TRENTO – La mostra personale di Henry Alexander Hough , originario della Sicilia dove è nato a Catania e residente a Trento, è visitabile dal 9 al 22 maggio 2016 negli spazi messi a disposizione dal Comune di Trento all’interno del Palazzo della regione Trentino-Alto adige/Sudtirol. L’ esposizione delle sue opere pittoriche fa parte di un iniziativa chiamata “Arte a Palazzo “che intende avvicinarei cittadini all’arte presentando le opere realizzate dagli artisti attivi sul territorio provinciale. La personale è composta da 14 opere pittoriche frutto di una ricerca durata due anni . La scelta dello spazio espositivo – come ha dichiarato l’artista stesso – non e’ stata casuale ma ricercata , poichè le opere sono esposte all’interno dell’atrio d’ingresso, dietro le vetrate e chiunque le può notare dal’esterno anche di sfuggita, durante gli spostamenti che fanno parte della vita frenetica quotidiana . L’artista ha sfruttato la potenzialità insite nello strumento pittorico al fine di evocare e suscitare emozioni, attraverso la rappresentazione di soggetti ritratti e collocati in un atmosfera quasi fantastica, oppure bucolica, in cui gli elementi naturali entrano a far parte della composizione in un equilibrio studiato appositamente.
L’uso di simboli per comunicare delle sensazioni o dei messaggi permea molte opere prodotte dall’artista in molti casi l’opera scaturisce da un’elaborazione inconscia che sfocia nell’accostamento di elementi e nell’elaborazione di messaggi visivi del tutto inaspettati anche dall’artista , alla base della ricerca dell’artista vi è l’intento di suscitare meraviglia nello spettatore, mettendolo di fronte ad accostamenti spesso fuorvianti ed insoliti come nel caso dell’opera “The butterfly effect”, in cui l’artista rappresenta una farfalla con il corpo di un essere umano accovacciato , quasi a voler ricreare una dimensione fiabesca .
(Alexander Hough, The butterfly effect, olio su tela,60x90cm,2015)
Allo stesso tempo l’artista cerca attraverso la sua arte di richiamare l’attenzione su alcune problematiche attuali come le stragi dei migranti in mare e l’esodo di rifugiati dale guerre in alcune opere il volto dei soggetti ed i colori molto accesi sullo sfondo come il rosso sangue oppure il blu violaceo sembrano voler comunicare il sentimento di paura e sgomento di fronte ad una strage come quelle avvenute sul canale di sicilia. Nell’opera ” la partenza” il fanciullo attorniato da un cielo blu cupo ed un mare rosso esprime negli occhi la paura di chi si appresta a fare un viaggio nel vuoto .
(Alexander Hough, la partenza ,olio su tela,60x90cm,2015)
Cosi come il corpo disteso di un uomo rappresentato nell’opera “Revolution “ ci ricorda le moltitudine di persone costrette a vagare senza una casa nella speranza di poter trovare una sistemazione e vivere una vita normale .
(Alexander Hough, Revolution, olio su tela, 80×80 cm,2014)
L’opera che piu di ogni altra incarna lo spirito di questa esposizione ed e’ anche presente sul manifesto si intitola “fiori tra il filo spinato” nasce da una riflessione sui problemi che si stanno verificando alla frontiera di alcuni paesi d’Europa e dall’incoerenza dimostrata da alcuni stati di fronte ad alcune problematiche come la gestione dei migranti alle frontiere inoltre l’artista vuole anche lanciare un monito affinche certe scelte politiche come quella di recintare i confini non sfocino in manifestazioni di xenofobia e razzismo creando un clima di intolleranza verso il diverso ,infatti questi fatti sembrano quasi voler rievocare l’atmosfera triste dei campi di sterminio anche se giustificati da altre motivazioni, per questo accanto all’opera l’artista ha voluto infatti effigere la poesia di un bambino ebreo di nome peter dal titolo “Filo spinato”.
(Alexander Hough, fiori tra il filo spinato,olio su tela,100cm 220cm, 2016)