Uno chapiteau sul lungomare. E dentro circo, teatro, laboratori, presentazioni, magie e meraviglia. A Brindisi la Festa del circo contemporaneo andrà avanti fino a domenica – 16 novembre – prossima. C’è ancora tempo per ricrearsi. Organizzata dal Circo El Grito – grazie al Teatro Pubblico Pugliese – compagnia circense-teatrale tra le poche della penisola a praticare (e esportare) il circo contemporaneo, sicuramente tra le più riconosciute. Un circo moderno all’antica: senza l’utilizzo di animali, caratterizzazione degli spettacoli destinandoli al lavoro dell’artista, pista come spazio scenico “umano”, rivalutazione delle discipline originarie, costruzione drammaturgica e scenica dei moduli. Lo stupore dei numeri circensi e l’incanto della trasposizione teatrale. L’evocativo che concerne all’arte circense e il coinvolgimento emozionale, intellettuale, sensibile della pratica scenica.
Doppio appuntamento nel fine settimana brindisino con gli spettacoli El cubo libre della compagnia Dromosofista di Barcellona e Drums and Circus di El Grito.
Quest’ultimo, con Giacomo Costantini, Fabiana Ruiz Diaz, Timoteo Grignani, rappresenta la nuova produzione della compagnia romano-belga: un incastro di moduli/quadri susseguiti senza un ordine consequenziale apparente (struttura classica della spettacolarizzazione circense) ma legati da un collante drammatico. Un ensemble di esecuzioni artistiche e trovate. L’artista impegnato in prove multidisciplinari: acrobatica, giocoleria, lazzo, danza, dialettica non verbale, musica, improvvisazione attoriale. Un’ora abbondante di continuo capovolgimento del contesto artistico e propositivo. Ne consegue un’ebbrezza avvertita in cavea che consolida un rapporto tacito e silente tra pubblico e pista. Un rapporto di dare e avere reciproco. Stupefazione come merce di scambio. Lo stupore aleggiato dalle composizioni silenti di gesto e rappresentativo, l’adrenalina dei numeri d’acrobatica, la soddisfazione dell’ascolto sonoro dal vivo (elettronica, classica, ballads, pop-rock, jingle), il dolce sentimentalismo (sfumato di malinconico), la sottile ironia di fondo generale. Una pensosa leggerezza in materia d’arte drammatica. Il visibilio dei colori, lo sguazzo dei toni, l’incanto della bellezza in movimento avvolti dall’atmosfera nomade e incoraggiante del tendone. L’arte del ricrearsi.
Freschezza e vivacità nel El cubo libre. Quattro attori per un cubo, un cubo magico al centro della pista: un marchingegno scenico praticabile all’interno funzionale inoltre da finta quinta da cui si entra (e si esce) in scena da ogni lato. A metà tra il circo e il teatro di strada il lavoro si compone anche in questo caso per un montaggio di quadri scenici. In cui l’artigianato teatrale restituisce al pubblico la dimensione di una bottega delle sorprese. Corpo, esecuzione, ingegno pure e efficaci “armi” di sicura incisività. Messe insieme tracciando la poetica con trovate accostabili all’illusionismo. Memorabile la scena di dialogo, mimico, tra due fantocci (oggettivizzati da indumenti indossati solo da… mani) impersonanti un uomo e una donna (una coppia): alta godibilità e spessore rappresentativo per assenza e metafora. Un’ora scarsa di emozioni a fior di pelle che i linguaggi silenti e musicali di pantomima e suono restituiscono con immediatezza e intellegibilità diretta ma non “facile”, non di comodo.
E le emozioni sono la cartina di tornasole per verificare l’autenticità e la valenza di uno spettacolo, di che ne dicano le analisi, le critiche più o meno erudite e i dibattiti teorici.
Drums and Machine con Giacomo Costantini, Timoteo Grignani, Fabiana Ruiz Diaz Produzione: Compagnia Circo El Grito El cubo libre con Timoteo Grignani, Rugiada Grignani, Facundo Moreno, Santiago Moreno Produzione: Compagnia Dromosofista visti allo chapiteau El Grito il 7 e l’8 novembre Lungomare di Brindisi – Festa del Circo Contemporaneo