PALERMO – Quella di Mimmo Cuticchio e del suo vasto ensemble (artigiani, “manianti”, decoratori, narratori, attori, allievi, musicisti, antropologi) è un’arte straordinaria, potente, capace di parlare al pubblico contemporaneo con un linguaggio tradizionale, ma sempre rigorosamente estraneo ad ogni forma di folklorismo e manierismo: un dato universalmente riconosciuto. Gli spettacoli creati da questo artista continuano ad avere, non solo grande successo di pubblico, ma soprattutto un carattere di necessità estetica e culturale: tutto ciò è un’inoppugnabile evidenza ed è anche un enigma (piccolo o grande che sia), compito dei critici e degli studiosi indagare e provare a risolvere. Ed è proprio da questa necessità estetica che si deve partire per interpretare e raccontare un suo lavoro. È quanto viene da pensare dopo aver visto “Giullari di Dio”, lo spettacolo dedicato alla vicenda di San Francesco d’Assisi e recuperato dal suo repertorio. Mimmo Cuticchio lo ha riscritto e portato in scena nella chiesa di Santa Caterina d’Alessandria di Palermo (per chi non l’avesse mai visitata è una chiesa barocca di bellezza abbagliante) nel contesto della 35esima edizione del festival di teatro di figura e narrazioni “Macchina dei sogni”.
A far da contrappunto alla narrazione, c’è l’ancestrale malìa della musica dei Fratelli Mancuso che suonano e cantano dal vivo e l’attore nonché regista, racconta la vita del santo d’Assisi (dalla conversione alla scelta difficile della più radicale povertà, dal rapporto con i suoi entusiasti confratelli alla scelta della fratellanza con il creato intero e con la morte, dalla predicazione e dal rapporto di fedeltà col Pontefice all’incontro col Sultano) e lo fa con la consueta padronanza della scena; e di tutte le dinamiche, emotive e intellettuali, profonde e superficiali, che la narrazione suscita nel pubblico. Solo due sfumature di senso sembrano caratterizzare diversamente questa performance: una passione fortissima per la vicenda del Santo, che sembra emozionarlo profondamente; una capacità di riempire di pietas religiosa gli interstizi meta-teatrali dello spettacolo.
Quando Tania Giordano porta sul palco e, inginocchiandosi, fa indossare il saio grigio al “pupo” che rappresenta Francesco, denudatosi di vestiti e ricchezze, o nella scena dei giovani della compagnia pronti ad accogliere il santo in un mercato popolare, allora gli occhi dei bambini si riempiono di meraviglia e tutti gli spettatori riescono ad avvertire, se non un empito religioso, sicuramente la meravigliosa libertà che, rinunciando ad ogni bene terreno, quell’uomo seppe comunicare al mondo intero: coltivata nella più assoluta e schietta povertà, quanto paradossalmente rievocata dentro una chiesa cristiana così visceralmente ricca e barocca da rendere possibile la vista, la percezione e la comprensione, solo di qualcosa che sia semplice, povero, netto, lineare.
In questo fortissimo iato, tra la povertà assoluta come via di santità e lo sfarzo barocco della chiesa in cui lo spettacolo viene rappresentato, ecco il baluginare segreto e improvviso di molta della storia occidentale, e la possibilità di una magia speciale che Mimmo Cuticchio ha saputo percepire e ben sfruttare in tutto il suo fascino.
Il festival “Macchina dei sogni” il 27 giugno si trasferisce a Roma per l’udienza con Papa Francesco in Vaticano concessa a Mimmo e Giacomo Cuticchio insieme a Tania Giordano. Parte in tournée per la Francia e la Spagna dove il 26 luglio va in scena San Jean-Pied-de-Port “Verso Roncisvalle”,per poi spostarsi a Roncisvalle e a Ibaneta, ovvero nel cuore geografico e sentimentale di quell’epica carolingia, che l’opera dei Pupi e il cunto tradizionale, hanno poi tradotto meravigliosamente per il popolo siciliano e per l’umanità intera
Visto il 10 giugno 2018 nella chiesa di Santa Caterina d’Alessandria di Palermo
Tournée in Spagna e Francia
Gli incontri spettacolo
26 luglio San Jean-Pied-de-Port “Verso Roncisvalle. Con Mimmo, Giacomo e Nino Cuticchio, Elisa Puleo, Tania Giordano, Heidi Mancino, Bruno Leone, Luì Angelini, Salvino Calatabiano, Margherita Abita, Giulia Angeloni, Francesca Camilla D’Amico, Clara De Rose, Maria Teresa De Santis, Nunzia Lo Presti, Nadia Parisi, Marika Pugliatti, Josefina Torino.
Il 28 luglio sagrato dell’Abazia di Roncisvalle, “Straziante meravigliosa bellezza del creato. Con Corrado Bologna, Giuseppe Bucaro, Franco La Cecla, Gianni Puglisi, Marino Sinibaldi.
Il 29 luglio replica a Ibaneta con Lara Albanese, Giuseppe Barbera, Beatrice Monroy, Giuliano Scabia, Sebastiano Tusa. A seguire il cunto di Mimmo Cuticchio “La rotta di Roncisvalle” e il concerto “Solo” di Giovanni Sollima.