IN REDAZIONE – <<Otto milioni di elettori hanno messo una croce sul logo del Movimento 5 Stelle. Molti italiani considerano Beppe Grillo un leader credibile e carismatico. Molti altri lo ritengono una grave minaccia per la democrazia. Il comico genovese rischia di avere un peso determinante nella politica europea dei prossimi anni. Per capire il successo del nuovo populismo digitale – scrive Oliviero Ponte di Pino, autore del libro “Comico&Politico. Perché Beppe Grillo vince le elezioni, Raffaello Cortina editore” – è necessario seguire in parallelo il percorso di Grillo e l’evoluzione della società italiana e dei media, ma anche il “teatro di guerra”: lo scenario culturale, economico e politico di questi ultimi vent’anni>>.
L’autore sceglie a supporto del suo saggio frasi celebri di personaggi illustri e meno conosciuti, tra cui compaiono anche slogan e parole di Beppe Grillo, per farne un’originale panoramica di come viene visto il rapporto tra politica e spettacolo , tra governare il bene comune e fare il mestiere dell’artista. Tra professione di comico e la discesa in politica.
“In mancanza di buoni politici, ci penseranno gli attori a occupare la tribuna.” (Proverbio dell’Ancien Régime)
“Il 50% degli uomini politici sono dei buoni a nulla. L’altro 50%? Sono pronti a tutto.” (Coluche)
“La Corte dei Conti s’informa mensilmente dal Gabibbo sugli sprechi e sulle opere incompiute.” (Antonio Ricci)
“Io non sono più un comico, sono uno psicopatico, urlo, mi sfogo e mi danno i soldi.” (Beppe Grillo)
“Lo spettacolo è il discorso ininterrotto che l’ordine presente tiene su se stesso, il suo monologo elogiativo.” (Guy Debord)
“Se Grillo comincia ad abbandonare i monologhi per iniziare ad argomentare perde.” (Antonio Ricci)
“Romperò un computer con la mazza a ogni spettacolo.” (Beppe Grillo)
“Sono un partigiano della Terza guerra mondiale, quella dell’informazione.” (Beppe Grillo)
“Possibile che le informazioni ai giudici debba darle un comico?” (Beppe Grillo)
“In un paese normale il V-Day sarebbe recensito nelle pagine di spettacolo.” (Andrea Romano)
“Grillo fondi un partito. Vediamo quanti voti prende.” (Piero Fassino)
“La comicità è comicità, e la politica è politica.” (Romano Prodi)
“Piacere a destra e a sinistra è il successo di un comico, ma è la doppia sconfitta di un satiro.” (Filippo Facci)
“Gli intellettuali fanno riflessioni considerazioni piene di allusioni, allitterazioni, psicoconnessioni, elucubrazioni, autodecisioni.” (Giorgio Gaber)
“A me non interessa colloquiare democraticamente con un sistema che io voglio eliminare.” (Beppe Grillo)
“Forse la tragedia rappresentava la specifica forma estetica su cui poggiava la democrazia?” (Christian Meier)
“La Storia ci ha insegnato che il passaggio, a volte indolore, dallo Stato di diritto a quello paranoico, non è improbabile.” (Claudio Mencacci)