A metà strada tra il Teatro Verdi e la Pergola, ma come idea di fondo molto più vicino al primo, il Teatro Puccini di Firenze rappresenta quel giusto mix tra il commerciale intellettuale ed il divertimento leggero virante al brillante. Teatro di varietà e monologhi, di impegno civile e risate facili, di autorialità ed attori prestati al teatro dal cinema e tv. Una trentina gli spettacoli per la prossima stagione, un teatro sempre aperto che unisce la stagione di prosa a quella per bambini, “Per grandi e Puccini”, alle letture, i “Quaderni”. “La cifra del Puccini è quella seducente tra satira, narrazione, impegno civile, drammaturgia contemporanea”, spiega l’assessore Sergio Givone. Il Teatro Puccini ha ventitré anni.
I nomi in cartellone rispecchiano l’anima di questi anni ed il filone intrapreso: il provocatorio Antonio Rezza porta nuovamente il suo numerico “7, 14, 21, 28”, la Reggiani esplora ancora le amenità di società e femminilità, Ascanio Celestini si fa portavoce dei valori etici e morali scomparsi anche nell’agenda della sinistra, Stefania Rocca tenta la carta del palcoscenico dal vivo risultando però scialba e senza nerbo, il gigante Giuseppe Battiston mastodontico si getta nel nuovo “L’invenzione della solitudine” di Paul Auster (6, 7 dicembre).
L’ex magistrato ora in pensione Giuseppe Ayala in “Troppe coincidenze” facciano delle prove, spiegherà l’abbagliante verità italiana di collusioni e mistificazioni; Paolo Poli canterà e reciterà in quella che dovrebbe essere (lo dice da decenni) la sua ultima stagione. Tornano Le Sorelle Marinetti con le canzoncine tra le due guerre spensierate, Stefano Benni addirittura reciterà; Valerio Mastrandrea dimostrerà tutta la sua bravura con “Qui e ora” (dopo che alcune stagioni fa, sempre per la penna di Mattia Torre, fu in teatro con merito in “Migliore”).
“La cifra del Puccini è quella seducente tra satira, narrazione, impegno civile, drammaturgia contemporanea”, spiega l’assessore Sergio Givone. Il Teatro Puccini ha ventitré anni.
C’è il pallavolista Andrea Zorzi che si racconta, Anna Mazzamauro l’indimenticata Signorina Silvani di Fantozzi, gli intelligenti e canterini Oblivion, Andrea Scanzi, autorevole firma de Il fatto Quotidiano, il giallista Massimo Carlotto, il nostro Maurizio Lombardi (periodo in auge per l’attore fiorentino, in tourneè con Zuzzurro e Gaspare e vincitore del Florence Fringe Festival) con la novità drammaturgica sull’Avvocato Agnelli (è la prima volta in Italia che si affronta l’argomento che appare spinoso) al quale assomiglia anche. L’ultimo pensiero va a Carlo Monni, infinite volte sul palcoscenico del teatro delle Cascine.
Informazioni www. teatropuccini.it; telefono 055.362067