Teatro, Va in scena a — 13/11/2012 at 21:17

La Rosa Bianca di Lillian Groag in prima nazionale al TSB Teatro Studio di Bolzano, regia di Carmelo Rifici.

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Sophie Scholl

«Non dovrebbe ogni uomo, in qualunque epoca viva, ragionare continuamente come se un istante dopo dovesse essere portato davanti a Dio per il giudizio?» , sono le parole di Sophie Scholl di soli 22 anni, condannata a morte il 22 febbraio 1943, insieme ad altri due appartenenti al gruppo di resistenza tedesco denominata la “Rosa Bianca“, il fratello Hans Scholl di 25 anni e Christoph Probst, decapitati lo stesso giorno del processo a poche ore dalla sentenza. La loro colpa era quella di aver scritto e distribuito volantini antinazisti con l’intento di convincere il popolo tedesco alla disobbedienza. Un reato agli occhi del regime nazista che doveva essere punito con la morte. La libertà di pensiero era bandita nella Germania di Hitler.

Il movimento fu attivo dal mese di giugno del 1942 fino al febbraio del 1943, quando i principali esponenti del gruppo vennero arrestati, processati e condannati a morte. Con loro c’erano anche Alexander Schmorell e Willi Graf, tutti poco più che ventenni. A essi si unì anche il professor Kurt Huber. Marco Bernardi direttore del Teatro Stabile di Bolzano ha voluto affidare al regista Carmelo Rifici la direzione de“La Rosa Bianca” di Lillian Groag (tradotto da Angelo Dallagiacoma), che debutta in prima nazionale giovedì 15 novembre alle 20.30 al Teatro Studio (Teatro Comunale di Bolzano). Una nuova produzione del Teatro Stabile di Bolzano. Assistente alla regia Agostino Riola. In scena Andrea Castelli, (nel ruolo dell’ispettore capo della Gestapo di Monaco di Baviera) Pasquale di Filippo, (ispettore della Gestapo di BerlinoGabriele Falsetta, Alessio Genchi (nel ruolo di Hans Scholl) , Tindaro Granata, Christian Mariotti La Rosa, Enrico Pittaluga, Irene Villa (nel ruolo di Sophie Scholl). Scene di Guido Buganza, i costumi sono di Margherita Baldoni, le musiche di Daniele D’Angelo, luci di Giovancosimo De Vittorio.

Irene Villa – Andrea Castelli 

Carmelo Rifici torna a dirigere Andrea Castelli al Teatro Stabile di Bolzano, dopo il successo ottenuto con “Avevo un bel pallone rosso” (di Angela Demattè) allestito per due stagioni di seguito. Il regista ha diretto nella scorsa stagione anche Giulio Cesare di Shakespeare al Piccolo Teatro di Milano. Ora tocca al testo scritto dalla drammaturga americana Lillian Groag e messo in scena per la prima volta nel 1991 a San Diego negli Stati Uniti.“La Rosa Bianca” è uno spettacolo intenso che racconta gli ultimi giorni di vita della studentessa antinazista tedesca, emblema della ribellione non violenta nei confronti del Terzo Reich. Il racconto della prigionia e degli estenuanti interrogatori della Gestapo a lei e ai suoi compagni di studio dell’Università di Monaco, spiega la loro audacia, il coraggio e allo stesso tempo l’incoscienza nell’opporsi al regime.  Studenti dell’ Università Ludwig Maximilian di Monaco, ma prima ancora soldati che avevano partecipato alla guerra sul fronte francese e su quello russo, dove furono testimoni delle atrocità commesse contro gli ebrei. La decisione di ribellarsi fu presa quando si iniziò a capire che la Wehrmacht trovatasi in difficoltà a Stalingrado, avrebbe condotto alla sconfitta della Germania.

Pasquale di Filippo – Enrico Pittaluga

Il loro credo era quello di un’Europa federale che aderisse ai principi cristiani di tolleranza e giustizia. Rifici ha ambientato la storia in una stamperia clandestina dove agiscono tutti i protagonisti e in un continuo susseguirsi di flash back si assiste all’evoluzione drammatica degli eventi, tra l’intercalarsi dei dialoghi tra gli studenti e gli interrogatori serrati e sempre più concitati, dove l’ispettore capo della Gestapo Robert Mohr, (Andrea Castelli), cerca di salvare Sophie (Irene Villa) e ottenere da lei una confessione, in cui dichiarasse di non essere cosciente della gravità delle azioni, che stava compiendo e di essere stata plagiata dagli altri studenti più grandi di lei. Alla fine dovrà cedere di fronte all’evidenza delle prove raccolte dall’investigatore della Gestapo, inviato da Berlino (Pasquale di Filippo) e all’ostinazione della ragazza quando alla sua domanda: “Non si sente colpevole di aver diffuso e aiutato la Resistenza, mentre i nostri soldati combattevano a Stalingrado? Non prova dispiacere per questo?“, la sua risposta fu: “No, al contrario! Credo di aver fatto la cosa migliore per il mio popolo e per tutti gli uomini. Non mi pento di nulla!”. Alla Rosa Bianca è intitolato l’istituto di istruzione superiore di Cavalese (Trento).

Andrea Castelli -Irene Villa

 Repliche da giovedì 15 novembre a domenica 2 dicembre (con esclusione dei giorni 19, 20 21, 26, 27, 28novembre) h. 20.30 (domenica h. 16.00)

Repliche al Forum di Bressanone lunedì 3 dicembre; Merano Teatro Puccini, 5 dicembre; Vipiteno Teatro Comunale 7 dicembre; Brunico Haus Michael Pacher 10 dicembre (orari d’inizio alle 20.30).

Tindaro Granata, Christian Mariotti La Rosa, Irene Villa, Alessio Genchi

www.teatro-bolzano.it

In occasione del “Giorno della memoria”, La Rosa Bianca verrà presentato al Piccolo Teatro di Milano -Teatro d’Europa Paolo Grassi (repliche dal 21 al 27 gennaio 2013)

www.piccoloteatro.org

 

 

(crediti fotografici Fabrizio Boldrin)

 

 

 

 

 

 

 

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