SANTARCANGELO DI ROMAGNA – Santarcangelo dei Teatri, il festival della ricerca teatrale in Italia compie 45 anni e anche l’edizione 2015 è affidata alla direzione artistica di Silvia Bottiroli. Dal 10 al 19 Luglio vedrà la presenza di artisti internazionali e nazionali, molti dei quali si mostreranno negli spazi pubblici della città, la biblioteca e il mercato settimanale, alla ricerca di una relazione possibile con il luogo, e altri risiedono a Santarcangelo di Romagna per lunghi periodi, coinvolgendo i cittadini, reinventando la relazione con la località. Interrogarsi e assecondare il processo di creazione attraverso le residenze d’artista, o indagare lo spazio pubblico attraverso pratiche di intervento artistico, sono le ragioni di un festival sensibile all’oggi, sismografo del presente, di cui traccia diagrammi ed evidenze. Un festival dalla forte vocazione “politica”, come sono gli spettacoli che compongono il programma.
Il 10 luglio Milo Rau con Breivik’s Statement in prima nazionale. Per la prima volta in Italia, Rau è un’artista che ama indagare temi tra cronaca e politica e lo fa esaminando il norvegese Breivik, un fondamentalista cristiano e nazionalista che in Tribunale si è difeso dall’accusa di aver ucciso, nel 2011, donne e uomini riuniti in un seminario politico. Un testo dove la banalità apparente del male si mostra nella sua terribile ferocia.
Go DEEP è il progetto affidato ai Motus e che si rivolge ai giovani. Un laboratorio dalla forte valenza politica che porterà alla realizzazione, anche grazie al lavoro dell’artista visivo Andreco che lavorerà su materiali di scarto di Arte Fiera Bologna: una grande parata notturna accompagnerà la chiusura del Festival in prima assoluta, sabato 18 luglio.
Due prime nazionali mettono a confronto teatro e contemporaneità, tra urgenza artistica e necessità politica . L’ungherese Béla Pinter con Our Secrets (venerdì 10 sabato 11 domenica 12 luglio) mette in scena, in forma di teatro musicale, la storia di un’amicizia ambientandola negli anni Settanta del secolo scorso: un’indagine che prende spunto dal privato per guardare all’Ungheria di oggi guidata da un governo di ispirazione totalitarista. Timeloss (venerdì 10 sabato 11 Hangar Nero) di Amir Reza Kooesthani rappresenta l’Iran di oggi.
Christophe Meierhans in Some use for your broken clay pots (venerdì 10 sabato ore 11 Hangar Bianco; domenica 12 Piazza Ganganelli), invita gli spettatori a immaginare insieme una possibile nuova Costituzione e una forma di voto e di governo innovativa. Il collettivo tedesco Ligna con Il grande rifiuto (prima nazionale, da venerdì 10 sabato a domenica 19 arco Piazza Ganganelli) si interroga su cosa sarebbe successo se l’Internazionale socialista prevista per l’agosto 1914 avesse avuto luogo e si fosse opposta al possibile e imminente scoppio della Prima Guerra Mondiale.
Il Teatro delle Albe propone Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi ( da giovedì 16 a sabato 18 Hangar Nero), un allestimento sulla vita del Premio Nobel. Daria Deflorian e Antonio Tagliarini con Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni (venerdì 17 sabato 18 Supercinema) raccontano la storia di quattro pensionate suicide nel pieno della crisi economica greca, in un lavoro che muove da ‘l’Esattore’, dello scrittore ellenico Petros Markaris.
Le residenze d’artista diventano anche produzioni. Markus Ohrn ha creato un progetto antropologico: Azdora (da venerdì 10 a domenica 19, ore 19.00-22.00 Spazio Saigi), in cui sono state coinvolte donne della città romagnola in u percorso di lavoro comune sulla figura della padrona di casa. L’artista visuale Christian Chironi presenta Audio Guide; Muta Imago indagano sul sonoro e in Antologia di S. (in prima assoluta, da giovedì 9 a sabato 18, interrogano i passanti sulla ricerca di un amore giovanile. Il risultato di questo lavoro si potrà ascoltare in forma di radiodramma. La sperimentazione della Piattaforma della danza balinese , un progetto speciale del Festival curato da Michele di Stefano, Fabrizio Favale e Cristina Rizzo che daranno vita ad un contesto di ricerca e scambio artistico negli spazi del Municipio di Santarcangelo.
Il tema del gender viene proposto dai Motus che presentano MDLSX (prima assoluta, sabato 11 Teatrino della Collegiata), un assolo in cui Silvia Calderoni indaga il confine tra maschile, femminile, la mutabilità di genere e la sua valenza soggettiva e politica. La danza contemporanea di Tino Sehgal artista visuale premiato con il Leone D’Oro alla Biennale di Venezia, danzatore e coreografo di formazione presenta untitled (2000) con Boris Charmatz, direttore del Musée de la Danse di Rennes e Frank Willens.
Collettivo Cinetico uno dei migliori giovani gruppi di danza del panorama coreografico italiano con Ball Roaming: un gruppo di giovani interpreti che danzeranno guidati dall’ascolto delle loro cuffie audio e Cinetico 4.4, un originale lavoro in forma di gioco di ruolo.