L’attore calabrese arriva a Roma con Re Pipuzzu fattu a manu, fantastico melologo calabrese per tre finali con i paesaggi sonori di Gianfranco De Franco. Al teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma domenica 12 novembre alle ore 17.
RUMOR(S)CENA – ROMA – È una di quelle perle da non perdersi Re Pipuzzu fattu a manu, melologo calabrese per tre finali di Dario De Luca che fa capolino a Roma. La gestazione è stata lunga, addirittura pre-pandemia, quando in felice sintonia con Gianfranco De Franco (responsabile dei paesaggi sonori di questa fiaba bella), l’attore di Scena Verticale si è dedicato a cesellare una storia dagli echi radicati nella tradizione con accenti dialettali sulla scorta del lavoro di Letterio Di Francia, studioso di fine Ottocento appassionato di novellistica e dalla riscrittura di Marcello D’Alessandro.
Re Pepe – da cui è stato ispirato il melologo – si trasforma così in racconto moderno dal sapore antico, capovolgendo le prospettive e aprendo finali a piacimento. La protagonista assoluta diventa la Reginotta, figlia del solito re che la vorrebbe maritata come si conviene nei menù familiari dell’aristocrazia, ma la fanciulla non ci sta. Questo pretendente è brutto, l’altro noioso. C’è chi puzza e chi è cecato. Per carità che campionario scadente! Alla fine, tuttavia, deve trovare un compromesso dietro le insistenze paterne e così se lo fa a mano, impasta farina e zucchero e se lo biscotta come meglio crede. Si scorda il sale però e quindi gli viene un marito un po’ sciocchino, ma fa lo stesso, anzi meglio che la Reginotta sa gestire la vita di entrambi. Almeno finché la Draghessa non ci mette lo zampino e si invaghisce del re biscotto. Fine delle anticipazioni, perché non vogliamo spoilerare oltre: il melologo va visto dal vivo, imperdibilmente!
Dario De Luca è una macchina da guerra, un contastorie – ovvero un cantastorie in versione più attoriale – che macina parole come un magico carillon. Alza un sopracciglio e si fa sovrano imperioso, diventa felpato ed eccolo trasformarsi in reginotta astuta. Fra sbuffi di fumo e stridio di metalli eccolo virare in Draghessa. E’ un one man show affabulante, in ritmica sintonia con i fischi, i suoni, le percussioni del suo complice sonoro, De Franco.
Re Pipuzzu fattu a manu è la dimostrazione che il teatro può essere meraviglia anche senza dispendio tecnologico sgargiante. Come diceva Peter Brook basta un attore (bravo) e uno spettatore. Qui, poi, c’è anche l’accompagnatore di suoni e un immaginario crepitìo del fuoco attorno al quale raccogliersi tutti come bimbi, grandi e piccini e persino nonni. C’è solo il rammarico che questo piccolo grande spettacolo non giri dappertutto come meriterebbe. A Roma avete una possibilità: non perdetela. Io ve l’ho detto.
Visto a Primavera dei Teatri a Castrovillari il 3 giugno 2023 (in replica il 16 e il 17 dicembre a Polistena, Reggio Calabria).