il giudice del villaggio, interpretato da Paolo Bonacelli, parente ideale dei vecchi semidei osceni e beffardi dal piede caprino, dalla coda villosa, dalle corna di becco, dall’appendice erotica spropositata. Così come certi servi della commedia plautina, come gli Zanni della Commedia dell’Arte, come i personaggi del Ruzante, il Falstaff di Shakespeare, l’Ubu Roi di Jarry. Commedia della piccineria umana, infestata da superstizione e corruzione: la si potrebbe leggere tutta come una parodia del potere, per questa volta senza niente di cruento o irrimediabile.
«Il fascino del testo è tutto nella miracolosa capacità di Kleist di farci divertire parlando di cose serie, anzi serissime, come sono le vicende di un funzionario pubblico corrotto e depravato, bugiardo e pusillanime fino alla patologia- afferma Marco Bernardi – , giunto alla sua sessantesima regia «in questa commedia infatti si riesce a ridere e allo stesso tempo a riflettere sulla domanda fondamentale che si pone l’autore: la giustizia è uguale per tutti?».
Bolzano, Teatro Comunale, 7- 10 novembre, ore 20.30 domenica ore 16.00
www.teatro-bolzano.it