RUMOR(S)CENA – BOLZANO DANZA FESTIVAL – BOLZANO – Il Festival Bolzano Danza giunto alla sua 35esima edizione, organizzato dalla Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, offre uno sguardo aperto e illuminato sui nuovi linguaggi della scena di danza internazionale. È una prospettiva confermata dal ventaglio di 32 appuntamenti, fra novità, ritorni e “sorprese” che, dal 12 al 26 luglio 2019, abiterà gli spazi della città, tra il Teatro Comunale e diversi luoghi del centro storico, con musica eseguita dal vivo in molti spettacoli, incontri con il nouveau cirque e arti visive. A confermare lo slogan di questa edizione, “Wanderer”, ovvero ‘viandante’, scelto dal direttore artistico Emanuele Masi, è il Ballet Preljocaj con “Winterreise” in programma il 12 luglio. È la ripresa per la compagnia francese della produzione per il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano in cui il basso-tenore Thomas Tatzl e il pianista James Vaughan sono coprotagonisti dello struggente “viaggio verso l’inverno” e la morte, racchiuso nei romantici Lieder di Franz Schubert, tradotti in danza da Angelin Preljocaj.
La scelta di Masi addensa implicazioni antropologiche e filosofiche: «Il senso del viaggio è inteso, in primo luogo, alla ricerca di se stessi, fra territori sconosciuti ma affascinanti: dal viaggio iniziatico ottocentesco all’estasi del clubbing sfrenato, dalla notte disperata del migrante all’esplorazione di pregiudizi e taboo annidati dentro di noi». Sentieri e direzioni diverse che Rachid Ouramdane, guest curator della sezione Outdoor, conferma con il suo progetto e con “Franchir la nuit”, indagine dei «territori e dei confini interiori che tracciano la personalità di ogni individuo, indagano la cartografia affettiva e influenzano scelte ed emozioni». Con un gruppo di bambini reclutati in città e cinque danzatori della sua compagnia, Ouramdane affronta il tema della migrazione, dell’esilio, dei morti nel Mediterraneo con un palcoscenico ricoperto da 15 centimetri d’acqua (in programma il 19 luglio).
Nudità è l’“ubi consistam” della danza di Olivier Dubois, che torna con la novità “Tropismes”, in prima italiana (15 luglio ), ispirato dai nudi cotti allo spiedo della Commedia dantesca; l’istrione francese sfiderà gli spettatori anche con il suo assolo “My body of coming forth by day”, nuda ironia a disposizione di chi ha ne bisogno (il 16 luglio Palazzo Mercantile). Virgilio Sieni presenta “Metamorphosis” (22luglio ), excursus a flipper tra Ovidio e i filosofi Deleuze e Guattari per “narrare forme mutate in corpi nuovi”, e la trasformazione “come processo del desiderio”, su musiche di Arvo Pärt. Omaggi a volti della storia di danza del Novecento in cartellone sono quello di Luna Cenere a Isadora Duncan (22 luglio), e di Latifa Laâbissi a Mary Wigman, una rilettura della famosa “Hexentanz” (Danza della Strega, 18 luglio), insieme al video “Silent”, di Renate Lorenz e Pauline Boudry proiettato sulla facciata di Museion (18-25 luglio). Lisi Estaras, coreografa del collettivo belga Les Ballets c de la b fondato da Alain Platel, in “Monkey Mind” (23 luglio), coinvolge danzatori con diverse abilità. Danzatrice di Hofesh Shechter, Sita Ostheimer, presenta un trittico di grande impatto fisico ed emotivo: Us-Two-Molimo (25 luglio).
Associata al Festival nel triennio 2018/2020, la compagnia Gauthier Dance//Theaterhaus Stuttgart presenta due spettacoli (24 luglio), full immersion nel repertorio e nella bravura dei suoi danzatori. In Teatro Studio il nuovo Deuces, due duetti creati appositamente per la Gauthier Dance: “FOR D”, della coppia Guy Weizman & Roni Haver, e “Prima” di Richard Siegal. Nella sala grande del Comunale va in scena Powerhouse, miniature coreografiche di Cayetano Soto, Helena Waldmann, Marco Goecke, Eric Gauthier, Ohad Naharin.
Il 26 luglio il programma celebra i cento anni dalla nascita di Merce Cunningham con l’ospitalità del Centre National Danse Contemporaine d’Angers, diretto da Robert Swinston, ex danzatore di Cunningham, suo assistente alla coreografia, custode dell’eredità del geniale maestro americano, espressa in due capolavori: BIPED e Beach Birds, con musica eseguita live dal compositore Gavin Bryars e dal suo ensemble. È una serata evento per un innovatore a oltranza del secondo Novecento, nel segno delle sue più spericolate sperimentazioni, tecnologiche (motion capture) e naturalistiche (gli uccelli marini).
Le ultime generazioni femminili, con gli esiti, più o meno consistenti, delle solite ricerche, spettacolari o performative, sono presenti con Silvia Gribaudi e “R.OSA”, lettura dei canoni della bellezza femminile (17 luglio); Camilla Monga e il jazz di Filippo Vignato (18 luglio); Annamaria Ajmone in “Trigger”, tana di un corpo in continuo ascolto (23 e 25 luglio ); Sabrina Fraternali, che in “Glauco” immerge gli spettatori in uno spazio ipnotico con musica live (26 luglio).
La sezione Family del Festival è con Nicola Galli e il suo MARS kids, viaggio fantasioso sul pianeta Marte per grandi e piccini abbinato all’esperienza della Notte a teatro (20 e 21 luglio). Due gli spettacoli di nuovo circo: “Ophelia”, di Yoann Bourgeois, dove uno dei personaggi femminili più celebri di William Shakespeare quasi riannega in una grande vasca (19, 20 luglio, Parco dei Cappuccini), e “Floe”, di Jean-Baptiste André, simbolica scalata su sdrucciolevoli iceberg-montagne (12, 13 luglio, Piazza Verdi e Prati del Talvera). Evento a sorpresa: la Secret Performance, spettacolo tutto da scoprire come il luogo, anch’esso segreto, in cui si svolge (20 luglio, ritrovo in Piazza Verdi alle ore 20).
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