IN REDAZIONE – Nei giorni scorsi è stato emanato un comunicato a cura del Coordinamento degli Stati Generali dello Spettacolo in Sicilia – di cui diamo ora notizia – per invitare ad una manifestazione pubblica, avvenuta il 4 giugno scorso a Palermo. «Scendiamo in piazza a difesa delle leggi di settore, dell’importanza dello spettacolo dal vivo e della creazione contemporanea. La Regione Sicilia sta uccidendo lo Spettacolo dal vivo. È totale paralisi – spiega il documento – Nessun progetto, nessun investimento. Tutto è fermo e la morte culturale incombe sull’Isola. Il Governo regionale ha drasticamente ridotto le risorse per il comparto pubblico e ha totalmente azzerato le risorse per il settore privato a vocazione pubblica con la precisa intenzione di cancellare le poche regole che disciplinavano il sistema: la legge 44/1985 per la Musica e la 25/2007 per il Teatro.
Siamo ormai di fronte a una ben precisa strategia di annientamento dell’offerta culturale pluralista, fino a ieri garantita, a favore di cosa, non è dato sapere. I Teatri, le associazioni concertistiche, gli artisti e gli operatori versano in uno stato di totale oblio, abbandonati dalle Istituzioni Regionali, che non sono in grado di esprimere alcuna visione sulle politiche culturali. L’alibi delle difficoltà di bilancio non regge quando ingiustificati impedimenti burocratici bloccano i pagamenti dei finanziamenti già assegnati per il 2012 ed il 2013 per entrambe le leggi sopracitate.
Il monitoraggio sui fondi PO FESR 2007/2013 (del Febbraio 2014) per il settore “Cultura, Ambiente e Turismo” evidenzia incapacità nell’uso delle risorse comunitarie, rimaste inutilizzate per 126 milioni, su un plafond di 329.
E pur nell’ipotesi che una piccola quota di queste risorse possa essere ancora spesa entro il 2015, ci chiediamo quale beneficio e traccia potrà lasciare sul territorio, nell’economia, nelle imprese? Ma anche sui Fondi Strutturali 2014/2020 non si ha notizia delle linee guida certamente ben riposte negli inviolabili archivi del Dipartimento della Programmazione e non debitamente discusse con le parte sociali. Abbiamo evitato prese di posizione durante le recenti elezioni per non cadere in strumentalizzazioni a cui la cattiva politica ci ha abituato. Siamo stanchi delle scontate esternazioni propagandistiche sull’argomento “Cultura” totalmente ignorato dall’attuale Governo Regionale, e adesso diciamo basta. La gravità impone un’efficace azione di protesta con un presidio permanente: da mercoledì 4 giugno saremo davanti l’Assessorato al Turismo e Spettacolo, per una azione di resistenza, per impedire la distruzione del mondo artistico e la perdita del posto di lavoro di migliaia di lavoratori dello spettacolo.
Facciamo appello alle Istituzioni, alla deputazione regionale e nazionale affinché si ravvedano e pongano fine a questa lenta e inesorabile agonia della cultura, dello spettacolo dal vivo, della legalità. Agonia che lascerà sul campo le vittime della peggiore politica e burocrazia che pare siano più interessate a difendere poltrone, i privilegi, piuttosto che perseguire il bene ed il benessere della Sicilia e dei siciliani.»
Coordinamento degli Stati Generali dello Spettacolo in Sicilia