RUMOR(S)CENA – BANDO OPEN – PERGINE FESTIVAL 2019 – Elisabetta Consonni, Berlin, Nevada e Yao Liao sono i vincitori del bando OPEN// Creazione Urbana] Contemporaneaa 2019 ottava edizione che rilancia agli artisti l’indagine sulla relazione tra arte e spazio urbano. I vincitori saranno sostenuti da Pergine Festival e da Zona K (Milano), In\Visible Cities (Gorizia), Contaminazioni digitali (Cormons), Indisciplinarte/Ternifestival (Terni): una rete di realtà che si traduce in aumento di competenze e di supporti economici a sostegno della creazione artistica. La commissione composta da Alessandro Cattunar (Invisible Cities – Gorizia), Carla Esperanza Tommasini (Pergine Festival), Chiara Organtini (Indisciplinarte / Terni Festival), Michela Giovannelli (Dello Scompiglio – Lucca), Valentina Kastlunger e Valentina Picariello (Zona K – Milano) ha selezionato i progetti vincitori delle due categorie del bando OPEN 2019: una rete di realtà in sinergia su tutto il territorio nazionale a sostegno degli artisti e la possibilità per le compagnie di candidarsi con proposte già realizzate o per una nuova produzione. In linea con il percorso triennale intrapreso lo scorso anno da Pergine Festival, l’ invito agli artisti è stato quello di misurarsi con la relazione possibile tra arte e spazio urbano. Quasi quattrocento le proposte arrivate, tra le quali sono stati selezionati i progetti firmati da Berlin, Nevada e Yao Liao per la sezione “ospitalità” – già realizzati e adattabili alle realtà della rete che intenderanno programmarli – e da Elisabetta Consonni per la produzione di un lavoro inedito che verrà accompagnato dai partner della rete che sostiene il bando.
Per la categoria “ospitalità” al Festival di Pergine si vedranno Berlin, Nevada, la collaborazione tra Gemma Brockis, fondatrice di Shunt, e Silvia Mercuriali, fondatrice di Rotozaza e de Il Pixel Rosso. Quello che guida la loro produzione artistica è la fusione di finzione teatrale e realtà, utilizzando lo sguardo del teatro per osservare lo spazio pubblico ottenendo anche una nomination al Dublin Fringe Festival. Yao Liao, artista formato a Taipei (Taiwan), trasferitosi a Berlino ha intrapreso un’indagine artistica che lo ha portato a realizzare performance che prevedono un forte coinvolgimento del pubblico: «Non intendo, con il mio lavoro, produrre significati profondi – spiega Yao Liao – piuttosto innescare un dialogo tra visioni differenti. Il mio obiettivo è avere un pubblico ampio, che non ha bisogno di conoscenze pregresse per comprendere il lavoro dell’artista. Mi piace pensare di poter abbattere il muro di incomprensione che allontana il grande pubblico dall’arte contemporanea».
La nuova produzione sostenuta da OPEN 2019 che debutterà al Festival nel mese di luglio sarà realizzata da Elisabetta Consonni, artista che ha sempre accompagnato la pratica artistica con la riflessione sull’applicazione delle arti performative per l’innovazione sociale e la rigenerazione urbana. In particolare, Elisabetta Consonni è attiva dal 2014 con Ergonomica, contenitore di ricerca per la relazione del corpo con lo spazio urbano, nella convinzione che l’arte possa rappresentare un detonatore di cambiamento sociale.
RUMORS(C)CENA – PREMIO LA BUONA GRAFICA – PERGINE FESTIVAL – Pergine Festival si aggiudica il premio “La buona grafica”, concorso dedicato alla comunicazione visiva dei festival culturali italiani, indetto da Trovafestival e MEC – Master Eventi Culturali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il premio è stato ritirato a Milano dallo staff del Festival e dello studio romano CO.CO., che ha curato la progettazione grafica. Una delle caratteristiche di un festival sta nella sua capacità di comunicarsi attraverso la grafica. Lo pensano gli organizzatori del premio ”La buona grafica”. Tre le fasi di selezione superate dal progetto di Pergine: la prima curata dagli studenti del MEC dell’Università Cattolica di Milano; la seconda affidata al web, con votazioni da parte del pubblico; infine una giuria di esperti composta dai docenti di comunicazione dell’Università la Cattolica e presieduta da Luca Monti e dallo staff di Trovafestival ha prima selezionato i tre finalisti che hanno potuto illustrare il proprio progetto in un panel e decretato il vincitore.
Il premio riconosce un percorso di ridefinizione intrapreso lo scorso anno, con il cambio di direzione artistica. Il Festival di Pergine, fondato nel 1976, ha vissuto infatti numerose trasformazioni, che hanno portato l’alternarsi di approcci artistici diversi. Con la chiusura del Teatro Tenda nel 2013 ha dovuto ripensare la sua natura e missione proponendo una nuova formula, fondando il suo interesse in forme teatrali ibride, multidisciplinari, spesso incentrate su modelli partecipativi, immersivi, people-specific e site-specific.
Nel 2018 la ristrutturazione della sua identità attraverso il cambio del nome (da Pergine Spettacolo Aperto a Pergine Festival) per comunicare in maniera più diretta una manifestazione che fa del territorio che lo ospita un nodo cruciale dove la città diventa palcoscenico e luogo da esplorare, da abitare, nella sua memoria storica, nelle relazioni con i suoi abitanti, che assumono un ruolo centrale nello sviluppo delle proposte artistiche. Ribaltando la prospettiva per cui non avere uno spazio può essere un punto di debolezza, Pergine Festival ha voluto invece valorizzare il patrimonio locale cercando di coinvolgere le persone per creare un valore aggiunto. In un’epoca caratterizzata da dispersioni, chiusure e confusioni identitarie si è chiesto che cosa stia alla base delle relazioni umane, individuali e sociali, e come poter ripensare, attraverso molteplici pratiche artistiche, la propria idea di appartenenza e di relazione. Nel 2018 è stato inaugurato un percorso triennale dedicato al senso di appartenenza a un territorio in relazione con l’essere comunità: co-creare e condividere un luogo, per far convivere il singolo all’interno di una molteplicità e di un territorio condiviso.
L’identità visiva di Pergine Festival parte da questo presupposto progettuale e attiva un necessario processo di scomposizione e ricomposizione in maniera fluida delle vecchie strutture, in particolare del logo dell’associazione, donandogli movimento. Il progetto grafico – curato dallo studio romano Co.Co. – si ispira al concetto di identità dinamica, una successione continua di eventi, di processi e di trasformazioni. Sono molti i cambiamenti vissuto negli anni e la peculiarità del progetto visivo si propone di tradurre in immagini le molteplici forme che ha assunto per diventare oggi un festival diffuso e fruibile da vivere in modo attivo. Le parole chiave sono: dinamicità, esplorazione continua, mutazione. Il progetto grafico parte da un’idea di scomposizione e ricomposizione di alcune vecchie strutture, dando loro movimento. Linee che si creano e cambiano strada, che si spostano per offrire alle figure umane nuovi spazi di condivisione e di esperienza, riposizionando al centro le persone e la loro città.