Va in scena in prima nazionale da mercoledì 13 a sabato 16 marzo (ore 21) allo Spazio Off di Via Venezia, 5 a Trento, Nostra Italia del Miracolo con Maura Pettorruso per la regia di Giulio Costa. Un viaggio nella storia italiana del secondo dopoguerra con le parole di Camilla Cederna. Un viaggio negli ultimi 50 anni di storia italiana guidati dalle parole, dallo sguardo e dall’acume di una fuoriclasse del giornalismo come Camilla Cederna, interpretata in questa occasione da Maura Pettorruso. Alla fine di ogni serata di spettacolo, lo Spazio Off ospiterà un dibattito che prenderà spunto dallo spettacolo per indagare un tema diverso di sera in sera: mercoledì 13 marzo si discuterà di teatro, politica e società con Andrea Porcheddu, critico teatrale e docente allo Iuav di Venezia, mentre giovedì 14 l’ospite sarà Marco Boato, senatore emerito della Repubblica e grande testimone delle vicende sociali e politiche della seconda metà del Novecento italiano, che così bene ha saputo raccontare Camilla Cederna.
Venerdì 15 sarà la volta di Fabrizio Franchi, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige, che discuterà della figura giornalistica della Cederna. Sabato 16 marzo prenderà la parola Paolo Grigolli, direttore di Tsm Trentino School of Management, coordinatore della casa editrice Il Margine, che ha dedicato alla storia del Novecento italiano.
Una co-produzione TrentoSpettacoli/Arkadis Teatro Comunale di Occhiobello (Rovigo)
Le parole di Camilla Cederna, giornalista di costume e società dal fascismo in avanti, sono il punto di partenza di un insolito giro d’Italia fatto di tappe marginali, incontri imprevedibili, scalate e volate improvvise, in quell’eterno presente che fa da luogo comune all’articolo di giornale e al palcoscenico. Dalla guerra alla Liberazione, dal boom economico agli anni di piombo, dalle televisioni commerciali alle piogge acide, Camilla Cederna ci racconta una società che cambia a velocità impressionante; col suo occhio attento la registra, la descrive, la svela, attraverso immagini vivissime, spiazzanti e incredibilmente reali. E con un’ironia pungente e quanto mai scontata lascia affiorare qualcosa di più profondo, concreto e universale: l’Italia. O meglio, l’italiano. Quello che corre sfrenatamente verso il gradino più alto, una volta. Quello che raccatta i suoi entusiasmi, si rimbocca le maniche e torna al gradino più basso, oggi.
Perché scegliere di parlare di e attraverso Camilla? Perché lasciarci guidare dal suo occhio ‘specifico’? Perché Camilla riassume in sé alcune peculiarità rare da trovare in un unico personaggio, in un’unica donna. Camilla è donna. Pienamente e fieramente. Non si ‘traveste’ da maschio per aumentare la sua credibilità nel mondo ‘maschilista’ (quello del giornalismo) che la circonda. È una donna ‘femminile’, si veste alla moda, è sempre truccata, pettinata, ingioiellata. Camilla Cederna è donna senza rinunce.
Camilla è di famiglia borghese. Colta e raffinata, orgogliosa e sicura di sé, benestante e milanese, Camilla è – in anni caldi e pericolosi nell’Italia che cambia – un’antitesi vera e concreta ad un altro stereotipo di donna a cui siamo pronti ad ispirarci: la rivoluzionaria, operaia, arrabbiata. Anche Camilla lotta. E la sua arma è l’intelligente occhio con cui osserva il mondo.
Spazio Off
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