Biennale Venezia 2022: Teatro, Danza, Musica

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RUMOR(S)CENA – VENEZIA – Nell’arco di due anni siamo passati dalla pandemia alla guerra, due esperienze traumatiche e destabilizzanti, ma l’arte e la bellezza sono sempre lì, “in armi”, a difenderci e sostenerci. Tale è il dispiegamento di forze messe in campo dalla Biennale di Venezia con 600 artisti in arrivo da tutto il mondo, tra giugno e settembre, protagonisti di oltre 170 appuntamenti tra spettacoli, laboratori, performance, tavole rotonde. Dei ex machina delle varie attività, gli autori e registi Stefano Ricci e Gianni Forte (ricci/forte) per il 50 esimo. Festival Internazionale del Teatro (24 giugno > 3 luglio); il coreografo britannico Wayne McGregor per il 16 esimo Festival Internazionale di Danza Contemporanea (22 > 31 luglio); la compositrice Lucia Ronchetti per il 66 esimo Festival Internazionale di Musica Contemporanea (14 > 25 settembre). Ogni sezione ha un suo titolo caratterizzante: per il Teatro, il “rosso”, anzi, Rot, in tedesco, perché – sostengono i curatori – «ha un suono duro, è un graffio, una lacerazione che racconta uno sforzo, è il rumore dei denti nello sforzo … è il sangue che irradia i nostri cuori o il marchio della violenza dei crimini perpetrati… ma è anche il linguaggio del perdono e delle emozioni», una chiamata all’azione e alla resistenza militante.

Leone d’Oro alla carriera Teatro Christiane Jatahy

Per la danza, il titolo è Boundary–Less, la negazione dei confini secondo il pensiero del Direttore Wayne McGregor: «I confini fisici svaniscono con la stessa rapidità con cui vengono ridisegnati quelli geografici. E tuttavia lo spirito dell’uomo trascende continuamente sé stesso verso uno stato di perenne indefinitezza, impermeabilità, libertà… Il ‘fare arte’ non è forse, di per sé, l’atto attraverso il quale superiamo confini, limiti, barriere?»

Per la musica, in Out of Stage il Direttore Lucia Ronchetti intende «tratteggiare una larga prospettiva del teatro musicale contemporaneo e del ruolo delle nuove tecnologie, della multimedialità, con programmazione di realtà virtuale e realtà aumentata applicata al suono, secondo forme e generi nuovi, codificati dai compositori coinvolti nel festival»; si incontreranno inoltre spazi inconsueti, quali la Basilica di San Marco e la Sala Sansoviniana della Biblioteca Marciana.

Leone d’Oro alla carriera Danza Saburo Teshigawara

Ospiti di punta della Biennale saranno, naturalmente, i Leoni: Leoni d’oro alla carriera, del Teatro Christiane Jatahy, della Danza Saburo Teshigawara, della Musica Giorgio Battistelli, e i Leoni d’argento Samira Elagoz (Teatro), Rocío Molina (Danza), Ars Ludi (Musica).

Tra le “chicche”, da segnalare, Late Hour Scratching Poetry, la sezione “fuori orario”, che vede sera dopo sera, al termine degli spettacoli, reading dai testi di Alda Merini. «Una voce, quella di Alda Merini, i suoi testi di poetica quotidianità, un drappello di interpreti femminili a disegnare una costellazione notturna nella quale la parola diventa pendolo di evocazione e ricomposizione dei frammenti», spiegano ricci/forte. Ci saranno Asia Argento, Galatea Ranzi, Sonia Bergamasco e le attrici della Scuola d’Arte Drammatica Silvio D’Amico che, sotto la guida della stessa Ranzi, si alzeranno in volo sulle sonorità intessute da Demetrio Castellucci.

Leone d’Oro alla carriera Musica Giorgio Battistelli

Wayne McGregor annuncia invece la messa in scena dei sette peccati capitali, The Seven Sins, a cura di sette coreografi di fama internazionale, in un appuntamento “demoniaco e trasgressivo”, e, per la Musica, incuriosisce lo Sleep laboratory di Alexander Schubert, una performance immersiva alla quale il pubblico parteciperà sdraiato su lettini da campo nelle Sale d’Armi dell’Arsenale.

Unanime, poi, la voce dei direttori nell’evidenziare l’importanza della Biennale College, rabdomantica nello scovare talenti e nel portare forze giovani in arti antiche.

Programma completo e informazioni sul sito web della Biennale di Venezia www.labiennale.org

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