RUMOR(S)CENA – Siamo nel Medioevo e nell’esercito di Carlo Magno c’è il cavaliere più scrupoloso e pignolo di tutti. È un uomo dentro la sua armatura perfetta, ma quando alza la celata dentro non c’è niente, è un’armatura vuota, “inesistente”, ma è un Cavaliere perfetto. La storia fantastica de Il cavaliere inesistente di Italo Calvino prenderà corpo e voce grazie a Jacob Olesen che il 13 marzo alle ore 21 porterà in scena un recital letterario unico per la stagione Solo in Teatro dal palco del teatro Cafè Müller, visibile on line su www.niceplatform.eu, al prezzo di 3,50 euro il singolo ticket (è anche possibile scegliere le formule Pacchetto o Abbonamento, con le quali vedere anche altri spettacoli in cartellone). La stagione Solo in teatro è ideata dalla regista e coreografa Caterina Mochi Sismondi e prodotta da Fondazione Cirko Vertigo.
Agilulfo Bertrandino dei Guildiverni è razionale e perfezionista per sopperire alla sua mancanza maggiore: non esiste. La storia del cavaliere è quella di chi vorrebbe essere preso in considerazione proclamando la propria volontà di vivere e di compiere imprese di valore per cui valga la pensa essere vissuti. Tutto è risolto in un unico atto, da un unico attore che letteralmente si tra-veste in tutti i personaggi: tra armature vere e false, clangori di scena, musiche e canti.
Le capacità attoriali e di narrazione di Jacob Olesen danno vita a 40 personaggi e alle loro storie. Guerre, battaglie, intrighi e vendette si intrecciano come nel libro surreale di Italo Calvino. Sulla scena, grazie a Jacob, suspense, gioco e divertissement sono assicurati: un trompe-l’oeil letterario tutto da scoprire e assaporare, senza discostarsi nemmeno per un attimo dalle parole nate dal genio di Calvino.
“Per passare da un personaggio a un altro utilizzerò atteggiamenti fisici e accenti diversi, quindi mi servirò di corpo e voce per parlare di qualcosa che non esiste, di un vuoto – spiega l’artista di origine svedese – Il testo di Calvino rappresenta un po’ tutti noi, perché fa riflette sulla ricerca dei vuoti che abbiamo e che costantemente vogliamo riempire di qualcosa. Desideriamo lasciare un segno nel mondo, ma poi alla fine cosa rimane di tutta questa ricerca? Siamo un po’ tutti il cavaliere inesistente. Nel quotidiano vogliamo fare qualcosa per convincerci che ci siamo, quello che facciamo ci sembra sempre importante, ma per chi non ci conosce, in fondo, cosa importa?”.
Ciò che in questo momento storico rende doppiamente interessante, per Jacob, il fatto di portare in scena il testo di Calvino, deriva dal fatto che “il pubblico quel sabato sarà inesistente pur essendoci, in streaming. Si tratta di un pubblico su cui ora il teatro deve fare affidamento, perché senza di lui avremmo il vuoto. Il pubblico dal vivo manca, perché manca la relazione diretta e profonda che si ha con esso, sentendo il suo respiro e la sua energia, come facevano un tempo i cantastorie. Il teatro ha bisogno di pubblico ma il fatto di poter arrivare ad esso in streaming per me è un’occasione incredibile e preziosa”.
Come per i precedenti appuntamenti, a precedere lo spettacolo, un docufilm fatto con le riprese del dietro le quinte e le interviste all’artista, realizzate durante la sua settimana di residenza in teatro, per un totale di circa 50 minuti di spettacolo, fra docufilm e performance. Gli spazi del Teatro Café Müller di Torino, con la nascita di questa stagione teatrale, si trasformano in un vero e proprio set cinematografico, adattandosi e trasformandosi per rispondere con forza alla crisi del settore: è nato quindi un nuovo modo di stare in teatro che vede coinvolti alcuni dei più grandi esponenti italiani e internazionali dei generi teatro-danza-musica-circo. Obiettivo del progetto: svelare gli aspetti inediti della professione dell’artista e permettere ad artisti e tecnici di continuare a produrre arte e cultura, anche in un momento di grandissima difficoltà.
Jacob Olesen è un attore presente sulle scene italiane ed estere da oltre 40 anni, con la compagnia Donati-Olesen. La sua lunga e ricca carriera artistica affonda le radici in Svezia, suo paese di origine, dove frequenta nel 1978-79 la Clownskolan di Stockholm e prosegue a Parigi, dove nel 1979-81 si forma all’Ècole Jacques Lecoq. A Roma, dove abita, consegue il diploma di insegnante del Metodo Feldenkrais nel 2002. L’abilità di parlare sei lingue, ovvero italiano, inglese, tedesco, danese e svedese, gli ha reso possibile recitare in tutta Europa, in Nord Africa, Sud America, Asia, oltre che in numerosi film e cortometraggi. In teatro ha presentato molti spettacoli di successo in cui, oltre che attore protagonista o coprotagonista, è stato anche autore e regista.
Dopo Olesen, la stagione continuerà con molti altri appuntamenti, che si trovano su www.niceplatform.eu alla sezione SPETTACOLI. Nuove date sono state confermate per i mesi di settembre, ottobre e novembre 2021.