Si è svolto il 6 giugno scorso al Teatro Astra di Torino, ospiti del Festival delle Colline Torinesi, il dibattito “Della mancata globalizzazione del teatro. Per una rivista in rete plurilingue d’Europa”: Gli intervenuti hanno sottolineato l’importanza di questo progetto, perché, se è forse da considerare positivamente la difesa identitaria della creatività, dall’altra si avverte l’urgenza di uno scambio attivo internazionale a tutti i livelli, innanzi tutto sul piano informativo e critico. E se non mancano, fortunatamente, con molteplici finalità/ necessità, le coproduzioni – ha sottolineato Sergio Ariotti, direttore del Festival delle Colline e presenza guida della discussione – organizzata con l’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro – sono però comunque numerose le difficoltà nel creare sinergie internazionali. Ma come organizzare una rivista internazionale in rete? Molte le ipotesi, le indicazioni nate durante l’incontro: diversi i compiti distribuiti per sondare alleanze per la presentazione di un progetto europeo, i costi, i contenuti del sito. Il prossimo incontro avverrà in autunno, sempre a Torino, per la messa a punto, più concreta e operativa, della rivista. Erano presenti per l’ANCT: Enrico Marcotti (vicepresidente), Claudia Provvedini e Vito Minoia (responsabili rapporti con l’estero), Valeria Ottolenghi (responsabile relazioni esterne), Sergio Ariotti, Sandro Avanzo, Silvio Bastiancich, Rosy Battaglia, Giorgio Sebastiano Brizio, Claudia Cannella.
Nel dibattito sono emersi le seguenti questioni:
– il problema della traduzione/ dell’inserimento all’interno della creazione scenica dei sottotitoli (questo potrebbe essere il primo dei temi da approfondire sulla rivista, magari a partire da un dibattito in una sede internazionale di festival)
– i costi della rivista: per quanto relativamente bassi (diversa la rete dal cartaceo!) sono necessari dei contributi. Chi potrebbe partecipare all’avvio della rivista/ alla messa a punto di un progetto europeo finanziato? Le Colline potrebbero iniziare questo percorso già insieme ad alcuni loro partner
– come cominciare? E parsa prevalere una doppia necessità, apparentemente contraddittoria: impostare la rivista il prima possibile anche in forma “mini”, ma pensando in grande per alleanze internazionali (coinvolgendo l’Associazione Internazionale Critici di Teatro, AICT/IATC, innanzi tutto), con teatri, festival, associazioni culturali, università…
– non si può immaginare che gli articoli vengano tradotti: si allungherebbero troppo i tempi e crescerebbero i costi. Forse l’ideale sarebbe l’inglese per le informazioni dirette (di festival, convegni, iniziative internazionali), lasciando le recensioni nella lingua originale con un abstract in inglese e/o francese
– la rivista (è necessario decidere un titolo, per quanto provvisorio) dovrebbe avere più funzioni, interne al mondo del teatro (per modalità produttive, forme organizzative, sinergie, coproduzioni, informazioni su spettacoli da far circuitare, e così via) ed esterne, rivolte ad un pubblico colto di curiosi, disposti anche a viaggiare, a spostarsi (importante l’iscrizione per ricevere le news, uno spazio specifico dovrebbe essere riservato a bandi e concorsi per facilitare scambi, esperienze in diversi paesi)
– tra i compiti della rivista l’individuazione di spettacoli, registi, compagnie, attori…di particolare rilievo così da farli uscire nel più breve tempo possibile dai propri confini (importante la possibilità di vedere video), ma anche aprire questioni sulle direzioni della ricerca, creare link specificatamente teatrali ma anche più vastamente culturali…
la redazione internazionale avrà compiti davvero complessi, facendo in modo che il maggior numero di festival siano “coperti” criticamente nel minor tempo possibile, che le informazioni siano selezionate con intelligenza per dare giusto rilievo a ciò che merita, aprire speciali sezioni (es: per la drammaturgia contemporanea), aprire dibattiti (la rivista capace di sollecitare incontri, convegni, ma anche di rispondere a specifici input esterni)
alle singole redazioni nazionali il compito di restare all’erta per quanto avviene nel proprio paese e raccogliere materiali (informazioni, recensioni) significativi da trasmettere alla sede centrale. Potrebbe essere funzionale la suddivisione del lavoro (rapporti con le università, con i festival, con i diversi territori, e così via: qui l’ANCT potrebbe offrire la propria rete)
l’invito è ora di riuscire a non dimenticarsi di questo progetto e in questi mesi sollecitare enti, istituzioni, persone, a prendersi a cuore la rivista e portare il proprio contributo, il più possibile concreto (sul piano ideativo, economico, di lavoro…)