Teatro, Teatrorecensione — 06/12/2015 at 08:15

GROW Hansel Gretel e la strega cattiva

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CAMAIORE (Lucca) – Rivisitazione in ampia libertà della e dalla fiaba Hansel e Gretel dei fratelli Grimm, questo Grow che fin dal titolo accenna alla difficoltà del crescere. Una fiaba che sia dal punto di vista letterario che psicoanalitico può avere come riferimento Bambini-fratellini e dall’altra Donne Madri-arpie che come nella fiaba classica sono per qualche motivo separati dai propri genitori legittimi (qui non dispersi per povertà della famiglia d’origine a cui non si fa riferimento se non per desiderio di ritornarci), ma che ripetono le tappe della faticosa ricerca di un’altra Madre. Sì, ma quale? La madre per sostituzione, è una virago dark in tacchi a spillo tirata a lustro che dichiara: ho quasi quarant’anni. E che fa all’arrivo di questi due bambini che si rincorrono come tutti i cuccioli aggrovigliati ma sotto lenzuola ambigue nere e di pizzo? Adotta i due malcapitati, blandendoli. E’ chiaramente single. Si muove con gran disinvoltura nello spazio- che è il suo, la sua casa (?) cavalcando scope da una parte all’altra del palcoscenico e dimenandosi un po’ menade un po’ femminista fuori contesto, trascinandosi in scena perfino innalzando la falce ed il martello.

Grow
Grow

I fratellini, una lei Gretel con treccione bionde e un lui Hans cicciottello ancor prima di esser messo nella gabbia all’ingrasso, un po’ meno reattivo, dimenandosi fra lenzuola–tovaglia tutte fittizie, trovano finalmente ciò che cercano: essere riconosciuti come individui e cibo- la casetta di marzapane. La Madre potenzialmente adottiva e sadica li accoglie o meglio accoglie il maschio a cui arriva a permettere cibi cattivi essendo lui celiaco mentre distribuisce merendine anche al pubblico. Ma è la sorellina, la femmina, costretta da copione come una Cenerentola ai lavori domestici, che mette in guardia la potenziale vittima – il fratellino- maschietto- dalle mire antropofaghe di una Medea ma senza apparente passato famigliare, per niente amorevole e dotata di ben poco istinto protettivo. Allora chi mangia e chi è mangiato? Nel forno non finiscono i fratellini che scappano dopo aver meditato di ritornare alla famiglia da cui sono forse, fuggiti. Della strega cattiva poi non è dato sapere, come da finale aperto. Forse si è distrutta da sola, in un delirio narcisistico nel proprio forno interiore.

Grow
Grow

GROW di e con Silvia Bennett, Marcela Serli, Caterina Simonelli
Drammaturgia Tobia Rossi
Consulenza artistica Federico Tiezzi
Produzione Compagnia Lombardi|Tiezzi e Associazione IF Prana

Visto a Camaiore Teatro dell’Olivo il 21 novembre 2015

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