PISTOIA – Liberamente tratto dal romanzo di Joseph Conrad, Cuore di Tenebra, il nuovo progetto multisensoriale -esperienziale di Enrique Vargas ha debuttato riscuotendo un immediato successo di pubblico. Sebbene i teatri si lamentino della mancanza di spettatori e della difficoltà nel proporre spettacoli contemporanei, la risposta del pubblico pistoiese va decisamente in controtendenza e dimostra il contrario. Osando e costruendo percorsi credibili, si riesce a fare numeri importanti anche con proposte tutt’altro che facili.
Heart of Darkness, pubblicato nel 1899, è un racconto di Conrad dove viene descritta una feroce denuncia del colonialismo, non solo belga, bensì europeo in generale. Essendo però un testo polisemico, vi si possono rintracciare anche altri livelli di lettura, altrettanto interessanti. Se da un lato è un’indagine sul lato oscuro, presente in ogni essere umano, esemplificato nella figura insieme tragica, maledetta e affascinante di Kurtz, dall’altro è una quest del secondo protagonista del racconto, il giovane Marlow (nel quale s’identifica l’autore), che dovrà confrontarsi non solamente con l’altro da sé, (Kurtz) , ma anche e soprattutto con gli abissi del proprio io.
«Fino a che punto possiamo arrivare? Se messi in determinate condizioni, cosa saremmo capaci di fare?»: lo chiede Marlow a se stesso. Così come lo chiede, a noi spettatori, uno degli attori-ricercatori durante la performance, mentre ci porge delle salviette umide cercando di costringerci a sfregargli la schiena con forza.
Il testo di Conrad è talmente ricco da possedere la forza della denuncia di una situazione contingente, l’afflato dell’affresco storico, e l’immanenza del ritratto umano insieme fuggevole ed eterno. Perché se è vero che ognuno di noi è diverso dall’altro, è altrettanto vero che siamo tutti uguali. Se ne accorse Francis Ford Coppola, quando lo prese a spunto per il suo capolavoro cinematografico, Apocalypse Now. E se il colonialismo di Leopoldo II in Congo e degli europei in Africa aveva ceduto il posto alla guerra imperialista degli States in Vietnam, le ultime parole di Kurtz, risuonavano chiaramente in entrambe le opere: “L’orrore”. Perché era il medesimo abisso quello che si apriva di fronte a Marlow e a Benjamin Willard.
Vargas, oggi, recupera anch’egli “il cuore di un’immensa tenebra”, ma lo fa con rimandi più o meno velati all’Olocausto. Le valigie di cartone nelle quali abbandonare scarpe e calze; la fredda macchina burocratica che ci impone di lasciare le nostre generalità e ci prende le misure del cranio. Quella Weltanschauung nazista che si sublimava nell’ordine perfetto di un Eichmann. In una pulizia etnica in punta di bisturi, che mascherava la sua disumanità feroce con le ricerche medico-scientifiche di un Mengele.
E lo spettatore, invitato a partecipare a Cuore di Tenebra, non se ne può rimanere comodamente in poltrona. Deve sporcarsi letteralmente le mani. Deve spalare la terra, arrampicarsi, caricare acqua, ubbidire agli ordini, scegliere chi salvare e chi uccidere e, alla fine, contribuire in prima persona al massacro. Tante piccole prove, sempre più coinvolgenti, per trasformare ogni spettatore, prima, in complice. E infine in carnefice.
Impossibile descrive il procedere delle azioni perché il lettore di oggi si spera possa essere lo spettatore di domani. Un particolare, però, va notato, sebbene ci si senta coinvolti emotivamente. E nonostante lo spettacolo, per sua natura, sia un meccanismo talmente coinvolgente da farci sentire dei semplici ingranaggi, a volte bisogna dire no. Questo è lo scopo dei viaggi iniziatici di Vargas: farci scoprire qualcosa di noi stessi. In questo caso, il limite invalicabile. La nostra personalissima presa di coscienza contro tutto e tutti, anche a rischio di far finire lo spettacolo per sempre.
Visto nell’ex Centro Fiere di via Pertini a Pistoia, domenica 4 ottobre, ore 22.00
Il Funaro Centro Culturale
con Associazione Teatrale Pistoiese e Comune di Pistoia
spettacolo del Teatro de los Sentidos commissionato e prodotto da Republique Copenhagen
Cuore di Tenebra
(prima nazionale)
regia Enrique Vargas
drammaturgia Enrique Vargas e Teatro de los Sentidos
attori-ricercatori: Betina Birkjaer, Francisco Javier García, Gabriel Hernández, Stephane Laidet, Arianna Marano, Patrizia Menichelli, Eva Pérez, Giovanna Pezzullo, Gabriella Salvaterra
collaborazione drammaturgica Susana Fernández de la Vega, Valentina Vargas