RUMOR(S)CENA – TRANSITI – Le prime tre giornate di studio dedicate alla radicalizzazione delle mafie in Italia e alle buone pratiche per il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata. In Toscana il 10 marzo alle ore 21. Il primo di questi sei incontri studio è suddiviso in quattro interventi diversi. Il primo è composto da una lettura a cura di Nina Ferretti estratta dal libro “dalle mafie ai cittadini” di Mira/Turrisi, successivamente accompagnata dall’intervento del Prefetto Gerlando Iorio che oltre ad approfondirne l’esperienza, analizzerà le criticità e le peculiarità, non solo della lotta alle mafie ma dell’utilizzo dei beni confiscati. Il secondo è composto da un intervento di Alessandra Pastore del Coordinamento Provinciale Libera Pistoia che oltre a narrare della radicalizzazione storica delle mafie in Toscana (con un focus sui Comuni della Valdinievole), ci narrerà di tutti quegli aspetti umani e sociali che servono per affrontare l’utilizzo dei beni confiscati. Il terzo è composto da un intervento di Marco Von Bruck – Vicepresidente – del Gruppo Valdinievole che da trent’anni utilizza un bene confiscato al Clan dei Nuvoletta, per il recupero di persone afflitte da dipendenza di vario genere. Il quarto è composto da un intervento di Gilles Martone, responsabile del progetto “Diamoci Le Ali” realizzato all’interno di un bene confiscato alla Camorra, e dove un gruppo di giovani tra i 18 ed i 25 (con varie problematiche familiari) hanno la possibilità di ricrearsi autonomamente una vita attraverso il supporto della Coop Selva.
Calabria 12 marzo ore 21
Ad accompagnarci in questo secondo viaggio nel mondo delle mafie, sarà lo scrittore ed attivista Enzo Infantino che, con la dolcezza dei profeti e dei saggi ci accompagnerà tra le lotte alla ‘Ndrangheta ed all’omertà degli “uomini d’onore”, per arrivare alle esperienze di attivismo e volontariato tra i Balcani ed il Medio Oriente.
Sicilia 14 marzo ore 21
Ad accompagnarci in questo terzo viaggio sarà Sergio Lo Verde, attore regista e cuntista Palermitano che dagli anni ’80 ad oggi, ha lavorato nei quartieri gestiti da Cosa Nostra, attraverso il circo ed il teatro di strada. La sua, come quella dei suoi compagni, è stata un’esperienza unica in tutto il territorio nazionale che ha aperto le porte a tutti coloro che oggi usano le arti per combattere il degrado economico culturale e sociale procurato dalle organizzazioni di stampo mafioso e da coloro che ancora oggi sembrano gestire ed incancrenire il nostro “Bel Paese”.
