Teatro, Va in scena a — 11/01/2012 at 23:04

Sul concetto del Volto del figlio di Dio in scena al Teatro Franco Parenti di Milano

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Io voglio stare di fronte al volto di Gesù”. In questa intenzione di ‘frontalità’ dichiarata e quasi sfrontata dell’autore, Romeo Castellucci, risiede la ragione profonda dello spettacolo”Sul concetto di Volto nel figlio di Dio Vol.II” Spettacolo in scena dal 24 al 28 gennaio al Teatro Franco Parenti di Milano, che si annuncia  come un evento contestato dai cattolici, intenzionati a tutto per di non permettere la messa in scena. Forti di quanto accaduto a Parigi in Francia, dove la la Societas Raffaello Sanzio, tra le più note del teatro d’avanguardia italiano, è stata oggetto di proteste che volevano impedire l’entrata in teatro del pubblico con lancio di uova, lacrimogeni, bombolette puzzolenti, olio di motore dal tetto del teatro e tentativi di invasione di palco riusciti alla prima al Théâtre de la Ville.

I manifestanti sono stati denunciati per «attentato alla libertà di creazione e d’espressione artistica», i quali si sono distinti per un cieco furore integralista in difesa della religione che a detta di loro è stata insultata da quanto accadeva in scena. A Milano si preannunciano contestazioni del genere annunciate già sui siti di associazioni cattoliche e sulla rete, in particolare su facebook dove i post ignorano il contenuto drammaturgico ideato e sulle reali intenzioni create dal regista. Molti osano criticare blasfemo ciò che non hanno visto, senza aver assistito ad una delle rappresentazioni (lo spettacolo gira da due anni da quando è stato presentato al Festival di Fies – Dro (Trento).

Censure preventive provenienti da un fondamentalismo che hanno scatenato reazioni violente, senza essere stati presenti fisicamente e aver provato emozioni, sensazioni ascoltato ciò che viene recitato dagli attori, percepito la drammaturgia l’uso delle immagini, dello spazio scenico, e l’intenzione registica di trasmettere un suo ideale, un suo concetto (discutibile, criticabile ma non a priori) assume le caratteristiche di un esercizio di pura contestazione ideologica. Esporsi ad un giudizio negativo e così drastico così, senza aver prima condiviso e aver ascoltato dalla propria coscienza, etica, sensibilità, ciò che “Sul concetto di Volto nel figlio di Dio”, vuole esprimere e far riflettere, è profondamente sbagliato e induce a fomentare reazioni anche scomposte come quelle minacciate dai contestatori a Milano. «Sulla scena si può ammirare un enorme ritratto del viso di Gesù ripreso dal capolavoro dell’Ecce Homo, dipinto da Antonello da Messina, una presenza imponente quanto inquietante, dove la scenografia bianca e asettica appare come un luogo minuscolo nella sua fragilità materiale e anche esistenziale.

Impossibile distogliere lo sguardo. L’incontro con il Figlio di Dio a cui l’uomo non può sottrarsi. La regia sposta l’attenzione sulla fragile presenza umana e materializza la sofferenza di chi la vive sulla propria pelle/esistenza – coscienza, fino a spingersi ad una rappresentazione crudele, quanto verosimile da divenire paradossale. È un uomo vecchio che soccombe alla degenerazione del suo corpo martoriato ed umiliato. Il tutto è reso ancor più spaventosamente tragico nella scelta scenica di allestire un interno borghese arredato da mobili funzionali. Un televisore, un divano, un letto, rigorosamente bianchi. Una qualunque anonima stanza immersa in una luce bianca abbacinante. In scena un uomo vecchio e malato e un figlio amorevole dedito ad assisterlo. Un gesto d’amore e di dedizione dalla connotazione tipicamente cristiana che sembra dire : “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Un susseguirsi di azioni nelle quali Castellucci ci costringe a non soffermarsi sulle apparenze e destruttura l’azione scenica con un crescendo angosciante (….) il viso di Gesù si decompone come sottoposto ad una fiammata di calore, ma dalle ceneri risorge e riappare integro come un suo doppio. Il messaggio pare dire: l’impotenza umana nulla può fare contro il mistero della vita, della sua genesi». Queste erano state le prime impressioni dopo aver assistito alla prima rappresentazione. (fonte www.teatro.org)

L’Arcidiocesi di Milano ha dichiarato di non “prestarsi a strumentalizzazioni che la trasformino in cassa di risonanza” e di seguire la vicenda con “attenzione“, riservandosi di esprimere un giudizio “dopo aver visto lo spettacolo in scena e si affida all’intelligenza del pubblico, che sa distinguere l’arte da ciò che non lo è“.

Romeo Castellucci «prosegue il percorso di ricerca, tracciato da tempo dalla Socìetas Raffaello Sanzio, intorno all’icona massima della cultura occidentale. Sulla scena, dominata dall’enorme volto del Cristo rinascimentale di Antonello da Messina, non si racconta Gesù come il figlio di Dio, oggetto di fede e di adorazione. Si restituisce piuttosto l’uomo, che guardiamo e dal quale siamo guardati. I due opposti – la mistica, la teologia così come la demistificazione – sgombrano il campo lasciando spazio al ritratto puro dell’ uomo. Così era nella pittura rinascimentale, quando per la prima volta l’occhio di Cristo incontra quello dell’osservatore o dello spettatore: gli sguardi si intrecciano, si interrogano ma soprattutto si rispecchiano l’uno nell’altro. Allo stesso modo è sulla scena della Socìetas: un uomo davanti ad altri uomini.»

Ideazione e regia di Romeo Castellucci, musica originale di Scott Gibbons, con Gianni Plazzi, Sergio Scarlatella insieme a Dario Boldrini, Vito Matera e Silvano Voltolina. Produzione Socìetas Raffaello Sanzio in Coproduzione con: Theater der Welt 2010 – deSingel international arts campus / Antwerp-Théâtre National de Bretagne / Rennes – The National Theatre / Oslo Norway -Barbican London and SPILL Festival of Performance -Chekhov International Theatre Festival / Moscow-Holland Festival / Amsterdam; -Athens Festival-GREC 2011 Festival de Barcelona -Festival d’Avignon -International Theatre Festival DIALOG Wroclav / Poland – BITEF (Belgrade International Theatre Festival)-spielzeit’europa I Berliner Festspiele -Théâtre de la Ville– Paris-Romaeuropa Festival -Theatre festival SPIELART München (Spielmotor München e.V.)-Le-Maillon, Théâtre de Strasbourg / Scène Européenne -TAP Théâtre Auditorium de Poitiers- Scène Nationale-Peak Performances @ Montclair State-USA

Crediti fotografici Piero Tauro

Sul concetto del Volto del figlio di Dio Vol. II

Teatro Franco Parenti

via Pier Lombardo, 14 -Milano (MI)

Tel: 02 599951

Fax: 02 5455929

Email: biglietteria@teatrofrancoparenti.it Sito Web: www.teatrofrancoparenti.it

 

 

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