Dal 13 al 25 marzo 2012 va in scena in prima nazionale, Per favore niente eroi, al Teatro Filodrammatici di Milano. Lo spettacolo è ispirato ai racconti di Raymond Carver. Drammaturgia e regia di Corrado Accordino. Coproduzione La danza immobile – eThica?. Con Corrado Accordino, Daniele Ornatelli e Alessia Vicardi, scene e costumi Mariachiara Vitali, assistente alla regia Valentina Paiano. Regia Corrado Accordino.
Finito il tempo degli eroi, delle vite esemplari, delle prime pagine che impressionano… resta la vita di tutti i giorni, la Vita Sottile che ci è dentro e accanto. Nell’epoca dello svelamento, la finzione perde il suo potere immaginifico, la poesia è sciolta dalla sue regole, Warhol e la pop art hanno segnato il passo del futuro, i reality sotto ogni forma d’espressione (performativa o mediatica) dettano le nuove leggi della curiosità e dell’ossessione. L’arte della narrativa, del cinema e anche del teatro, si soffermano a raccontare l’immediatezza della vita. L’ostinazione del tempo concreto vince sugli ideali del sognatore, le ambizioni vengono smentite, le aspettative disattese, si fanno nuovi eroi i secondi e i minuti senza risposta… come senza risposta restano i personaggi di Carver, che vivono per vivere la loro meravigliosa e inquietante normalità. Dai ritratti graffianti dei suoi personaggi di vita, nasce una drammaturgia originale. Fatti di vita che esplodono insieme, come in un grande boato che non fa rumore. Dove la vita si sorprende, per farsi potenza invisibile, magia del non detto.
Carver, il protagonista racconta e svela i segreti della sua vita e della sua arte narrativa: «… quando vivete un momento nella vostra vita che vi ha emozionato, un incontro che vi ha cambiato il modo di guardare le cose, o se sentite, semplicemente, ma nella maniera più profonda e intima, che qualcosa vi ha scosso, cercate di scoprire cos’è, quale azione, quali parole, quale sguardo vi ha emozionato. Quindi descrivete questo avvenimento, rendendolo il più possibile chiaro, semplice, accessibile, in modo che possa diventare parte dell’esperienza di tutti.» Lo spettacolo vuole essere un’opera di svelamento, per mettere a nudo le verità e il punto di vista di uno dei più grandi scrittori d’America. Nello stesso tempo, la scena sarà abitata da diversi personaggi ispirati ai suoi racconti. Storie minimali, come la sua scrittura, storie che si sviluppano sulla scena come in un film di Roberto Altman (a cui molti suoi film s’ispiravano). Un quadro affascinante e corrosivo di un’America che ancora influenza il nostro immaginario creativo.
Raymond Carver (1938 – 1988) è stato un maestro della narrativa breve, considerato il capostipite del minimalismo letterario americano. Una vita famigliare e tanti lavori diversi alle spalle, l’alcolismo, gli arresti e i ricoveri.L’intera arte di Carver si nutre di queste esperienze: i suoi racconti ruvidi hanno per protagonisti individui umili, spesso disperati, che si dibattono e si trascinano tra le difficoltà della vita dell’America di provincia. Carver è stato definito da Fernanda Pivano «uno dei più grandi scrittori di racconti della letteratura americana di tutti i tempi sulla scia degli storici successi nello stesso genere di Hemingway, Fitzgerald e Faulkner». Con la sua scrittura lineare, ma asciutta e incisiva, Carver indirizza il lettore attraverso la grigia quotidianità per svelargli quel poco di poesia che resta nelle piccole vite descritte.
Teatro Filodrammatici via Filodrammatici, 1- Milano
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