CASTIGLIONCELLO (Livorno) – Continua l’indagine compiuta da svariati anni del gruppo pisano I Sacchi di Sabbia, intorno al topos del comico in tutte le sue sfaccettature con esiti brillanti, riconosciuti unanimamente da pubblico e critica che ha loro riconosciuto il Premio speciale UBU 2008, il Premio Nazionale della Critica nel 2011 e quest’anno il Premio Lo Straniero 2016 ricevuto durante il Festival Inequilibrio giunto alla sua XIX edizione. Il nuovo lavoro I dialoghi degli dei di Luciano di Samosata (scrittore e retore greco, di origini siriane, nato a Samosata nel 125 d.C) non tradisce le attese, pur ricalcando la tessitura letteraria dello scrittore satirico scelto in dialettica fra il gruppo ed il regista Massimiliano Civica, non certo nuovo alla rivisitazione del mito che lo scorso anno ha creato un capolavoro come Alcesti nello spazio delle Murate a Firenze. Il connubio Civica- Sacchi di Sabbia, per la prima volta diretti dal regista, ha mescolato competenze attoriali e percorsi anche distanti sul piano della rispettiva ricerca artistica, per dar vita ad un lavoro tutto in levare; dove leggerezza ed ironia si intrecciano a intarsio meta letterario, ben riconoscibile nella cifra stilistica dei Sacchi che attinge dalla testualità pungente e sempre attuale di Luciano.
In essa si innestano spunti di attualità, come l’invenzione dell’interrogazione scolastica sulla cosmogonia, ad intreccio materia portante dei Dialoghi, da parte di una professoressa quantomeno antipatica per i due allievi: il secchione e lo sfigato, la comparsa in classe di Zeus ed Era, i dialoghi fra i due in quanto coppia regale dell’Olimpo, le libere associazioni sul metodo Stanislavskij, l’inversione di ruoli fra le due coppie, quella degli attori che sono dei finti studenti di una improbabile quanto esilarante recita in compresenza che si svolge dentro un aula di ginnasio di liceo classico.
Freschi di questa nuova avventura teatrale e della vittoria di un premio importante come Lo Straniero fondato da una personalità di gran spessore culturale come Goffredo Fofi con questa motivazione : “Un gruppo teatrale che ha saputo unire al minimalismo organizzativo quello di realizzazioni, semplici, ma di una irresistibile vitalità, spiritose e spesso esilaranti, prime fra tutte un Sandokan e un Don Giovanni (…) un teatro artigianale che sa costruire con il suo pubblico un legame immediatamente e cordialmente affettivo”.
Chiediamo a Giovanni Guerrieri di spiegarci come si è arrivato alla collaborazione artistica con Massimiliano Civica.
Che cosa vi ha portato a lavorare insieme?
< <Ci ha unito la cifra del minimalismo della messa in scena e l’interesse per la letteratura di genere. Da molto tempo volevamo lavorare insieme, consapevoli che il nostro modo di creare fosse compatibile. Poi è nata questa idea che ha portato alla collaborazione anche con Federico Tiezzi e Sandro Lombardi per il progetto speciale qui al Festival di Castiglioncello ( dove siamo stati invitati più volte già fin dal 2001 con Orfeo). La proposta di messa in scena dei Dialoghi è entrata nella linea di studio sulla mitologia così importante anche per Massimiliano Civica. Sono molto contento della collaborazione : è stata un’ottima modalità di lavoro, le nostre cifre sono entrambe leggibili>>.
Un nuovo importante riconoscimento per i Sacchi viene anche dal Premio Lo Straniero ideato da Goffredo Fofi
<<Sono molto emozionato per questo premio. Fofi ci ha seguito e sostenuto fin dai tempi della pubblicazione di Tragos nel 1999 ( Titivullus). Ci ha stimolati nelle letture più disparate,dal fumetto ai gruppi del teatro sociale. Consideriamo questo premio, dopo l’ UBU del 2009 in cui venne riconosciuta la nostra attività di 13 anni sulla scena, ancora un passo in avanti di conferma nella nostra attività di ricerca.>>
Dunque è stato un lungo percorso quello intrapreso dalla vostra Compagnia. Ma quali sono stati vostri percorsi individuali e in quali maestri e mentori vi riconoscete?
<<Siamo un piccolo gruppo che proviene da formazioni diverse, Giulia Solano da architettura, Enzo Illiano da studi scientifici, Gabriele Carli dal teatro dello spirito. Ci siamo ritrovati a Pisa nello spazio del Teatro di Sant’Andrea dove abbiamo capito che il nostro campo d’elezione era il comico. E qui ci ha indirizzati l’amico e collega Paolo Giommarelli . In quella fase ero io a scrivere dei canovacci, lavoravamo molto sull’improvvisazione. Nel frattempo mi sono laureato con una tesi su Totò, seguito da un vero maestro come Fernando Mastropasqua. Anche Concetta D’Angeli dell’Università di Pisa ci ha incoraggiati e consigliati. Abbiamo trovato un genere con Sandokan nel 2007 ma non ci siamo mai voluti chiudere in esperienze di ripetizioni di schemi per non essere ingabbiati: per esempio con Massimiliano Civica non ci siamo preoccupati di essere identificati come gruppo. Con lo spettacolo I moschettieri abbiamo ripreso la parodia. Un critico e studioso che ci ha sostenuti proprio sull’affrontare il genere della radio è stato Rodolfo Sacchettini>>.
I Sacchi di Sabbia con Massimiliano Civica
Progetto speciale per i vent’anni di Armunia
Con Gabriele Carli,Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano e Giulia Solano
Produzione Compagnia Lombardi/Tiezzi
Prima nazionale
Visto a Castiglioncello-Festival Inequilibrio al Castello Pasquini, 1 luglio 2016