RUMOR(S)CENA – LODI – Nel 50esimo anniversario dalla morte, nel 1973, di Pablo Picasso artista esponente del movimento cubista, è stata inaugurata a Lodi (visitabile fino all’11 giugno), al Museo d’Arte Contemporanea Folligeniali il cui direttore è Matteo Vecellio, una mostra nella mostra, curata e voluta dal Maestro artista e imprenditore Angelo Frosio insieme al figlio, Samuele Frosio, architetto e curatore, in sinergica collaborazione con gli Allievi della Scuola d’Arte Borgognone, fondata nel 1975 e frequentata da persone tutt’altro che “diversamente abili”, visto i risultati artistici speciali.
Dalle parole di presentazione di Samuele Frosio, si evince già la corale apertura che amplifica il concetto di esposizione artistica e non solo mostra, adducendo alla stessa, interventi con DJ set e performance con writers pronti a dipingere dal vivo, in comunione con gli spazi aperti, i pieni e vuoti che la struttura liberty offre con le sue stanze, nel dialogare con le reinterpretazioni delle opere di Picasso.
Come Caronte traghetta le anime, i visitatori sono guidati per mano dalle parole introduttive dello stesso Samuele Frosio:”…sulla contrapposizione di Picasso e i Folligeniali, di fatto il pittore diventa uno dei folli geniali, e la mostra vede l’alternanza delle opere dei folligeniali e delle opere ispirate a Picasso. In particolare abbiamo sviluppato un’opera che ritrae le sculture lignee dei “ Bagnanti sulla spiaggia di Garoupe”, composta da sei figure, realizzate dall’artista nel 1956 e qui riprodotta fedelmente. Un’opera collettiva, modello elaborato e ripreso dall’originale, presente nel Museo di Stoccarda, attorno alla quale opera, si è creato l’excursus biografico dell’artista Picasso, partendo dal primitivismo, la sezione della ceramica, il periodo rosa , il periodo blu e ovviamente la parte cubista, che molto lo rappresenta, fino a concepire il quadro della “Guernica”, argomento assai attuale, da sviluppare in itinere nei giorni di permanenza della mostra”…
Una sfida ghiotta di avvenimenti, quella di ripercorrere la vita di Pablo Picasso, attraverso le sue creazioni, poiché in un secolo fertile come i primi anni del ‘900, la contaminazione con poeti, letterati, musicisti, e coreografi, abbracciò anche la vita dell’artista. E’ probabilmente per noia che accettò l’invito dello scrittore Jean Cocteau a collaborare ad una scenografia per i Balletti Russi di Diaghilev, ove a Roma, nel 1917, conobbe la ballerina Olga Koklova, folgorato dalla sua bellezza, che sposò a Parigi con rito ortodosso e matrimonio fastoso.
In un salto spazio temporale, Picasso, risulta moderno e contemporaneo a questo momento, e ben si colloca in questa celebrazione ad essere avvolto dal concerto cubista che il DJ Lo SPETTRO ILL PAP I’ propone a diffondere nelle sale del Museo, mentre i writers urban, Vincenzo Da Via Anfossi (DOGOGANG) e MANRI (voodo smokers), con bombolette spray dai molteplici colori, dipingono una auto d’epoca Citroen2CV accanto alle mucche, opere del Maestro Angelo Frosio, nello spazio verde en plein air del Museo, in cui l’energia fluttua tra le pareti dell’edificio dentro e fuori, come nel concetto dei giardini ZEN e una factory multidisciplinare, strizzando l’occhio ai parametri di architettura nella natura di Wright e Le Corbusier.
In questa atmosfera sospesa nello spazio tempo, curata e sviluppata nei particolari, ci sentiamo tutti follemente normali, in un ambiente protetto ed accogliente, con il fare da demiurgo, in cui l’Arte porta in sé, come potere universale e trasversale l’elisir di cura e amore, perché la bellezza può ancora salvare e redimere la parte bestiale dell’animo umano, aprendosi alla diversità, rispettando la natura e gli animali, nel rispecchiamento di se stessi.
“…L’Arte non è raggiungere la meta. L’Arte è camminare verso. L’Arte è scendere nel profondo. L’Arte è salire all’infinito. L’Arte è partecipare alla vita. alla morte, all’immortalità. L’Arte è sentire e tradurre il respiro della natura, il canto dei cieli, il dolente silenzio degli uomini. L’Arte è abbandonarsi. L’Arte è rispondere all’angoscia di esistere. L’Arte è illuminare di speranza. L’Arte è creare nell’amore.
L’ARTE È AMARE”.
( Angelo Frosio)
Note biografiche
Angelo Frosio, eclettico artista cremasco che Peggy Guggenheim ha menzionato tra i più grandi è stato scelto da Vittorio Sgarbi per rappresentare il genio italiano all’estero, presente alla Biennale di Venezia con una performance sotto la neve di concerto per pianoforte e vacche. Imprenditore caseario per dovere e piacere, coniuga da sempre il concetto di amore nell’arte, per il cibo e la vita stessa. Musicista “sospeso” e Maestro d’Arte fonda la Scuola d’Arte Borgognone, onlus cooperativa sociale e centro protetto abilitato al recupero, per accogliere quei “Folligeniali” diversamente abili, che danno il nome al Museo d’Arte Contemporanea il quale ospita gli spazi architettonici della struttura. Presente al Padiglione della Lituania all’Expo 2015, contribuisce al salvataggio di un caseificio in bancarotta a Rokiskis, ideando la produzione di un formaggio semiduro denominato Goya, riferito all’artista pittore. E non a caso , come racconta nel suo libro Maghèla, la vita lo porta ad incrociare questa strada. In viaggio in aereo verso la Lituania, realizza che sta sorvolando Curland, zona limitrofa alla città in cui si reca al caseificio lituano e in un lampo ritorna bambino, al ricordo della favola raccontata dalla madre, sul re di Curlandia e la regina Pelle di Luna, ed è come una chiamata, più di una semplice coincidenza. Maghèla, quella magìa, quel soprannome da bambino e le scorribande, che forgiano Angelo Frosio, a conquistare nella vita, quella consapevolezza che gli è stata riconosciuta nel mondo per il suo fare, agire, pensare, in ambiti plurimi, nel suo percorso creativo. Onorificenza Stella Solidarietà Internazionale della Presidenza della Repubblica Italiana.
Eletto cittadino dell’anno nel 2000 in Lituania. Premiato con Medaglia d’Oro dalla Agro Balt. Premiato dal Sindaco di Chicago al Columbus Day nel 2006.
Samuele Frosio continua la tradizione del padre e apre nuovi orizzonti, all’interazione dell’Arte con habitat urbani. Laurea Specialistica in Architettura ed Ingegneria edile presso il Politecnico di Milano. Impegnato nella riqualificazione dell’Arte urbana, di cui un esempio è il Palazzo storico ex Banco di Napoli a Trieste. Propone il concetto di arte graffiti urbani negli ambienti delle Palestre coniugando il concetto di bellezza e benesse. Country Manager del Gruppo Rsg colosso tedesco e Country Manager Italia presso McFIT Italia.