Va in scena sabato 15 Marzo 2014 alle 20.30 al Teatro Comunale di Gries (Bolzano) l’ultima creazione dell’ensemble ricci/forte, Still life, spettacolo di denuncia civile messo in scena da una delle compagnie di teatro contemporaneo italiano più seguite, osannate anche all’estero, per l’energia giovanile dei suoi spettacoli violenti e intimisti, iconoclasti rispetto alla convenzioni , in grado di restituire una immagine fulminante, terribile, del nostro presente. Spettacolo inserito nella rassegna teatrale dell’Accademia “L’arte della diversità/Teatro alla Ribalta” di Bolzano.
Massacro a cinque voci per una vittima. Il bullismo omofobico è il tema del lavoro “Still life”, un evento civile per tentare di combattere la discriminazione identitaria. Un “omaggio” per ricordare l’adolescente romano, uno dei tantissimi, che si è tolto la vita impiccandosi con la sua sciarpa rosa. Il tema della discriminazione, del mobbing psicologico identitario che determina la repressione dell’immaginazione e spinge all’autoannientamento. Una vertigine per illustrare un germe che si annida ovunque ma che proprio nei licei scolastici, in quell’età in cui ogni futuro sembra possibile, stabilisce il suo paradosso smascherando i perimetri del gregge che diventeremo.
Metti un’età dell’uomo, l’adolescenza, quando cominci a formare un’identità ma hai bisogno di stabilire una rete sociale. Metti la Fantasia, che ti attraversa da sempre e vorresti abitarla come la più intima delle tue stanze. Metti l’ignoranza degli altri, il timore del differente, l’angoscia bovina che non ci sia un ordine preciso sulla Terra. Metti un colore, il rosa, da sempre sinonimo falso di femminilità, di morbidezza emotiva. Metti lo sconforto, quando sei solo e sospetti che il dono sia condanna. Metti il buio, più facile di qualunque sberleffo. Metti tutto insieme e il risultato sarà l’Olocausto.
Una conferenza emotiva. Still life, immaginato come una “conferenza”, con la forza fisica e emotiva del teatro di ricci/forte, addita nell’indifferenza sociale, politica una delle ragioni delle discriminazioni. «Sul rispetto delle scelte e delle nature degli individui, ci vorrebbe una presa di responsabilità dei cittadini nella polis. Non basta scrivere “mi dispiace” su Facebook quando accadono atti di violenza o lavarsi le mani con frasi di circostanza; il Presidente Napolitano non può pensare di affrancarsi con la frase “sono contro le discriminazioni”. È un po’ poco, diciamo noi. Diciamo che questa è già l’anticamera alla repressione. Diciamo che ci vogliono atti di coraggio se vogliamo il rispetto di tutte le libertà».
Il teatro è un mezzo potentissimo attraverso cui esaltare il potenziale che c’è nelle differenze tra esseri umani e lo strumento con cui comunicare nuovi modi di osservare la realtà, nel rispetto delle scelte e delle nature dei singoli. Un processo per fare politica, da intendersi come una responsabilità che i cittadini hanno all’interno della polis. Preferiamo non vedere, evitare interrogativi che ci costringerebbero a una riflessione. Preferiamo omologarci, appunto, ai canoni di una società precostituita. Questa è già l’anticamera alla repressione della fantasia e all’autoannientamento.
Still life
con: Anna Gualdo, Giuseppe Sartori, Fabio Gomiero, Liliana Laera, Francesco Scolletta
regia: Stefano Ricci
drammaturgia: ricci/forte
movimenti: Marco Angelilli
direzione tecnica: Davide Confetto
assistente regia: Claudia Salvatore