La stagione di Teatri di Vita di Bologna ha preso il via con l’inaugurazione del 13 ottobre dove è intervenuto Giuliano Scabia che ha presentato i suoi “Canti del guardare lontano”. La presentazione del libro di Stefano Casi “600.000 e altre azioni teatrali per Giuliano Scabia”, che racconta la grande stagione del decentramento teatrale nei quartieri operai di Torino, condotto nel 1969/70, e che fu alla base di tante esperienze successive, dalla nascita dell’animazione teatrale alla ricerca di nuovi modelli di teatro politico e di partecipazione. Giuliano Scabia, protagonista della grande stagione sperimentale degli anni ’60, inventore di eccezionali percorsi di animazione nel sociale, scrittore, poeta, narratore. Alcuni dei poemi sono testi teatrali brevi: teatropoemi in atto sul Teatro Vagante. Lui stesso spiega: “ spero di essere un buon esecutore, un buon cantore. I Canti sono il punto della poesia e del teatro a cui sono giunto adesso, a partire da Padrone & Servo, Il poeta albero, Opera della notte, Il tremito. Per me è nelle poesie che si rivela la freccia del vento nel sentiero”. Nel corso della serata è stato consegnato il Premio dello Spettatore 2012 vinto dalle Operette morali di Leopardi/Martone e ritirato da Renato Carpentieri. Lo spettacolo più votato dal pubblico della stagione 2011/2012. Teatri di Vita ha assegnato (unico teatro in Italia) anche il Premio allo spettatore. Lo spettatore che ha partecipato più assiduamente alle votazioni degli spettacoli, e che diventa rappresentante simbolico del pubblico Il vincitore è è Luca Gadler. Un evento particolare per i Teatri di Vita che compiono venti anni di attività.
Ritornano tre grandi nomi del teatro italiano contemporaneo: Emma Dante, Scena Verticale e la Compagnia ricci/forte. La danza contemporanea è rappresentata da Sosta Palmizi e Cie Twain. Lo spettacolo “politico” di Roberto Latini e Fortebraccio Teatro dopo l’abbandono del Teatro San Martino. I gruppi sperimentali Deflorian-Tagliarini e Kronoteatro. Vengono riproposti Il Frigo e L’omosessuale o la difficoltà di esprimersi di Copi diretti da Andrea Adriatico e prodotti da Teatri di Vita. Il cinema e un concerto di beneficenza il 1 dicembre in occasione della Giornata mondiale della lotta all’Aids con il coro gay Komos, completano il programma.
19-20 ottobre
Alma
coreografia, costumi e interpretazione Giorgio Rossi su testi di Cesare Pavese‚ Pablo Neruda‚ Alda Merini‚ Giorgio Rossi.Una produzione Sosta Palmizi
“Per il mio cuore basta il tuo petto, per la tua libertà bastano le mie ali”, scrive Pablo Neruda: e le ali sono quelle di Giorgio Rossi, che in “Alma” fonde poesia, musica, danza.
Alma parte proprio dalla poesia di Neruda per toccare sentimenti forti come l’amore, la solitudine, la morte. I sentimenti, insomma, che toccano l’anima (“alma”, in castigliano). Giorgio Rossi racconta prendendo anche le parole di Cesare Pavese e Alda Merini, così come le canzoni di Fabrizio De André, King Crimson, Death in Vegas e John Oswald.
21 ottobre
Lei e Tancredi
coreografia e regia Loredana Parrella
compagnia Cie Twain
con Camilla Zecca, Elisa Teodori, Carmen Fuentes Guaza, Annarita De Michele, Yoris Petrillo, Fernando Pasquini, Giuseppe Claudio Insalaco. Produzione AcT 2010 – Coproduzione OFFicINa 1011 di tst, Regione Lazio
Il cavaliere cristiano Tancredi e la guerriera musulmana Clorinda: un amore impossibile che finisce in un duello cruento. Così lo racconta Torquato Tasso nella “Gerusalemme liberata”, così lo ripete Claudio Monteverdi nel madrigale che riporta i loro nomi. A questi due eroi, separati da conflitti troppo grandi per loro, Loredana Parrella dedica uno spettacolo di danza contemporanea, moltiplicando i Tancredi e le Clorinde, eroici cavalieri dei tempi delle Crociate, ma anche giovani dell’intifada, studenti e poliziotti: corpi d’amore e di rivolta.
Cinema
25 ottobre
proiezione del film Weekend
di Andrew Haigh
con Tom Cullen, Chris New
Teatro
26-27 ottobre
Italianesi
di e con Saverio La Ruina
musiche originali eseguite dal vivo da Roberto Cherillo
produzione Scena Verticale
Italiani in Albania, albanesi in Italia: è il destino di soldati e civili italiani rimasti bloccati oltre l’Adriatico dopo la guerra e rimpatriati dopo quasi mezzo secolo. A raccontare questa vicenda, ispirata a storie vere, è Saverio La Ruina, che con “Italianesi” porta a termine una trilogia di sguardi su vite dimenticate del nostro paese, dopo “Dissonorata” e “La Borto”.
Esiste una tragedia inaudita, rimossa dai libri di storia, consumata fino a qualche giorno fa a pochi chilometri dalle nostre case. Alla fine della seconda guerra mondiale, migliaia di soldati e civili italiani rimangono intrappolati in Albania con l’avvento del regime dittatoriale, costretti a vivere in un clima di terrore e oggetto di periodiche e violente persecuzioni Con l’accusa di attività sovversiva ai danni del regime la maggior parte viene condannata e poi rimpatriata in Italia. Donne e bambini vengono trattenuti e internati in campi di prigionia per la sola colpa di essere mogli e figli di italiani. Come il “nostro” che nasce nel 1951 e vive quarant’anni nel mito del padre e dell’Italia che raggiunge nel 1991 a seguito della caduta del regime. Riconosciuti come profughi dallo Stato italiano, arrivano nel Belpaese in 365, convinti di essere accolti come eroi, ma paradossalmente condannati ad essere italiani in Albania e albanesi in Italia.
Dal 1999 Scena Verticale organizza a Castrovillari il festival Primavera dei Teatri, una delle più importanti manifestazioni dedicate alla scena contemporanea, anch’essa vincitrice di un Premio Ubu nel 2009. Quest’anno è stato programmato dal 1 al 4 novembre.
31 ottobre – 1 novembre
Operetta burlesca – Studio n.1
di Emma Dante
con Davide Celona, Marcella Colaianni, Francesco Guida, Carmine Maringola
produzione Compagnia Sud Costa Occidentale
Dopo la “Trilogia degli occhiali” Emma Dante ritorna con “Operetta burlesca”, presentato in collaborazione con il festival Gender Bender, con il quale la regista ritorna a confrontarsi, dopo “Mishelle di Sant’Oliva”, con il transgender.Operetta burlesca è uno spettacolo ricco di numeri di travestimento e spogliarelli. È una favola nera raccontata in maniera grottesca e disperata dalla presentatrice della serata. La soubrette transessuale Stellina intrattiene il pubblico di uno spettacolo di varietà con il racconto della sua storia d’amore. Tra una danza del ventre e un banale spogliarello, si consuma il racconto appassionato e dolente della sua storia con un uomo sposato e padre di famiglia che l’ha sedotta e poi ingannata.
9-10 novembre
Reality
ideazione e performance Daria Deflorian e Antonio Tagliarini
a partire dal reportage di Mariusz Szczygieł “Reality”
(traduzione di Marzena Borejczuk, Nottetempo 2011)
produzione Planet3/Dreamachine, ZTL-Pro, Armunia/Festival Inequilibrio
Realtà, reality senza show, senza pubblico. Essere anonimi e unici. Speciali e banali. Avere il quotidiano come orizzonte. Come Janina Turek, donna polacca che per oltre cinquant’anni ha annotato minuziosamente i dati della sua vita: quante telefonate a casa aveva ricevuto e chi aveva chiamato (38.196); dove e chi aveva incontrato per caso e salutato con un “buongiorno” (23.397); quanti appuntamenti aveva fissato (1.922); quanti regali aveva fatto, a chi e di che genere (5.817); quante volte aveva giocato a domino (19); quante volte era andata a teatro (110); quanti programmi televisivi aveva visto (70.042). 748 quaderni trovati alla sua morte nel 2000 dalla figlia ignara ed esterrefatta.
20-21 novembre
Il frigo
di Copi
uno spettacolo di Andrea Adriatico
con Eva Robin’s
produzione Teatri di Vita
Nel Frigo c’è tutta la comicità del teatro beffardo e pungente di Copi. Eva Robin’s si cala nei panni dell’ambiguo protagonista, cimentandosi nel frenetico meccanismo di veloci trasformismi e moltiplicazioni di identità. Nell’esplorazione del mondo alla rovescia di Copi, dove sesso, violenza, suicidio, solitudine diventano occasioni di risata, Eva è guidata da Andrea Adriatico, che costruisce uno spettacolo algido e travolgente, irresistibilmente comico e sottilmente patetico.
Cinema
22 novembre
Breakfast on Pluto
di Neil Jordan
con Cillian Murphy, Liam Neeson, Ruth Neega, Laurence Kinlan
23-25 novembre
L’omosessuale o la difficoltà di esprimersi
di Copi
uno spettacolo di Andrea Adriatico
con Anna Amadori, Olga Durano, Eva Robin’s
e Maurizio Patella, Saverio Peschechera, Alberto Sarti
Folle e disperato. Comicamente transgender. Tragicamente schizofrenico. E’ L’omosessuale o la difficoltà di esprimersi. Con Eva Robin’s, Olga Durano, Anna Amadori. In Cina! In Cina! In Cina! Sembrano lontane parenti delle tre sorelle di Cechov… Eppure sono tre decadenti e decadute gran signore (o signori?) autoesiliate in una Siberia da cui non riescono a uscire, assediate da lupi affamati… Sono Irina, la Madre e la signora Garbo, tutte in corsa verso qualcosa, in un caleidoscopico delirio camp. “L’omosessuale o la difficoltà di esprimersi”è uno dei testi più travolgenti di Copi, drammaturgo franco-argentino morto di Aids dopo aver lasciato una serie di opere, disegni e fumetti di grande spessore. nostri tempi, dove “la difficoltà di esprimersi” ha l’immagine atroce delle mutilazioni: fisiche, umane, sociali.
La recensione de L’omosessuale (di Roberto Rinaldi)
La recensione de L’omosessuale (di Rossella Menna)
Musica
1 dicembre
Concerto di beneficenza per la Giornata mondiale della lotta all’Aids
Komos, coro gay di Bologna e Marco Spotti
al pianoforte Mario Sollazzo
Le offerte verranno devolute ad Anlaids Emilia Romagna
Komos è il primo coro maschile gay d’Italia, fondato nel 2008; da allora è diretto da Paolo V. Montanari. Aperto a tutti, apartitico e aconfessionale, Komos ha l’obiettivo di fornire una rappresentanza musicale della comunità LGBTQ e diffondere la conoscenza della musica colta occidentale, abbattendo gli stereotipi che circondano queste due realtà.
7-8 dicembre
Imitationofdeath
drammaturgia ricci/forte
con Giuseppe Sartori, Pierre Lucat, Andrea Pizzalis, Fabio Gomiero, Blanche Konrad, Piersten Leirom, Cinzia Brugnola, Michela Bruni, Barbara Caridi, Chiara Casali, Ramona Genna, Liliana Laera, Mattia Mele, Silvia Pietta, Claudia Salvatore, Simon Waldvogel
movimenti Marco Angelilli, regia Stefano Ricci. Una produzione ricci/forte
in coproduzione con Romaeuropa Festival | CSS Teatro stabile di innovazione del FVG | Festival delle Colline Torinesi | Centrale Fies
Un percorso iniziatico sotto l’epidermide di Chuck Palahniuk. Un diagramma sulle contraddizioni dell’Uomo Oggi, con i suoi crolli e le sue stampelle fisioterapiche d’appoggio. Un regno della mediocrità, di rivolta autolesionista, di degenerazione etica che si plasma, si schianta, si erge di nuovo e prende forma attraverso un incessante assaggio della Vita reale e delle sue infinite varianti di sopravvivenza. Per il loro nuovo spettacolo ricci/forte si ispirano all’universo scostumato di Chuck Palahniuk, puntando sul valore di 16 performer. Un gruppo per un affresco collettivo, una cometa nichilista, una gigantesca polveriera da cui non emergano personaggi.
14-15 dicembre
Seppure voleste colpire. Programma di battaglie per la resistenza teatrale
a cura di Roberto Latini
musiche e suoni Gianluca Misiti
luci Max Mugnai
produzione Fortebraccio Teatro
in collaborazione con Ar.Tè. Teatro Stabile d’Innovazione, Orvieto; Teatro del Tempo, Parma
“Seppure voleste colpire” è un “programma di battaglie per la resistenza teatrale”. Un sit-in artistico e quindi politico e culturale, culturale e politico, e quindi artistico, articolato tra attacco, difesa e tregua, che invita alla partecipazione e al confronto. Una manifestazione da palcoscenico, nella forma mascherata di contenitore unico, e strutturato invece in diversi movimenti e stasi. Un programma costruito insieme ad “alleati” provenienti da altre formazioni e percorsi. Abbandono del teatro, logorato dallo stallo istituzionale, e alla chiusura di un’esperienza di significativa apertura alle esperienze di teatro contemporaneo.
18-19 dicembre
Hi mummy – frutto del ventre tuo
di Fiammetta Carena
con Tommaso Bianco, Alberto Costa, Vittorio Gerosa, Alex Nesti, Maurizio Sguotti
scene e costumi Francesca Marsella
luci e musiche Enzo Monteverde
movimenti Davide Frangioni
regia Maurizio Sguotti
produzione Kronoteatro
in collaborazione con Teatro Stabile di Napoli e Napoli Teatro Festival Italia
L’affondo spietato di Kronoteatro nel mondo degli affetti e delle tensioni famigliari. Hi Mummy – frutto del ventre tuo, terza parte della trilogia dedicata alle quattro mura domestiche dal titolo Familia (Pater familias e Orfani gli altri due), scritti da Fiammetta Carena. Una autrice per una compagnia tutta al maschile, dal regista al gruppo di giovani attori. Questa volta l’azione si svolge attorno alla figura della Madre, la cui interpretazione resta affidata ad un soggetto maschile: un uomo non più giovane dall’identità confusa, un uomo livido, dai pensieri torbidi, incapace di emanciparsi dalla propria condizione primordiale di figlio. Prigioniero delle proprie paure nonché delle proprie illusioni rassicuranti, da debole vittima si trasforma in carnefice. Reincarnando la figura materna ne assume le molteplici sfaccettature: è madre seduttiva, amorevole, crudele, dolce, feroce… è un’entità bestiale, che divora la propria prole per nutrirsene. Intorno a lui un gruppo di ragazzi in una inquietante danza macabra: forse parti di lui, ricordi, figli, estensioni del corpo materno.
Cinema
20 dicembre
Il fantasma
di João Pedro Rodrigues
con Ricardo Meneses, Beatriz Torcato, Eurico Vieira, Andrea Barbosa,
Portogallo
Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21
Teatri di Vita Bologna, via Emilia Ponente 485. 051.566330 – www.teatridivita.it – www.facebook.com/teatri.vita