RUMORSCENA – (Pergine – Trento) – Le scelte artistiche della 43 esima edizione del Pergine Festival sono alla ricerca di una nuova relazione con la comunità che appare realizzarsi giorno dopo giorno. Le installazioni rimangono visitabili per l’intera durata del Festival mentre il programma serale apre lo sguardo ad un più ampio spettro di relazioni possibili. Mercoledì 11 Luglio è in programma Muna Mussie, artista di origine eritrea che indaga i nuovi linguaggi della scena e delle performing arts. Il suo percorso artistico inizia nel 1998 con la formazione di attrice e performer per il Teatrino Clandestino e il Teatro Valdoca; dal 2006 crea lavori pienamente autoriali, di cui cura concezione, messa in scena e interpretazione e si avvale della collaborazione di artisti che contribuiscono alla resa del progetto. A Pergine Festival presenta Milite Ignoto: una ricerca capace di caratterizzare il lavoro dell’artista sull’incontro con l’Altro. «È stata una sorpresa scoprire in Milite la presenza mia lingua materna, il tigrino e il significato è Maria – spiega Muna Mussie – il nome della donna a cui fu assegnato il compito di scegliere, nel primo dopo guerra, la bara contenente uno dei tanti corpi anonimi caduti in guerra che li avrebbe rappresentati e onorati nel tempo: il Milite Ignoto. Spesso le coincidenze si presentano a indicare strade percorribili o a far luce su strade già percorse. Questo lavoro vuole essere un’indagine delle relazioni possibili tra questi elementi». Ex Rimessa Carrozze mercoledì alle ore 20.30. Alle 21.30 in piazza Fruet nell’ambito di Foresta Urbana, la BJB – Bonporti Jazz Band, nata nel 2009 all’interno dei corsi di musica jazz del Conservatorio Bonporti di Trento.
Giovedì 12, ex Rimessa Carrozze doppia replica – alle 20.30 e alle 22.00 – dello spettacolo Verso la Specie firmato da Claudia Castellucci con la scuola Mòra, fondatrice insieme al fratello Romeo Castellucci e a Chiara Guidi, della Socìetas Raffaello Sanzio, una delle realtà artistiche italiane contemporanee più apprezzate. Claudia Castellucci dirige la scuola di movimento Mòra (nome che indica la pausa ritmica più piccola) e sono i suoi allievi a realizzare una danza ispirata ad elementi molto distanti tra loro: se da un lato le suggestioni arrivano dalla poesia greca, altri riferimenti sono presi dal mondo animale.
Al Teatro Don Bosco alle 20.30 va in scena la Compagnia Maniaci d’Amore con Il desiderio segreto dei fossili, uno spettacolo sulla paura del diverso e il rapporto con il divino. Vincitori del premio Teatri del Sacro 2017, Francesco d’Amore e Luciana Maniaci sono in scena per la prima volta con un terzo attore e autori anche della regia: un testo feroce e lieve al tempo stesso, ispirato alla letteratura di Florenskij, di Genet e di Pirandello. Un mondo distopico e comico, crudele ma con tutto il cuore, dove non è accaduto mai nulla e quando qualcosa accade è colpa dello straniero venuto dal mare per amore.